Zoé Valdés
La vita intera ti ho dato
Sperling, 2002, pagg. 288, € 9,20
Se volete conoscere la vera narrativa cubana, quella della diaspora, non potete fare a meno di leggere Zoé Valdés, una scrittrice che racconta con sarcasmo e amarezza tutte le disillusioni rivoluzionarie. Confesso che mi sono avvicinato da poco ai suoi libri, ma dopo aver letto Il nulla quotidiano (Giunti), ho cominciato a guardarmi intorno per vedere se in Italia avevano tradotto altri romanzi. Ho incontrato La vita intera ti ho dato (Paperback Sperling) e me ne sono innamorato subito, non tanto per la trama da feuilleton caraibico di un amore eterno, quanto per l’affresco eccellente di una Cuba in via di disfacimento.
La Valdés parla della vita di Cuca che scorre a tempo di bolero e si dipana secondo i ritmi più languidi della sua terra, ma la storia della protagonista è soltanto una scusa per raccontare cinquant’anni di storia cubana. L’amore di Cuca e di Juan (che prima abbandona e poi ritorna dalla sua donna), la figlia da crescere, le amiche, il trionfo della rivoluzione, i russi, il periodo speciale. Tutto si amalgama nelle pagine di un romanzo che brilla per una scrittura brillante e ironica che coinvolge e affascina. Il lettore sorride quando la scrittrice afferma che «la vita è un treno di delusioni e i biglietti sono gratis», ma anche quando chiama la rivoluzione con l’abbreviativo di rivo o di rivo-lozione e ironizza su «un popolo che - secondo certi propagandisti della fame - è sempre felice pure in mezzo a tante mancanze». Si ricordano toccanti descrizioni dell’Avana come «città divenuta macerie e polvere», ma sono notevoli anche le pagine dedicate ai tornados tropicali che si abbattono sulle costruzioni cadenti e le spazzano via. Il giudizio finale che Zoé Valdés dà della rivoluzione è crudo e disincantato, ma purtroppo tremendamente vero. La Cuba che viene fuori da queste pagine è un’isola nelle mani di un vecchio dittatore che ogni giorno decide quale bislacco futuro costruire per il suo paese. Una volta lancia l’idea delle vacche da latte che produrranno il prezioso alimento ventiquattro ore su ventiquattro, un altro la campagna per la zafra e la canna da zucchero, un altro ancora le restrizioni per tutti e la libreta come unica soluzione ai problemi nazionali.
Leggere Zoé Valdés fa male al cuore di noi vecchi sognatori che abbiamo creduto ai messaggi positivi della rivoluzione cubana, ma è necessario. La sua penna leggera e disincantata ti fa scoprire cose che in Italia pochi conoscono e molti nascondono. Frassinelli farebbe bene a pubblicare anche gli altri romanzi inediti e a ristampare Caffé nostalgia, da tempo esaurito, che è forse il suo libro più importante.
Gordiano Lupi