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Maria G. Di Rienzo. Tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani
13 Marzo 2009
 

Cosa ci facevano un migliaio di persone, il sette marzo 2009, in corteo a Londra da Trafalgar Square a Red Lion Square? Fra loro c'erano persone con questi nomi strani: Sohaila Sharifi e Maryam Namazie (Equal Rights Now - Organizzazione contro la discriminazione delle donne in Iran), Yasmin Alibhai-Brown (giornalista, presidente dei Musulmani britannici per una democrazia laica), Yasaman Molazadeh (campagna “Una legge per tutti”), Pragna Patel (cofondatrice di Southall Black Sisters e Donne contro il fondamentalismo), Sargul Ahmad (presidente Campagna internazionale contro le leggi in vigore nel Kurdistan iracheno). Hanno chiamato la manifestazione “Raduno antirazzista contro le leggi basate sulla religione”. Hanno aperto l'incontro con queste parole: «Una volta che si cominci a frammentare la società, quando si permette a gruppi sociali di applicare standard diversi rispetto alla legge, quel che si ottiene sono ingiustizie profonde, e sono quasi sempre le donne a soffrire di tali ingiustizie».

Queste le parole di Fariborz Pooya, presidente dell'Associazione iraniana per la laicità: «L'introduzione della 'sharia' nel sistema legale britannico equivale al tradimento nei confronti di migliaia di donne e bambini, perché li lascia alla mercé di gruppi politici».

Queste le parole di Maryam Namazie (foto): «Non ce ne staremo in disparte, mentre il governo britannico condanna un grosso segmento della nostra società a finti tribunali e regressione, per corteggiare l'islamismo politico qui o altrove. Cresceremo in numero e forza, sino a che i tribunali religiosi scompariranno ovunque».

Queste le parole di Parisa, a cui fu respinta la richiesta di divorzio da un marito violento: «Dieci anni della mia vita se ne sono andati grazie alle leggi basate sulla sharia. Voglio che questo finisca. Aiutatemi a fermarlo. Semplicemente non è giusto. Io avevo uno zio che mi amava e che mi ha aiutata a fuggire, ma che ne sarà delle altre che non hanno possibilità di scappare? L'ho visto così tante volte, così tante».

 

Maria G. Di Rienzo

(da Notizie minime della nonviolenza in cammino, 13 marzo 2009)


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