L’importanza di avere in Italia una legge sul testamento biologico innegabilmente riguarda da vicino anche il modo come viene data assistenza ai pazienti con handicap permanenti gravi o anziani non più autosufficienti. Secondo la vigente normativa le spese per le rette di permanenza nelle residenze sanitarie assistenziali (RSA) per questi soggetti e per gli ultrasessantacinquenni bisognosi, sono divise a metà tra il S.S.N. e i Comuni, che, a seconda dei regolamenti propri o regionali, richiedono all’interessato la compartecipazione a tali spese. A riguardo esiste anche un decreto legislativo che chiarisce che per stabilire se e in quale misura l’assistito debba partecipare alle spese per la RSA, i Comuni devono far riferimento al solo reddito dell’interessato, e non a quello del suo intero nucleo familiare. Molti Comuni, però, disattendono tale indicazione, basando la compartecipazione sul reddito dell’intero nucleo familiare e arrivando anche a chiedere il pagamento dell’intero 50% della retta che per legge dovrebbe essere pagata dal Comune.
Diversi pazienti e loro familiari, di fronte a simili richieste illegittime, si sono rivolti all’Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) che ha istruito ricorsi alla giustizia amministrativa e ordinaria e ottenuto in risposta dai diversi tribunali interpellati sentenze e ordinanze favorevoli agli assistiti. Da ultimo, su appello del Comune di Firenze a una di queste ordinanze, si è pronunciato anche il Consiglio di Stato, riconoscendo il grave pericolo economico per gli anziani assistiti che si trovano a contribuire per cifre sproporzionate rispetto al reddito da loro percepito, e rigettando le pretese del Comune. Nonostante l’intervento del Supremo organo di giustizia amministrativa, ancora molti Comuni disattendono il dettato normativo.
Insieme al collega senatore Marco Perduca, così, abbiamo depositato un Ordine del giorno al ddl sul testamento biologico in discussione al Senato per impegnare il Governo a dare urgente attuazione definitiva alle disposizioni già in vigore, e a prevedere idonee misure compensative a beneficio di coloro che si trovino o si siano trovati di fronte a richieste ingiuste da parte dei Comuni per la contribuzione alle spese di ricovero in RSA.
Donatella Poretti
Qui il testo dell'ordine del giorno