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Enrico De Alessandri. Petizione sul potere monopolistico di Comunione e Liberazione in regione Lombardia
09 Marzo 2009
 

PETIZIONE SUL POTERE MONOPOLISTICO

DI COMUNIONE E LIBERAZIONE

NELLA REGIONE LOMBARDIA

 

D’iniziativa del Dott. Enrico De Alessandri

 

Premesso che

 

* il Rapporto Guyard sulle Sette in Francia presentato all’Assemblea Nazionale il 22 dicembre 1995, nell’esporre gli innegabili pericoli dell’espansione di movimenti religiosi integralisti, fondamentalisti o comunque di carattere settario, ha segnalato «i tentativi di infiltrazione che le sette avrebbero messo in opera nel cuore dell’autorità pubblica» e fenomeni analoghi destano crescente preoccupazione anche in Germania e in Belgio; esiste quindi un problema variamente diffuso in Europa;

 

* in Italia, Comunione e Liberazione è considerata dai più autorevoli professori universitari di Sociologia delle Religioni come un movimento che presenta molti aspetti del tipo setta; ed anche studi stranieri, svolti presso istituzioni sicuramente indipendenti, sono concordi nel ritenere che Comunione e Liberazione è un movimento «fondamentalista» (si veda Comunione e Liberazione: A Fundamentalist Idea of Power di Dario Zadra, Accounting For Fundamentalism, Edited by MartinE. Marty and R. Scott Appleby, The University of Chicago Press, 1994);

 

* Comunione e Liberazione esercita un’influenza sui mezzi di comunicazione decisamente superiore a quella di qualsiasi altra organizzazione, movimento politico o associazione di interessi esistenti in Italia; e, peraltro, i giornalisti che militano in questo movimento «fondamentalista» sono inseriti in quasi tutti i maggiori quotidiani nazionali costituendo, anche nell’ambito massmediale, una inquietante influenza dominante;

 

* in Lombardia, luogo privilegiato di azione del movimento, esponenti ed aderenti di Comunione e Liberazione occupano largamente posti di rilievo in tutti i centri di potere della Regione (dai Direttori Generali ai dirigenti delle Unità Organizzative nei più importanti Assessorati, dai Direttori Generali delle pubbliche Aziende Ospedaliere ai primari, dagli Amministratori Delegati ai Presidenti delle società di trasporto, dai Direttori Generali degli Enti e delle Agenzie regionali ai consigli di amministrazione delle società a capitale pubblico della Regione Lombardia operanti in ambiti strategici come le infrastrutture, la formazione, l’ambiente ecc.) costituendo, di fatto, una situazione di potere «dominante»; infatti, questa situazione di potere «monopolistico» è stata denunciata, come allarmante, sul Corriere della Sera del 07/06/2005 anche da alcuni esponenti istituzionali dello stesso partito del governatore lombardo attraverso la seguente vibrata protesta: «Il ruolo e il potere che hanno assunto Formigoni e il sistema connesso di Comunione e Liberazione e della Compagnia delle Opere determinano la quasi totalità delle scelte politiche e amministrative, di fronte a un peso elettorale che non raggiunge un decimo dei voti di Forza Italia»;

 

* tale capacità di influenza di Comunione e Liberazione può determinare, di fatto ed anche sotterraneamente, non solo «sudditanza psicologica» ma inaccettabili situazioni discriminatorie sia per le singole persone (si pensi alle difficoltà di avanzamento in termini di carriera per i medici che non appartengono a CL nell’ambito di precise strutture pubbliche), sia per le imprese (la distribuzione dei fondi pubblici privilegia in misura schiacciante le imprese della Compagnia delle Opere rispetto all’intero mondo imprenditoriale lombardo come è stato rilevato da noti esponenti istituzionali);

 

* il problema è serio, riguardando specialmente un’istituzione, come la Regione Lombardia, con un bilancio pari a quello di un piccolo Stato.

 

Tutto ciò premesso

 

si chiede

 

Un intervento volto a impedire che movimenti settari fondamentalisti (unanimemente riconosciuti come tali dalle maggiori autorità accademiche italiane ed estere), possano costituire pericolose situazioni di potere «monopolistico» nell’ambito delle pubbliche istituzioni.

Si chiede inoltre che venga salvaguardata la libertà di contrastare, anche attraverso Internet, l’aggressiva espansione dei movimenti settari-fondamentalisti nella sfera pubblica (in aderenza alla Risoluzione del Parlamento Europeo del 6 luglio 2006 concernente la Libertà di espressione su Internet), specie nelle aree dove gli stessi movimenti esercitano una devastante influenza anche sui mezzi di comunicazione.

 

 

La petizione verrà presentata al Parlamento Europeo, alla Camera dei deputati della Repubblica Italiana, al Senato della Repubblica Italiana

e per opportuna conoscenza:

Al Presidente della Commissione Europea

Al Presidente della Repubblica Italiana

 

 

Sul sito del promotore un’anticipazione del libro dedicato alla tematica

www.teopol.it/DeAlessandri.pdf

 

 

Enrico De Alessandri è nato a Milano nel 1953. Laureatosi in Scienze Politiche con il Prof. Gianfranco Miglio, è stato Direttore del Centro Regionale Emoderivati della Regione Lombardia e lavora attualmente presso l’Assessorato Sanità della stessa Regione Lombardia.

 

(da Newsletter Ecumenici, 8 marzo 2009)


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