Guardatela bene la faccia di bronzo di questo stupratore della buona fede: è l’arcivescovo di Recife, Josè Cardoso Sobrinho. Giunge al 6 marzo dalle agenzie di stampa la notizia della sentenza inappellabile della Chiesa cattolica brasiliana contro i medici che hanno fatto abortire una bimba di nove anni, stuprata dal patrigno e incinta di due gemelli. I sanitari sono stati scomunicati. L’aborto, ha specificato Josè Cardoso Sobrinho, arcivescovo di Olinda e Recife, è un crimine agli occhi della Chiesa e la legge degli uomini non può sovrastare quella di Dio. Il patrigno ha ammesso che abusava della bambina da quando aveva 6 anni; alla piccola, ricoverata presso un ospedale di Recife, sono stati somministrati farmaci abortivi mercoledì pomeriggio. La notizia la leggo con questo titolo “Scomunica per i medici che fanno abortire bimba violentata. Ed è polemica in Brasile”.
Secondo la legge brasiliana, l’aborto è consentito in caso di stupro o di rischi per la vita della madre. La bambina, fanno notare i medici, rientrava in ambedue le categorie. Non basta, all’orrore si aggiunge che «altre fonti vaticane fanno notare, in proposito, che il codice di diritto canonico prevede la scomunica ‘latae sententiae‘, e cioè automatica, per chiunque pratichi o favorisca l’aborto».
In Brasile? Il Tema ha questi confini geografici?
C’è poco da scherzare con il Codice di diritto canonico, il canonico penitenziere e tutti i loro faccendieri.
Non giochiamo: quando si parla di Chiesa si parla di globale, di una colonizzazione mentale e corporale, di misfatti e crimini perpetrati per secoli, di luride gerarchie di potere, di scandali finanziari, sessuali, morali sotto agli occhi di tutte e tutti. E noi ce l’abbiamo qui, dentro l’Italia, a Roma Caput Mundi, la Mafia che scova nelle mutande le sue risorse, che si allea a destra e sinistra, che compra tutte e tutti , che baratta e trova sempre più ampi Mercati e Consensi.
Le donne cattoliche, come il papa raccomanda, per l’8 marzo sperano di far conoscere il volto e le opere della nostra Chiesa, la sfida educativa che questa data rappresenta.
Bene, ne ho raccontato un pezzo anche io di questa storia: la Pontificia Accademia per la Vita ha un solo dictat, “Abortire è peccato. Sempre”. Non c’è mediazione, non c’è dialogo alcuno con chi si addobba con tonache e tiare, tantomeno con chi li legittima, e minaccia, usa violenza continua sulle donne, stupra. E per chi non lo sapesse: Per disposizione di Giovanni Paolo II (al fine di rendere più espliciti i suoi compiti) dal 1988 la primitiva Propaganda Fide, si chiama “Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli”.
Scomunicatevi, sbattezzatevi, svergognate il Disegno di questa Maschera da Santa Madre che dà Vita ad orrori: Abortite la Chiesa e chi la serve e la usa. Questi sono metodici stupri di guerra e le aberrazioni cromosomiche di qualunque potere che sottopone, controlla e reprime le donne e gli uomini su questa Terra. Svuotatevi e respingete al Mittente tutte le terapie dei loro mali, stati e chiese. Amatevi liberamente non solo l’8 marzo.
Doriana Goracci