Propongo di ricordare Srebrenitza in coppia con le Twin Towers.
Perché?
Anzitutto, furono 7.000 mila omicidi contro 3.000.
Di questi ultimi sappiamo, più o meno, tutto.
Degli altri, io non ricordavo esattamente nemmeno il nome. Ricordo, sì, la pulizia etnica serba, ricordo la vigliaccheria dei caschi blu che non protessero donne e bambini, assistettero e fanno arrossire ancora oggi l’Onu dopo tanti anni.
Internet ricorda, e viene sostenuta giustamente l’idea di costruire un palazzo per donne e bambini traumatizzati dalla vicenda in questo sito.
Non sapevo che le donne ed i bambini ammazzati fossero stati poi disseppelliti per farli a pezzettini, rimessi sotto confusi e non esser più identificati.
Perché chiamo l’attenzione sull’efferatezza di questo massacro -che sembra osceno ricordare così- e lo voglio in coppia con le Twin Towers?
Perché la nostra civiltà occidentale va difesa anche mettendo in evidenza la responsabilità ‘cristiana’ di questo genocidio.
L’informazione guidata potrebbe condurci ad un’altra ‘guerra contro il terrorismo’ se ci dimenticassimo di Srebrenitza.
Ringrazio Max Calderan, il re del deserto, un pordenonese di 46 anni, che sabato 28 me l’ha ricordato durante il racconto delle sue maratone estreme.
Ha presentato anche il suo libro dove racconta la forza interiore che l’ha fatto correre nei deserti arabici per 70 ore a 58 gradi, con mezzo litro d’acqua al giorno, su è giù per le dune, per trovare la verità.
Trovate 6740 siti digitando questo nome in Internet: Max Calderan il marciatore estremo.
Marcerà prossimamente a Gaza, assistito da Cristiani, Ebrei e Musulmani per ricordare che l’unico Dio ci ama e non lascerà che ci ammazziamo tutti se noi lo ameremo così, assieme.
Carlo Forin