Come vice segretario i rapporti che abbiamo avuto con Franceschini, già nei colloqui che precedettero le elezioni politiche, non sono stati dei migliori. Ora che è stato eletto segretario del Partito Democratico dopo le dimissioni di Veltroni, lo attendiamo alla prova con disponibilità reale al dialogo e senza pregiudizi. Talora è la gravità delle circostanze che devono affrontare che fanno gli uomini e a volte trasformano persone apparentemente inadeguate in leader politici. Franceschini una crisi politica del P.D. che è insieme programmatica, ideale e politica, crisi di regole e di contenuti ed è per questo crisi di fiducia. Noi gli auguriamo semplicemente di essere capace di affrontarla e di superarla, smentendo lo scetticismo che lo circonda («Se Veltroni ha prodotto il disastro, lui è il vice-disastro», ha detto l’outsider Renzi, inaspettato candidato sindaco di Firenze) e le intenzioni di quanti lo considerano un segretario di breve e rapido passaggio.
La nostra attitudine positiva nei suoi confronti è la stessa che Marco Pannella ha espresso nel messaggio rivolto all’intera Assemblea del PD dalle colonne di Europa. Il nuovo segretario ha ritenuto di dover inaugurare il suo mandato nella sua Ferrara, alla presenza del padre partigiano ed ex parlamentare DC, giurando sulla Costituzione. Noi ci e gli auguriamo che abbia voluto giurare fedeltà alla Carta costituzionale così come è stata concepita e scritta dai costituenti e non a quella Costituzione materiale partitocratica che giorno dopo giorno in sessanta anni l’ha snaturata e travolta.
Potremmo citare molti articoli della Costituzione. Ne vogliamo citare uno solo, quello che stabilisce che i parlamentari sono rappresentanti del Popolo, senza alcun vincolo di mandato, letteralmente calpestato nelle recenti vicende che hanno per oltre sei mesi impedito l’insediamento della Commissione di vigilanza anche a costo di far svolgere le elezioni regionali d’Abruzzo e di Sardegna al di fuori di ogni regola democratica. Lo diciamo senza alcuno spirito polemico, con speranza. Perché se il PD vuole rinascere come partito di alternativa democratica deve innanzitutto voltare le spalle a questi metodi antidemocratici che condivide con quelli che dovrebbero essere i suoi avversari.
C’è di conforto in questa speranza e in questo auspicio il fatto, che esprimendosi sul testamento biologico in modo più netto di quanto Veltroni abbia mai fatto, le sue parole siano state in armonia con la norma della Costituzione che attribuisce all’autodeterminazione della persona la scelta delle cure e delle terapie cui sottoporsi.
Gianfranco Spadaccia
(da Notizie radicali, 24 febbraio 2009)