Ronde ostili e ronde amiche
Verona. Capitale morale della Lega. La città del sindaco sceriffo. La città dei pestaggi fascisti. La città dove un giovane muore massacrato per mano nazista. La città dove è vietato mangiare kebab per strada. La città dove alle panchine viene applicato il bracciolo per impedire ai senzatetto di dormirci la notte. La città delle ronde padane...
Ma a Verona, da tanti anni, molto prima del vigente regime populista-leghista-fascista, ogni sera scende in campo una vera ronda. È la Ronda della Carità. Un furgone, con quattro volontari, che dalle dieci di sera a notte fonda, gira per il centro e per i quartieri, portando una tazza di tè caldo, un pasto, una coperta, e una parola di conforto a chi ne ha bisogno. Sono circa un centinaio le persone senza fissa dimora che ogni notte ricevono umanità, concreta solidarietà, aiuto morale e fisico, dai volontari della Ronda. Si tratta di un'iniziativa privata, del tutto volontaria, apartitica e aconfessionale. Alcuni ristoranti forniscono gratuitamente i pasti. La San Vincenzo fornisce vestiti e coperte. Decine di giovani si organizzano per i turni.
Questa è la ronda che mi piace, quella che riscatta l'intera città.
Ora in città abbiamo due tipi di ronde. Quelle che cercano il clandestino o il barbone per cacciarlo, per denunciarlo, per farlo sparire dal contesto urbano, e l'altra ronda, quella della carità, che i barboni va a scovarli negli anfratti più nascosti, per fornire loro ciò di cui hanno bisogno per un minimo di conforto, per vincere il freddo dentro e fuori di loro. Per farli sentire accolti, per riconoscerli come figli di questa città.
Ci sono ronde ostili e ronde amiche.
Il pacchetto sicurezza varato dal governo è odioso perché legittima le ronde che i barboni temono.
Ma il vero pacchetto sicurezza i cittadini-barboni lo trovano nella ronda della carità, che ogni sera arriva con il suo carico di umanità.
La Ronda della Carità è l'antidoto alle ronde del sindaco. La Ronda della Carità ci dice che ancora c'è speranza. La Ronda della Carità è il punto da cui Verona può ritrovare se stessa.
Mao Valpiana
www.rondadellacaritaverona.org