Il crocifisso è un simbolo religioso
non un simbolo da usare a fondamento dei valori civili.
Le ragioni addotte dal professor Franco Coppoli per giustificare il suo gesto di rimuovere il crocifisso nell’aula durante la sua lezione non hanno convinto i cinque componenti del Consiglio di disciplina del Cnpi (Consiglio nazionale della pubblica istruzione), che hanno espresso parere favorevole alla sua sospensione per un mese dal servizio. La sospensione è stata inflitta dal Direttore dell’Ufficio scolastico regionale dell’Umbria.
Il procedimento è stato attivato in seguito alla denuncia del dirigente scolastico dell'istituto Giuseppe Metastasio di Terni dove il docente insegna. Il dirigente scolastico ha sostenuto pubblicamente di avere il dovere di fare “rispettare la volontà degli studenti”, di coloro che si erano lamentati e che durante un’assemblea studentesca avevano ottenuto l’approvazione di una mozione che vuole il crocifisso alle pareti.
È l’ennesimo episodio di una lunga contesa sulla strumentalizzazione del crocifisso sottratto al suo profondo significato religioso e diventato, secondo una sentenza del Consiglio di Stato che contraddice clamorosamente il principio della laicità dello Stato, un simbolo idoneo ad esprimere l’elevato fondamento dei valori civili, che sono poi i valori che delineano la laicità nell’attuale ordinamento dello Stato.
L’Associazione Per la Scuola della Repubblica e il Comitato Nazionale Scuola e Costituzione, nello schierarsi a difesa del professor Coppoli, riaffermano la loro denuncia di tale strumentalizzazione. Le due Associazioni, nel ribadire che la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche non può essere decisa da maggioranze variabili, richiamano la sentenza n. 439/2000 della IV sezione penale della Corte di Cassazione che afferma l’incompatibilità dell’esposizione del crocifisso nelle sedi statali con i principi costituzionali di laicità e uguaglianza e col diritto alla libertà di coscienza in materia religiosa. Giova inoltre ricordare che proprio in data odierna la Corte di Cassazione ha concluso con l’assoluzione l’annosa vicenda del giudice Luigi Tosti denunciato e sospeso dal proprio ufficio per aver rifiutato di esercitare la funzione di giudice in un’aula alle cui pareti fosse appeso il crocifisso.
Tutto ciò rende ancora più grave e incomprensibile il provvedimento emesso contro il professor Franco Coppoli.
Roma, 19 febbraio 2009
Comitato Per la scuola della Repubblica associazione onlus
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