Chiunque si occupi, anche marginalmente di diritti della maternità, conosce la differenza fra pillola del giorno dopo (un farmaco anticoncezionale da assumere entro 72 ore dal rapporto sessuale) e la pillola Ru486 (farmaco abortivo da assumere entro la settima settimana di gravidanza). Ma così non è per il massimo dirigente dell'organo tecnico-scientifico del sistema sanitario della Regione Lazio.
Due giorni fa abbiamo pubblicato sul nostro notiziario quotidiano “Aduc Salute” una notizia dal titolo “Presidente Laziosanità chiarisce: la pillola abortiva è abortiva”. La tautologia aveva l'intento di sottolineare con grezza ironia l'inutilità della nota del presidente di Laziosanità, Lucio D'Ubaldo (foto) che è anche senatore della Repubblica, che intendeva così mettere in guardia sulla ovvia efficacia abortiva della Ru486, anche detta pillola abortiva. Sinceramente non avevamo dato troppo peso a questa banale dichiarazione.
Ma oggi riceviamo un chiarimento da parte delle promotrici della campagna “Pillosissima 2009” che, nel chiedere la disponibilità della pillola del giorno dopo (anticoncezionale) in regime di pronto soccorso, avevano evidentemente spinto il presidente di Laziosanità a reagire confondendo la pillola del giorno dopo con quella abortiva Ru486.
Se cotanta ignoranza può purtroppo essere considerata qualità diffusa in un parlamentare, sorprende che provenga dal responsabile di un'agenzia di sanità pubblica il cui scopo è «fornire informazioni e conoscenze scientifiche utili per il governo e la gestione del Servizio Sanitario Regionale» anche attraverso supporto tecnico-scientifico all'Assessorato alla Sanità (Legge regionale n. 16/1999).
Insomma, se anche la voce della scienza è controllata dai partiti politici, stiamo freschi!
ADUC
Associazione Diritti Utenti e Consumatori