In questo mondo glocale io narro. Posso aspettarmi di tutto ed il contrario, finchè narrerò.
Intendo con glocale una sintesi global + local, cioè: la rete di informazioni Internet rende possibile ad ognuno l’ipotetica conoscenza di ogni cosa e quindi viviamo in un misto del tutto globale e degli specifici fatti vissuti in contatto locale.
Sapere non significa però: poter fare. Eccetto: narrare.
Chavez ha ottenuto dal popolo la possibilità di fare il presidente a vita. E’ probabile che lo faccia, visto che non ha la passione di narrare? Popolo libero permettendo…
Come forse saprete, io sono un caso di amiloidosi, uno degli 800 che il Centro per lo Studio delle Amiloidosi Sistemiche di Pavia ha in esame ogni anno.
Che cosa significa per me?
Che il coma da emorragia cerebrale avuto nel 1991 mi ha tolto la progettualità attiva!
Prendetela per buona, da uno che ormai impesta Internet con le sue cose, uno con la testa sociologica, che narra, illuministicamente convinto che chi legge intenda e faccia tesoro.
Il fatto è che prima fui un ciclone finanziario, adesso sono un logorroico.
Ho ricevuto nei giorni scorsi il secondo rapporto dal Centro che dice, pressappoco: -non abbiamo trovato ancora niente di male, ma sta’ attento!- che vale –fin qui tutto bene, diceva ad ogni piano il caduto dal 30° piano-!
Sto bene.
Narro, mi informo e vivo la condizione glocal di tutto vedere e di nulla modificare.
Io vivrei volentieri con i miei pensieri scritti in cielo –pur sapendo che arrossirei per qualche sconcezza-. Non ho l’urgenza di un controllo di Internet. Se avessi il potere di esercitare questo controllo, probabilmente mi toglierei lo sfizio di bloccare quelle informazioni che inficiano il mio potere.
Infatti, che fa il nostro Chavez?
-Controllate Genchi!-.
Carlo Forin