Venerdì , 22 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Diario di bordo
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Ospedale di Morbegno. “Roba da Gabibbo...”
Ospedale di Morbegno, padiglione S. Antonio. La facciata sull
Ospedale di Morbegno, padiglione S. Antonio. La facciata sull'omonima piazza 
15 Febbraio 2009
 

Ma è una storia assurda!

Come vengono impiegati i fondi di investimento nelle infrastrutture lombarde? Per fare e disfare in continuazione... senza arrivare da nessuna parte?

È una vergogna! Sono anni che si fanno progetti e controprogetti (“E io pago...!”), ma ogni volta che si fa un intervento, il nuovo DG che arriva (e ne sono cambiati, in pochi anni!) disfa ciò che ha fatto il precedente e... via con altre spese! (“E io pago...!”) Altro che Gabibbo, Fabio e Mingo o altri supereroi di “Striscia”, qui ci vorrebbe un'inchiesta seria, della magistratura! Ché magari salta fuori che è tutta e soltanto una “mangiatoia” per tecnici e imprese e via cantando...

Veramente una roba da non credere. E i nostri sindaci, la Conferenza dei sindaci? Dove sono? Che fanno? Ma almeno... lo sanno?

Questo il tenore dei commenti e dei discorsi che girano in questi giorni tra gli operatori e gli utenti dell'Ospedale di Morbegno. La ragione di questo sconcerto è presto detta: la notizia, diffusa da “radio scarpa” e non certo da una conferenza stampa tenuta da chi di dovere, che dal prossimo 1° marzo (sì, avete capito bene: fra un paio di settimane) aprirà il cantiere per... realizzare il nuovo Centro Dialisi. E sapete dove? Dov'è attualmente il day surgery, realizzato appena pochi anni or sono, inaugurato a suo tempo come “fiore all'occhiello” del nuovo corso per la razionalizzazione e l'adeguamento del presidio morbegnese. Unico 'reparto' già messo a norma quanto a impianti etc. e unico ambiente ammodernato e reso confortevole di tutto l'ospedale.

Ebbene, proprio lì sarebbe stato individuata la sede ove collocare il “nuovo” Centro Dialisi.

Ma perché? Perché si rende necessario questo spostamento? La struttura per i dializzati venne realizzata a suo tempo, nell'ambito della riedificazione del padiglione che dà su Via Parravicini, studiandone l'accessibilità – al piano terra e direttamente dalla strada, ove possono giungere e sostare i mezzi che trasportano i pazienti etc. – e la particolare impiantistica (idraulica, etc.) di cui necessita. Anni dopo si rese necessario anche un ampliamento e venne realizzato, occupando dello spazio inizialmente destinato ad attività ambulatoriali. Queste ultime risultano ora sacrificate? Ma perché non collocare queste, anziché la Dialisi, al secondo piano, se davvero le nuove linee strategiche renderebbero ora superfluo il day hospital chirurgico (cosa anch'essa un po' sconcertante, per la verità!), in ambienti che risulterebbero già pronti e attrezzati per accoglierle?

Anche la scelta di priorità nella tempistica dei diversi lotti o fasi d'intervento lascia perplessi. Tra pochi mesi – così almeno è stato annunciato – le strutture dell'Asl attualmente distribuite in diverse sedi, perlopiù in affitto, verranno riunite nella nuova struttura “Mulino Milani” dismettendo quindi, tra le altre, anche l'obsoleta palazzina di Via Caccia Dominioni. Come noto, però, qui anche l'Azienda ospedaliera ha il suo Centro di Riabilitazione fisica, assolutamente inadeguato e disfunzionale (per non dire altro) e per il quale in anni passati i Sindacati dei Pensionati e altre associazioni di utenti hanno raccolto e presentato firme, protestato, etc. Ebbene, è previsto, contestualmente al trasferimento degli uffici e servizi Asl, anche il rientro nel presidio ospedaliero di queste attività di riabilitazione (programmato al piano seminterrato del padiglione Mattei-Vanoni), oppure l'AoV&V continuerà a pagare, e per quanto, l'affitto della palazzina ex-Inam? Non sarebbe “prioritario” questo, di intervento, rispetto a quello annunciato?

Mah... misteri della managerialità sanitaria.

Che tutto il piano sia un po' scoordinato e forse non ben orientato lo si può desumere anche da un'altra, di notizia, che pure circola in questi giorni in ospedale. E cioè che la seconda tappa, prevista per maggio/giugno, sarebbe l'allestimento e successivo trasferimento del CUP (cassa, prenotazioni etc.) nei locali dell'ex Pronto Soccorso, dismessi e inutilizzati da una decina d'anni. Bene!, si potrebbe dire. Se non fosse che... giusto lo scorso anno sono stati spesi dei soldi (“E io pago...!”) per sistemare quegli stessi uffici nell'attuale collocazione del padiglione S. Antonio. (?!?)

Boh! Vi sembra coerente e lineare il tutto? Non si potevano fare già lì i lavori che giusto un anno fa sono stati fatti di là...?

Dal cilindro infrastruttureLombarde (incarichi di revisione di progetti preliminari e di redazione di progetti definitivi per realizzare in appalto integrato etc. etc.) ora salta fuori il coniglio dell'alienazione (sì, avete capito bene: vendita) dell'antico padiglione di S. Antonio – vero e proprio simbolo dell'ospedale dei Morbegnesi – per... “fare soldi”. Ma se le risorse vengono sprecate a questo modo (dialisi dove appena si è fatto il day surgery, nuovo CUP in un posto per poi rispostarlo l'anno dopo...) a che – o forse sarebbe più giusto dire a chi – giova?

L'interrogativo lo giriamo subito e volentieri all'Assemblea distrettuale dei Sindaci dell'ambito territoriale di Morbegno, già convocata per martedì 17 c.m. – giornata evidentemente topica dato il concentrarsi di appuntamenti ed eventi uno più interessante e significativo dell'altro – che a questo punto, se già non lo era, è pubblicamente informata e investita di questa singolare faccenda. Chieda un'immediata audizione dell'esimio Dr Votta, approfondisca in Regione scopi e finalità di questi finanziamenti, faccia quel che voglia, ma per favore non ci lasci nel sospetto che anche ai confini con la Svizzera si sia ormai in una situazione del tutto paragonabile a quella del resto dello Stivale e giusto pronti, se non per una puntata di “Striscia”, per un'inchiesta della trasmissione “Reporter” della Gabanelli!


Lega italiana per il diritto alla salute

Associazione LIDAS della provincia di Sondrio


Foto allegate

Dr Votta, DG AoVeV, e Presidente Provincia Provera. Inaugurazione acceleratore lineare, H Sondrio
Articoli correlati

  “Niente Città alpina senza Pronto soccorso alpino”
  La divisione del patrimonio ospedaliero e sanitario
  Morbegno. Tutti in piazza per l'ospedale
  Sanità di montagna: un malato da rianimare
  Morbegno. “Maroni, chiudi la Comunità Montana non il Pronto Soccorso!”
  Ambrogio Saibene. Sanità di montagna: Morbegno assente ingiustificato
  Buon lavoro, direttore Rotasperti!
  Pronto Soccorso Alpino
  Morbegno. Meglio una non-Provincia attiva che una Comunità Montana assente
  Morbegno Sanità. De Biasi (Pd): “Fondamentale garantire l’apertura 24 ore su 24”
  Amministrative. Per il diritto alla salute in Valtellina e Valchiavenna
  Sondrio. Il difetto, forse, sta già nel manico
  Morbegno. Meno 5 giorni alla chiusura del Pronto Soccorso
  P.S. Morbegno. Bene la prosecuzione con turnistica e organiz­za­zione consolidate
  La Città di Morbegno e il suo Ospedale
  Gianfranco Cucchi. La sanità di montagna, il POT di Morbegno e l'autonomia
  Morbegno. Per il diritto alla salute, Sabato sera un confronto cittadini – amministratori – candidati
  Morbegno. I N A U G U R I A M O
  Sanità a Morbegno: cosa sta succedendo?
  Radicali Milano. “Via Infrastrutture Lombarde!”
  Morbegno. Salviamo la nostra sanità: “Non molliamo!”
  Morbegno. Dopo Della Bitta, Trivella...
  “Salviamo la nostra sanità” verso un'intesa di territorio
  Morbegno. P.S. Alpino, Riabilitazione cardiologica, Medicina, potenziamento Hospice e Poliambulatorio nel presidio ospedaliero territoriale
  Morbegno. Non chiediamo la luna, ma esigiamo decenza
  Morbegno. Un presidio ospedaliero territoriale da riempire di contenuti
  Morbegno. “Chi, quando e perché ha chiuso la Ria­bi­li­ta­zio­ne cardiologica?”
  Morbegno. Da oggi via l’anestesita dal presidio ospedaliero?
  Luigi Mescia. Sondrio: Declino e degrado della sanità provinciale
  Adesso tocca all'Azienda socio-sanitaria aggiornare il suo Poas
  Angelo Costanzo, PD. Basta tergiversare sulla sanità in provincia di Sondrio!
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.7%
NO
 29.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy