Venerdì , 15 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Critica della cultura > Telluserra
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Maria Lanciotti: Asteria e la notte di Ba-bo
12 Febbraio 2009
 

In un punto del cosmo c’era un’isola piccina a forma di stella, che si chiamava Asteria.

Sull’isola vivevano cinque bambini, ognuno sul suo promontorio, ma nessuno sapeva dell’altro.

Su Asteria c’era solo qualche filo d’erba gattaia e pochi insettucci malnutriti, che non avevano la forza di emigrare verso le lontane isole verdi.

I bambini di Asteria non avevano memoria né desideri, e non crescevano mai.

Il tempo passava e tutto restava sempre uguale. Un giorno si sentirono così annoiati che cominciarono a stiracchiarsi, a sbuffare, a contorcersi senza potersi contenere.

Poi presero a sbadigliare tutti assieme facendo un gran rumore, e capirono così di non essere soli sull’isola.

Presi dalla curiosità, i bambini cominciarono a guardarsi intorno, a camminare e a correre esplorando ognuno il suo braccio di terra, e poi l’isola.

Finché non si ritrovarono tutti insieme, con tanti interrogativi nella testa.

Chi erano, e perché si trovavano lì?

Era un bel rompicapo che li faceva ammattire e tutti presero a sospirare e a lamentarsi.

Poi capirono che sospiri e lamenti non servivano a niente e cominciarono a grattarsi la punta del naso.

Gratta che ti rigratta, qualcosa nella loro testolina iniziò a mettersi in moto.

Cominciarono a rendersi conto che erano tutti uguali e tutti diversi, come le dita di una mano.

A questa prima scoperta altre ne seguirono, e i bambini passavano da una meraviglia all’altra.

Il giorno scorse così rapidamente che essi neppure se ne accorsero, e quella notte per la prima volta sognarono.

Al mattino si svegliarono contenti e felici, con tanta voglia di amicizia e di giochi.

L’isola era piccola ma aveva il cuore grande: una radura costellata di margheritine bianche e gialle, che era una gioia per gli occhi e un invito alle scorribande.

Quando furono stanchi di correre e saltare i bambini sedettero in circolo, e in mezzo a loro spuntò come per magia una ruota d’oro che girava e girava.

Quando si fermò si vide che non era una ruota, ma una grossa palla d’oro con una porticina rotonda dalla quale uscì volando un omino, che disse:

Ascoltate bambini, devo dirvi qualcosa di molto importante.

E volando volando l’omino parlò loro del mondo e dei continenti, descrivendo a grandi linee il meraviglioso Pianeta Terra.

E fin qui ci siamo, sbuffò infine. Si capiva che era molto stanco, i bambini gli fecero posto ed egli sedette fra loro.

L’omino si addormentò di colpo, ma dopo un secondo riprese a volare sulla palla d’oro:

E dopo la teoria viene la pratica disse, e iniziò a indicare con una bacchetta ciò che andava nominando: Questo è il Vecchio Continente, vedete? Qui c’è l’Asia, qui c’è l’Africa e qui c’è l’Europa.

Poi rimuginò: Vi ho detto che i Continenti sono terre emerse dal mare? Hum, hum... ma andiamo per ordine decise infine, e continuò a mostrare i continenti:

Questo è il Continente Nuovo, ovvero l’America… uffa, non si finisce mai di girarlo per quanto è grande! E per adesso basta così, e ciò detto l’omino s’infilò nella porticina d’oro e sparì senza nemmeno salutare.

I bambini ci restarono male; si stavano appassionando alla sua lezione e volevano saperne di più. Stavano per protestare, quando la porticina di nuovo si aprì e l’omino riprese la sua trasvolata.

Questo è il Continente Nuovissimo, ovvero l’Australia, udirono che diceva, senza però riuscire a capire da dove provenisse la sua voce. Ehi, sono qui dietro, in basso, disse l’omino sbracciandosi, ed essi lo videro infine girare sopra l’Australia, grondante di sudore.

Speriamo che non se ne vada di nuovo a dormire” pensarono i bambini nel vederlo così spossato. Infatti l’omino tornò al luogo di partenza e sparì nella porticina.

Sarà stanco da morire, poveretto disse il bambino più piccolo, stropicciandosi gli occhi che volevano chiudersi.

Anche gli altri bambini si sentivano stanchi, tanto che crollarono a terra e si addormentarono, andando subito nel mondo dei sogni.

Nei sogni si può trovare tutto ciò che esiste e tutto ciò che si può immaginare. Ognuno sognando può ritrovare la propria storia e la propria memoria, purché sappia riconoscerle fra tante.

Per quanto tempo dormirono nessuno può dirlo, ma sta di fatto che i bambini si svegliarono tutti insieme.

Si sentivano bene, solo un po’ strani.

Avevano ritrovato nel sogno la loro parte di memoria e ognuno di loro sapeva come si chiamava e da dove veniva.

Per strana combinazione, ogni bambino proveniva da un continente diverso. E si chiamavano As, Af, Eu, Am e Au.

Non è certo per combinazione, che vi trovate qui disse l’omino affacciandosi alla porticina, dalla quale arrivava il rumore di martelli che battono, di seghe che tagliano, di ruote che girano, e una luce azzurrina. Niente affatto, riprese a dire dolcemente l’omino, non vi trovate qui per combinazione: nulla accade per caso, a questo mondo, anche se a volte così può sembrare…

I bambini ascoltavano con grande interesse, ma anche con grande fatica; ad un certo punto uno di loro chiese:

Ma qui ci troviamo dentro o fuori dal mondo? e a questa domanda altre ne seguirono:

Come siamo giunti in questa isola sperduta?

Dovremo restare per sempre qui, lontano da tutti?

Resterai con noi o te ne ripartirai con la tua palla d’oro?

Dov’è la mia mamma? chiese il più piccino, pronto a scoppiare in lacrime.

L’omino cercò di rispondere in ordine a tutte le domande:

Qui ci troviamo dentro e fuori dal mondo, dipende dai punti di vista.

Sono stato io a condurvi su quest’isola; vi ho raccolti nei luoghi più tristi del pianeta, per sottrarvi a un momento di grave pericolo.

Tornerete alle vostre case quando sarete pronti. Io invece devo partire subito per andare a soccorrere altri bambini.

E tu piccolino, non piangere: la tua mamma è sempre lì che ti aspetta.

Ciò detto l’omino stava per infilarsi nella porticina d’oro, tutto frettoloso, quando Au gli disse:

Non ci hai detto nemmeno il tuo nome. Come possiamo chiamarti, se avessimo ancora bisogno di te?

Bah… boh… borbottò incerto l’omino.

Ba-bo? ripetè Au.

Ba-bo, sì, rispose con voce burbera l’omino, per nascondere la commozione.

Senti Ba-bo, non potremmo restare qui, su Asteria? chiesero alcuni bambini. Questo posto ci piace, e poi non ne conosciamo altri…

Intenerito da quei visini ansiosi l’omino spiegò:

In questa isola, come sapete, non c'è acqua né cibo, ed è così piccola che non c'è posto per i grandi. E voi non potete restare sempre piccoli. Altri bambini prima di voi sono stati qui e altri ne arriveranno dopo di voi. Quest'isola è un rifugio di emergenza e sono in tanti ad averne bisogno, non si può tenerla occupata oltre il tempo necessario.

E poi, credete a me, aggiunse l’omino andare per il mondo sicuramente vi piacerà.

Ed ora addio, devo proprio andare e infilata la porticina si dileguò, la palla d’oro prese a girare vorticosamente e sparì alla loro vista.

E adesso che facciamo? si chiesero preoccupati i bambini.

Desiderare. Desiderare. Desiderare. Volere è volare”.

Tutti udirono queste precise parole nella loro mente. La voce sembrava quella di Ba-bo, e veniva da molto lontano.

Si guardarono e si trovarono tutti d’accordo.

Desiderarono. Desiderarono fortemente. E più il desiderio cresceva, più essi rimpicciolivano. Fino a che diventarono ancora più piccini di Ba-bo.

Salutarono l’isola a forma di stella, che non avrebbero mai dimenticato: era entrata nella Grande Memoria e faceva parte di loro.

Si scambiarono un sorriso pieno di parole e si disposero alla partenza.

Un gran vento si alzò ed essi si lasciarono trasportare ognuno verso la propria destinazione.

E fu così che in un battibaleno As, Af, Eu, Am e Au si ritrovarono nel lettino della loro casa, nei rispettivi continenti.

Era mattina e credettero di aver sognato. Ma la finestra era aperta ed essi videro brillare in lontananza qualcosa che sembrava una pallina d’oro che ruotava nel cielo.

Bah… boh… mormorarono incerti. Ba-bo , andavano ripetendo mentre si affacciavano tutti alla finestra. Ma il cielo era sgombero e chiaro e pensarono di avere immaginato l’oggetto luminoso vorticare nell’azzurro.

Non dimenticatemi, bambini. E ricordate: volere è volare”. Il messaggio passò nelle loro menti e si propagò in tutti i continenti del mondo, portando fiducia e speranza.

Le sorti del Pianeta migliorarono, e i terrestri si misero finalmente al servizio della Buona Concordia.

I bambini di Asteria diventarono grandi e governarono con saggezza ognuno nella propria terra.

Venne istituita una festa mondiale detta “La notte di Ba-bo”, che si svolgeva ogni anno nel periodo delle stelle cadenti.

Allora stavano tutti col naso all’insù, cercando fra tante stelle la più piccina e la più luminosa.

Chissà perché, tutti ricordavano di averla vista almeno una volta posarsi per un momento all’orizzonte e inviare un guizzo di luce, anche in pieno giorno.

Per tutti era Ba-bo, ovvero la Buona Stella.

 

Maria Lanciotti


Articoli correlati

  Vetrina/ Maria Lanciotti. Rinascita
  Premio di poesia e stornelli nei dialetti del Lazio “Vincenzo Scarpellino” 2016
  Maria Lanciotti. E Gesù lagrimò
  Maria Lanciotti: La Rosa di Ferro
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Scorreva come lava nella gola...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Indios
  Maria Lanciotti. Sulla Ciampino-Roma alcuni anni fa
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cavalieri
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Leggi
  Maria Lanciotti. Ricordati di santificare le feste
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Non vedo bambini nel borgo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Non più picchi e strapiombi...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E pensavo a te (per i Ragazzi del ’99)
  Maria Lanciotti: “Tempo di abbracciare”. Prendendo spunto dal libro dell’Ecclesiaste
  Maria Lanciotti su Storia dell'infelicità di Flavio Ermini.
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Vieni, mio caro uomo...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nuove terre
  Pearl S. Buck: La buona terra. Ri-lettura di Maria Lanciotti
  Premi e concorsi/ Maria Lanciotti. Giuggiole m’offri...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Petali
  Maria Lanciotti. Il Caligola riflesso
  Vetrina/ Maria Lanciotti. L’ultima freccia...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Lascito
  Maria Lanciotti. A bocca cucita col fil di ferro
  Maria Lanciotti: Vieni a me bambino, che t’insegno io l’educazione
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Se mi strappassi di dosso...
  Alberto Pucciarelli. “Il Villaggio di Gennaro”, ovvero Cooperativa san Giuseppe
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Eppure sai...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Non darti pena...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Estemporanee
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cavalieri
  Maria Lanciotti: Per chi ama, per chi è amato.
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Mediterraneo
  Maria Lanciotti: Vacanze in campagna. Seconda parte
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Il viaggio continua…
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ancora e sempre una possibilità per un sogno di pace
  Shingle. Diari scritti dai padri per i nostri figli
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Seducente Natura
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Erano i giorni che non si spengono a notte
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Senzatetto
  Maria Lanciotti: Divagazioni allappanti sotto i baffi di Trilussa
  Maria Lanciotti: Il sesto senso.
  Maria Lanciotti. Cantuccio della fantasia/ Leggende indiane. (Quinta parte)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Carezze di aghi
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Mimose
  Maria Lanciotti. Qui ci sono i leoni
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nella terra degli avi...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nuvole e fumo
  Maria Lanciotti: Cantuccio della fantasia. Leggende indiane. (Seconda parte)
  Maria Lanciotti. Panorama
  Maria Lanciotti: Questione di QI
  Mario Rigoni Stern: "Il sergente nella neve". Ri-lettura di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti: Lima e ferro. Con foto dal futuro
  Maria Lanciotti. Amal, la speranza migrante
  A Monte Compatri il Villaggio di Gennaro
  Maria Lanciotti: Plico-Plico
  Maria Lanciotti: Cantuccio della fantasia. Leggende indiane. (Quarta parte)
  Maria Lanciotti. Il gioco del “Mai si sarebbe pensato”
  14 febbraio. Amore, “dacci un segno di vita”
  Maria Lanciotti: Cantuccio della fantasia. Leggende indiane (Terza parte)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Lungomare
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Borgata Mondo
  Maria Lanciotti: Un fiore per i miei cari
  Maria Lanciotti. La Cina nel cuore
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Bianco
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Casi
  Maria Lanciotti: Iniziazione misterica delle figlie di Eva quando avevamo ancora l’anello al naso…
  Monte Compatri. Maria Lanciotti per “Il Caligola riflesso”
  Maria Lanciotti: Cantuccio della fantasia. Leggende indiane. (Prima parte)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Pensieri di pace
  In libreria/ Maurizio Rossi. “Riόne Munnu (Borgata Mondo)” di Maria Lanciotti
  Petra VoXo. Dove sono finite le voci delle bambine?
  Maria Lanciotti. Tutti al mare al tempo del Boom sulla costa laziale
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ancora
  Maria Lanciotti. La memoria di chi c’era – 2
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nossignori...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Tepee
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Boom e controtendenza (1998)
  Maria Lanciotti. La Natura che combatte
  Maria Lanciotti: Aria di primavera
  Maria Lanciotti: Aspettando Samuele
  Maria Lanciotti. Compleanni
  Maria Lanciotti: Il dolore del papa per i morti di Kabul
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Poi finirono le parole...
  Maria Lanciotti. 1960 ‒ Versi giovanili
  Maria Lanciotti. Il Villaggio di Gennaro – 1.
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Torrente
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Veranda sul mare d’inverno...
  Maria Lanciotti. La via di Pepe
  Maria Lanciotti: Eluana Englaro, ...non puoi andare in pace
  Maria Lanciotti: Terra castellana
  “La sacca del pastore” di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Primavera
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Binari
  Il Bambinello, la defezione dell’ONU e la Speranza
  Vetrina/ Maria Lanciotti. In secca
  Maria Lanciotti: Vacanze in campagna. Prima Parte
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Estasi
  Maria Lanciotti. Forty Fingers ‒ Altre note sul sesto rigo
  Maria Lanciotti: Ti racconto una storia (Fiaba per Discorso amoroso)
  Maria Lanciotti. Murale
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E ancora sono
  Maria Lanciotti: Tutto cominciò con una morte bianca
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Haiku classico con e senza kigo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Per una morte bianca in fonderia
  Maria Lanciotti. Estate 1943 – Forse un ricordo, forse un racconto
  Spot/ Maria Lanciotti. E dirti ancora
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cosmo
  Maria Lanciotti: Transumanza
  Vetrina, In libreria/ Maria Lanciotti. Suono e visione – 1/3
  Maria Lanciotti. La memoria di chi c’era – 3
  Amina e la maledizione dell’abate
  Maria Lanciotti: La confessione
  Maria Lanciotti: Vacanze in campagna. Terza parte
  Maria Lanciotti: Un passo indietro
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cela i tuoi versi...
  Maria Lanciotti. SpirAli – Appunti per un vissuto
  Maria Lanciotti. I brevissimi/ E io aspetto Elisa
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Io sono musulmana
  Vetrina/ Maria Lanciotti. L'onda
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Che non ti perda...
  Maria Lanciotti. Stasera si cambia programma
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Brevemente
  Maria Lanciotti. Il Villaggio di Gennaro – 3.
  Mario Lozzi*. Ri-lettura de “La figlia della Rupe” di Maria Lanciotti
  In libreria/ Roberto Canò. Maria Lanciotti tra prosa e poesia nella raccolta “Spirali”
  Maria Lanciotti: Il giardino dopo l'ultima stanza
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Non attendo più roventi lave...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Sassi e astri
  Maria Lanciotti. Castelli da amare
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Eroi
  Maria Lanciotti. SpirAli – Appunti per un vissuto
  Maria Lanciotti: L'ultimo Milingo a Zagarol
  Maria Lanciotti: Invettiva
  Vetrina/ Maria Lanciotti. La ballata del monsignore
  Maria Lanciotti. Forza Roma!
  Maria Lanciotti. La vera faccia del corteo contro l’inceneritore di Albano
  Vetrina/ Maria Lanciotti. L’amore lo piantai nell’orto per l’inverno...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. I colori della barbarie
  Vetrina/ Maria Lanciotti. oblivion
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ehi, ehi! tempo...
  Maria Lanciotti: la vergognosa controriforma di Mariastella Gelmini
  Vetrina/ Maria Lanciotti. M’invita ancora...
  Gabriele Santoni. Ri-lettura de “La figlia della rupe e del mare” di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti. La voce della Luna
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Notte di primavera
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Traccia
  Vetrina – In libreria/ Maria Lanciotti. Flash
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Senza cattiveria
  A conforto di papa Ratzinger: L’importante per i bambini è non sentirsi figli di nessuno
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Dammi una mela...
  Maria Lanciotti. Natale all’ipermercato
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Araldica
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Amore mio
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Già tutto detto...
  Maria Lanciotti. SpirAli – Appunti per un vissuto
  Maria Lanciotti: Offerta speciale: ammazzi due e paghi per uno
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ecclèsia
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Paisà
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Per un impiccato in cella d’isolamento
  Maria Lanciotti. Se tu mi chiedessi
  Maria Lanciotti. Un sorriso che non si spegne
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Pasqua 2022
  Maria Lanciotti: Il viaggio della vita
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Anno zero
  Maria lanciotti: Io Nico che so come amarti
  In libreria/ Memoria e dialetto in “Giracéo” di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti. La memoria di chi c’era – 1
  Maria Lanciotti. Campo lungo
  Luca Pizzurro. Riflessioni dal sesto piano di un palazzo con vista su Napoli
  Maria Lanciotti. “Canto di primavera”
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Meditando
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Sempre
  Maria Lanciotti: L’ombra cupa der cupolone
  Rilettura/ Luigi Boccilli. “Campo di grano” di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti: La morte in faccia
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Percezioni (12 haiku)
  Maria Lanciotti: Un posto in paradiso per i porcelli che muoiono senza arrivare a Natale
  Maria Lanciotti: I mangiatori di carta.
  Maria Lanciotti. Ri-lettura in versi del “Caligula” di Maria Grazia Siliato
  Maria Lanciotti: Caccia al pedone
  Maria Lanciotti: Quei fichi dolci colti alla luce della luna
  Maria Lanciotti. Music “on Volcanic Lakes”
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Natale 2023. Mani nude. Mani aperte
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Haiku – con e senza kigo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Lungomare degli Ardeatini
  Maria Lanciotti. Poesie sparse
  Luca Leoni. “Se tu mi chiedessi”, ovvero la realtà che precede la fantasia
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Romanza
  Vetrina/ Maria Lanciotti. La montagna della Pace
  Maria Lanciotti. Il Villaggio di Gennaro – 2.
  Vetrina/ Maria Lanciotti. A volte, il cielo... (1960)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Rischiara l’aria un sorriso
  Maria Lanciotti: Ronda armata 1euro a notte per dormire come un angioletto
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Inganni (Il nuovo mondo)
  I brevissimi/ Maria Lanciotti. Voci dall’isola
  Maria Lanciotti: Giacomo, non guardare!
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E ora che le parole...
  Tonaca e mascherina. La CEI al tempo del Covid
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ho conosciuto una ragazza...
  Pier Paolo Pasolini: Il padre selvaggio. Ri-lettura di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti: C’era una volta il maestro unico. I racconti della nonna
  Maria Lanciotti: Il paese di Natale dove accadono strani fatti e si parla in rima
  Maria Lanciotti: Pasolini e le 120 giornate di Sodoma
  Maria Lanciotti. Mi hanno rubato la conca di rame
  Maria Lanciotti. La rosa nera e la rosa rossa, una storia follemente umana – 1
  Maria Lanciotti. Lascia ch’io cerchi la mia strada...
  Maurizio Rossi. Ri-lettura di “Giracéo” (Capogiro) di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti. Augusto racconta.../ Ringo
  Maria Lanciotti: Infinitamente mai
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Assolo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E tu ridevi
  “La voce delle bambine” all’ex chiesa di San Francesco a Velletri (Roma)
  I “Brevissimi” di Maria Lanciotti/ 1. Rione Mirafiori
  Maria Lanciotti: Clemente e la sua bella ragazza
  Maria Lanciotti. Fotogrammi
  John Steinbeck: La luna è tramontata. Ri-lettura di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Affoga nel nero...
  Maria Lanciotti: La poesia quand’era al fronte. Ricordino di poesia sorgiva
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Un passo dopo l'altro...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Pensiero d’aprile
  Maria Lanciotti: Il buco nella rete
  Lapegrama: “Come andarono i fatti” di Maria Lanciotti
  Roma. Trentennale del Movimento studentesco “La Pantera”
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cicli
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Dedicata
  Vetrina/ Maria Lanciotti (haiku)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Generazioni
  Salva con nome, Patrizia Garofalo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Immagini in forma di haiku
  Maria Lanciotti, Pensierino estivo della sera
  Maria Lanciotti: Giostra del bastardo amore
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Bianco, più della bianca neve...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Dieci haiku
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Antico padre
 
 
Immagini correlate

 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.7%
NO
 29.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy