Cercando l’oro della poesia muove da Ascoli Piceno, terra di Davide Nota, verso nord, la Svizzera e più precisamente il Canton Ticino, luogo dove vive e scrive Flavio Stroppini.
Lo spazio, come d’abitudine, è per la sola voce dell’autore, messo a nudo senza la mediazione della domanda, autore lanciato nel vuoto e che arriva a noi per mezzo di una autopresentazione, cui seguirà una scelta di testi e solo in ultimo una breve nota bio-bibliografia.
AUTOPRESENTAZIONE di Flavio Stroppini
“Sono nato in un posto pulito. Sembra fosse stata una scena interminabile. Ma non ricordo. Talvolta ho morso delle persone poi ho terminato le scuole dell’obbligo. Tra casa mia e l’ospedale c’erano diciotto chilometri. Bisognava prendere una corriera e poi camminare in salita per un centinaio di metri. Mi sono sforzato a studiare economie, ma mi sono smarrito presto, il cinema era vicino alla scuola e ho iniziato a riconoscere le persone ascoltando i loro accenti. Nel primo appartamento in cui ho abitato dietro alla cucina c’era una stanza, nella quale rinchiudevo libri, per non farli scappare. Mi sedevo là dentro a guardare la notte che calava ed avevo finito per trasferirvi la cucina.
– Riesci mai ad immaginarti come passeremo le giornate? – mi aveva chiesto un tizio.
Gli avevo risposto che in realtà non lo sapevo, che forse avremmo dovuto fare dei manifesti e lasciarli per le strade. Per trovarlo bastava farsi un giro nei bar del paese, la sua voce si sentiva fino in piazza. Lavorava in una fonderia d’arte. Era un tizio massiccio, robusto e tutte le sue frasi iniziavano con: “l’ho sempre detto io...”, “Sono sicuro che...” Sembrava uno dei personaggi di contorno di un qualche romanzo di Simenon. Era strano, più si avvicinava alla sera più diventava categorico e definitivo. È finita che me ne sono andato iniziando ad inviare cartoline per non fare dimenticare la mia assenza. Ho avuto una donna che scriveva tutto in stampatello, una che alle quattro, quando rientrava mangiava aringhe affumicate, un’altra a cui le fragole crude o cotte facevano venire l’orticaria. Facendo un giro al Nord ho trovato in un vecchio magazzino di ferramenta un grosso sacco di tela pieno di chiavi. A causa del peso non l’ho comprato e talvolta mi domando se ci sia ancora. Raramente mi trovo ad ascoltare il fruscio del vento tra la massa degli alberi. Tornando nella casa dove abito ora spiccano le scritte al neon del centro città. Mi chiedo spesso se sia possibile distrarsi dall’ossessione del tempo. Ieri era il compleanno di una amica, ha mangiato una sogliola enorme e si è ubriacata con muscadet.
Tutto quello che potevo affermare l’ho fatto. Ho scritto anche un’altra autopresentazione, il testo era lungo più o meno quanto questo.
interruzione nel discorso di un anniversario
Osserviamo la cinghia di trasmissione
ed il combustibile, le bottiglie,
gli utensili ed i barattoli.
Si invecchia precocemente ogni decennio
si abbandonano altre scuse
come oggetti nel traffico.
La solitudine oggi è un rumore
di quadri elettrici ed interruttori
ed impianti telefonici.
nei pressi dell'aereoporto
Scorrendo tra magazzini dimenticati e torsi di case,
tra i campi accerchiati da steccati e dall’aeroporto della città
mi accorgo di una strada senza energia elettrica,
probabilmente a causa di un corso circuito.
Una bottega con due uomini all’esterno su sedie di plastica,
un macello e del filo spinato fuori da una fabbrica;
uno dei due uomini, senza troppa fretta mi chiede
di scattare loro una cartolina panoramica.
verso il paradiso
Aspetto sotto l'insegna di un ristorante
cinese chiuso dal nome
Mao Dao e vedo il 14 ed il 53.
Quattro aggrappati al freddo per
rimanere svegli, un inizio di cantiere;
penso all'Unione Sovietica,
all'estetismo, ad una strategia di difesa:
conto i fori della panchina
in acciaio perfettamente tondi.
Per qualche minuto
l'incrocio in silenzioso congedo resiste
al contagio di automobili che poi lo conquistano
e si disperdono
indirizzate ai loro parcheggi:
il suono di una ambulanza galleggia
nell'aria in attesa del vento.
Ascolto l'orario continuato dei discorsi sul 4
in ritmo uno due e tre
quattro cinque barra quattro. Il pavimento
è di colore verde
azzurro come una piscina. le tue gambe
non sono le tue. Una regina
veloce posa la borsa della spesa:
all'interno granaglie
ed ortopedia. Incrocio un sorriso eterno
ed un corpo in bolletta,
lacrime fino alla sigaretta ed una maglietta
viola con la stampa:
noleggio anime.
Affondo mancando
qualsiasi amministrazione
alla mia centralina.
da Assemblaggio informazioni verosimili quotidiane (Alla Chiara Fonte, Lugano, 2008)
Rachmaninov n.7 in si bemolle maggiore
Emergenza sulla corsia di sorpasso
Tre tir tirrenici si sommano diminuendo il loro volume totale
Osservo il naufragare di trentamila lattine di birra olandese
Osservo la carne di struzzo sfrigolare tra aromi di benzina
Guerrafondaia
Anche morti: due sembra
Od almeno così dice la donna con gli occhiali che parla veloce
Programmi e competenze comuni
Direzione annullata per traffico
Direzione non raggiungibile
Arrestare la vettura presso la cisterna dell’acqua potabile
Introdursi nella cisterna dell’acqua potabile ed
Immergersi nella cisterna dell’acqua potabile
Completamente
Ora scordarsi di respirare:
Il viaggio è terminato
Difficoltà di strada
La mia imperfezione
Diventa gioiosa
La tua
Diventa implosione
Dice mentre osserva
L’ennesima copia
In bronzo
Flavio Stroppini nasce a Gnosca (Canto Ticino – CH) nel 1979, vive tra Gnosca e Torino.
Ha conseguito un diploma in Sociopsichiatria e frequentato un seminario sul Cinema all’Accademia di Architettura di Mendrisio (CH) nonché un Master in tecniche della narrazione alla Scuola Holden Oltre a operare come giornalista collaborando con la rivista on-line BazarMagazine www.bazarmagazine.ch (rivista patrocinata dall'ufficio del Cantone Ticino per l'integrazione degli stranieri e della lotta contro il razzismo), col settimanale Azione, con la rivista italiana Abitare, è attivo come regista e sceneggiatore cinematografico (citiamo tra le attive collaborazioni quelle con la Ventura Film e la TSI Televisione Svizzera Italiana). È inoltre creatore con il GRUPPO 20, del sito www.paroleluoghi.it: mappatura del territorio attraverso le parole che lo rivelano.
Selezione “Premio Campiello Giovani” nel 1999, “Premio Hermann Ganz”, “Settimanali Culturali Svizzere” nel 2000, ha curato il calendario culturale della Fondazione Diamante, Le tracce dell'oca Samantha, Lugano, 2005 – 2006.
È inserito nelle raccolte collettanee Liberi tutti (a cura di Claudia Patocchi Pusterla, Casagrande, 2006) e Di soglia in soglia. Venti nuovi poeti nella Svizzera Italiana (Edizioni Le Ricerche – Stato e Cantone Ticino – Società Dante Alighieri, 2008)
Ha pubblicato Bar macello (poesia, Gabriele Cappelli Editore, Mendrisio, 2001), Niente salvia a maggio (romanzo, Gabriele Cappelli Editore, Mendrisio, 2004), Assemblaggio informazioni verosimili quotidiane (poesia, Alla Chiara Fonte, Lugano, 2008)
I testi e le immagini appaiono con autorizzazione dell’autore