Che strano, i telegiornali non ne parlano...
10 febbraio: linea dura delle forze dell'ordine contro i No dal Molin; a Vicenza coprifuoco militare.
Guarda il video di ciò che sta succedendo oggi a Vicenza. Una storia che qui in valle di Susa conosciamo già fin dal 2005.
Leggi il comunicato dal presidio “NO dal Molin” (riportato in calce a questa comunicazione, ndr).
Cos'è che colpisce di più e che dovrebbe farci drizzare le orecchie?
Che i tiggi non ne parlino e che per una base militare o per una grande opera come la Torino-Lyon (ma ci sono tanti altri casi) si pensi di gestire la pacifica contestazione con la forza.
Peccato, ci si dimentica ancora una volta che la contestazione pacifica ha dietro di sé gli ideali; la repressione singoli ordini dall'alto.
Auguri ai manifestanti civili e pacifici che vivono questi momenti difficili.
Ambientevalsusa
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Sospesa ogni garanzia democratica
Le forze dell'ordine, guidate dal Questore Sarlo, hanno messo l'area limitrofa al Dal Molin e l'intero territorio vicentino in stato da coprifuoco militare. Ogni assembramento di più di 3 persone è considerato manifestazione non autorizzata e i cittadini minacciati di arresto; ogni iniziativa di opposizione pacifica al cantiere per la nuova base Usa è considerata violenza. Nessun canale di dialogo è stato concesso ai manifestanti ai quali sono stati riservate soltanto minacce e botte.
Stamattina un enorme spiegamento di forze dell'ordine ha impedito ai vicentini di raggiungere l'imbocco di Via Ferrarin. La polizia e i carabinieri sono avanzati per centinaia di metri, picchiando alcune persone che indietreggiavano lentamente. Poi un centinaio di manifestanti si è spostato a Montecchio Precalcino per bloccare i cancelli della ditta Carta Isnardo, dove transitano i camion che fanno la spola tra il Dal Molin e la cava. Due camion sono stati fermati per circa un'ora e, all'arrivo delle forze dell'ordine, è stato chiesto un incontro con il titolare della ditta. I funzionari della digos hanno risposto con la minaccia di arrestare tutti i manifestanti per il blocco stradale in corso.
Quello messo in piedi dal questore Sarlo è un gigante con i piedi d'argilla. Decine di agenti in assetto antisommossa chiamati a Vicenza per intimorire la città. Ma i vicentini non sono cascati nella provocazione e non hanno accettato il clima di violenza instaurato dalle forze dell'ordine. Non ci interessa lo scontro, ci interessa fermare e rallentare i lavori: è quel che continueremo a fare in ogni angolo della nostra provincia.
Chiediamo che il Sindaco intervenga urgentemente per ristabilire un minimo di agibilità democratica in città.
Presidio Permanente, Vicenza, 10 febbraio 2009
Fonte: www.nodalmolin.it