Vogliamo parlarvi di un libro che narra della Sea Sheperd e delle imprese di questo gruppo contro la caccia alle balene.
Per maggiori info su questo gruppo potete vedere il sito www.seashepherd.org.
Peter Heller racconta la sua avventura a bordo del “Farley Mowat”, salpato da Melborne nell'ottobre 2005 con lo scopo di bloccare le baleniere giapponesi nei mari tempestosi al largo delle coste dell'Antartide. La “Farley Mowat” è la nave ammiraglia della flotta della Sea Shepherd Conservation Society ed è capitanata dal mitico Paul Watson ormai noto come “ecoterrorista” per i suoi metodi aggressivi. La “Farley Mowat” è completamente nera, batte la bandiera dei pirati, è dotata di un elicottero, di gommoni attrezzati per azioni di disturbo e di un gigantesco arpione chiamato “l'apriscatole”. Con burrasche forza otto, in mezzo a iceberg e insieme a un equipaggio composto da giocatori d'azzardo, attivisti ecologisti, ex militari, campioni di equitazione e studenti di tutte le nazionalità che hanno abbandonato la loro vita di prima per seguire il carismatico Paul Watson, Peter Heller descrive quattro mesi trascorsi a inseguire una nave dieci volte più grossa della “Farley Mowat”, ben sapendo che in quella remota area degli oceani si può contare solo sulle proprie forze.
Eccone un breve brano:
«L'uccisione di una balena con i metodi più moderni è una crudeltà che va al di là di qualunque descrizione. Un arpione esplosivo, concepito per uccidere velocemente, a un grosso cetaceo non fa che danneggiare gli organi. L'animale si dibatte, butta sangue, e inizia ad affogare nella propria emorragia. Lo legano al lato della nave, ci piantano dentro una sonda e ci fanno passare migliaia di Volt di corrente elettrica nel tentativo di ucciderlo più velocemente. La balena urla, si lamenta e si dibatte. Spesso, se si tratta di una mamma, il suo piccolo le gira attorno freneticamente, condannato a sua volta ad una lenta agonia. Ma nemmeno la corrente elettrica riesce ad uccidere la balena, e normalmente ci vogliono dai 15 ai 20 minuti di questa tortura perché affoghi e muoia. Qualunque cosa si pensi dell’elevata intelligenza delle balene, delle loro strutture sociali avanzate, delle emozioni e della ancora misteriosa abilità di comunicare su lunghe distanze, questo metodo per uccidere non sarebbe consentito come pratica standard in alcun macello al mondo».
Nell’ultimo periodo l'equipaggio della Sea Shepherd ha impedito la caccia alle balene dal 20 dicembre ad ora (metà gennaio). Dopo aver inseguito la flotta di baleniere giapponesi per oltre 2.000 miglia dall'estremo ovest del loro territorio di caccia vicino alla Commonwealth Bay nel Territorio Antartico Australiano, fino alla parte est del Mare di Ross, la nave della Sea Shepherd, la “Steve Irwin”, è stata costretta ad interrompere l'inseguimento per ritornare verso terra per fare rifornimento.
LEAL – Sezione di Sondrio
Heller Peter
I guerrieri delle balene
La battaglia per salvare i più grandi mammiferi della Terra
Autore Corbaccio, 2008, pagg. 350, € 19,60