Diario inverso non è un viaggio a ritroso nel tempo, non è un’operazione nostalgica, di recupero di un passato mitico e felice, Diario inversoè un viaggio, un percorso in versi nel verso, in/verso. È un viaggio nella poesia, verso la poesia, alla scoperta della poesia e per questo un processo – un progresso – e non un recesso. Diario inverso è il resoconto di un percorso nel sé e non nel grembo materno che l’ha generata, Lucianna Argentino, ma nel grembo materno che ha generato e che ancora genera la sua poesia, il suo stesso grembo, generatore di poesia. È un viaggio alla radice del sé, all’origine della vita della poesia.
Come lucidamente evidenzia Marco Guzzi nella prefazione al volume: «La vera poesia contemporanea è una sperimentazione di stati interiori, una ricerca di altri punti di vista, più profondi del nostro sguardo sensoriale».
Diario inverso non è una salita al cielo in cerca di luce, ma è, semmai, una discesa agli “inferi” per portarvi la luce che mancava, che necessitava per scoprire il cielo che vi si celava “in fieri”: lei poeta, lei a sua volta parola, nome, poesia:
Mimetizzata nelle quattro sillabe del mio nome
- oscurata la luce, sospesa la grazia –
[…] imito me stessa, ma senza ironia
piuttosto come un insetto imita una foglia.
Lei che è contenuto e contenente, lei che è nutrita e nutrimento, lei che è sostegno e sostentamento, lei che è immagine di Dio e se stessa, alla perenne ricerca di Dio che pure è, ma che non ricorda, forse.
Visito quell’altrove dove le cose si spogliano
di vaghezza per indossare una nitidezza
più prossima alla verità, ma mi strattona via
quel suo sguardo per cui dell’insieme
sono il particolare che sfugge.
Un viaggio del verso nel verso, del verbo nel verbo, verso il verbo da cui proviene, che è, che crea! Lucianna Argentino si spoglia, di ogni certezza, si mette a nudo, del dubbio, sinceramente, onestamente e pur impaurita, necessita di compiere questo percorso, di procedere in questa intima speculazione che la condurrà su sentieri invisibili, inesplorati, immanenti.
Stanotte è tutto così intimorito ed esitante
che è l’anima a chiedersi se il corpo le sopravvivrà
in quest’avvenire senza presente.
Non molto di più mi è dato di vedere
e udire da questo esiguo spazio da cui, tuttavia,
una verità senza orme circoscrive l’immenso.
Il corpo, è lei, il poeta, e l’anima, è lei, la poesia, che è poeta e poesia, che è corpo e anima, che non c’è dicotomia, che non c’è separazione, ma compresenza, compartecipazione, compenetrazione. La poesia è poeta e poesia, il poeta è poesia e poeta. Il poeta diviene oggetto della poesia, non più solo soggetto, il poeta è corpo e anima della poesia. È materia e immateriale, è terra, polvere, carne ed è aria, spirito, anima. E da questa posizione, direi privilegiata, ma nuova, sconosciuta, senza più punti di riferimento, ecco l’enorme possibilità e potenzialità di una vera ricerca, di un vero percorso, di un vero viaggio.
Chi può dirmi chi sono
se lui non mi è più specchio?
e da qui, da queste premesse, l’esigenza di un diario in cui puntualmente appuntare la genesi di un mondo nuovo, sconosciuto, il mondo poetico di Lucianna Argentino.
Un mondo nuovo da lei generato, la sua poetica, e in cui lei stessa, poi, novella Prometea, porterà la luce, la sua poesia. Un mondo senza confini, sconfinato, ma in cui ogni cosa avrà il suo preciso e puntuale posto, un mondo in cui ci sarà ogni cosa e il suo contrario, ma che non si escluderanno affatto, anzi, convivranno, coesisteranno. Bene, male, luce buio, uomo, donna, uomo, Dio, voce, silenzio, corpo, anima, paura, fede, vita, morte, bianco, nero:
Io sono il bianco e lui è il nero
e da bianco mi avvicinai al suo nero
perché si stemperasse un poco,
perché sfumasse in una chiarità devota…
Ma il suo nero ha la qualità del bianco:
riflette la luce e se ne difende
murando vivo il sole – e il mio bianco è
come il nero: assorbe la luce e se ne nutre.
In una parola: poesia, ossimora per eccellenza, per antonomasia, che tutto contiene, che tutto include senza scelta, senza giudizio, senza discrimine, senza malizia, puro, cristallino, come un bambino
C’è una chiaroveggenza possibile solo
nell’infanzia…
come un mondo bambino, in divenire, eccolo allora, il Diario inversodi Lucianna Argentino, un viaggio in avanti nel tempo.
Fabio Barcellandi
Diario inverso
raccolta di poesie di Lucianna Argentino
Manni Editori 2006, pagg. 56,
si può ordinare in qualunque libreria o richiedere direttamente dall'editore scrivendo a: commerciale@mannieditori.it a € 8,00
Lo Space di Lucianna Argentino è:
http://viadellebelledonne.wordpress.com/collaboratori/lucianna-argentino
Lucianna Argentino è nata e vive a Roma. Dai primi anni novanta il suo amore per la poesia, vissuta anche come percorso umano e spirituale, nonché linguistico, l’ha portata a occuparsene attivamente come organizzatrice di rassegne, di letture pubbliche, di presentazioni di libri e con collaborazioni a diverse riviste del settore. È presente in diversi blog di poesia, come la poesia e lo spirito, Imperfetta Ellisse, liberinversi, Isola Nera, Furioso Bene, blanc de ta nuque. Fa parte della redazione del blog collettivo Viadellebelledonne. È coautrice con Vincenzo Morra del libro Alessio Niceforo, il poeta della bontà (Viemme, 1990).
Ha pubblicato i seguenti libri di poesia: Gli argini del tempo (ed. Totem, 1991), Biografia a margine (Fermenti Editrice, 1994) con la prefazione di Dario Bellezza e disegni di Francesco Paolo Delle Noci, Mutamento (Fermenti Editrice, collana “Il tempo ansante” diretta da Plinio Perilli, 1999), con la prefazione di Mariella Bettarini, Verso Penuel (Edizioni dell’Oleandro, 2003), con la prefazione di Dante Maffia (Premio “Donna Poesia 2006”). Diario inverso (Manni editori, 2006), con la prefazione di Marco Guzzi.