Votazione contraria al Senato, per appena 6 voti (123 favorevoli, 129 contrari e 15 astenuti su 268 votanti), sull'emendamento al disegno di legge sulla sicurezza sostenuto dalla sottoscritta e dal senatore Perduca insieme ad altri 70 colleghi dell'opposizione e della maggioranza per l'introduzione del reato di tortura.
Un voto che condanna ancora una volta il nostro Paese di fronte al contesto internazionale per il non adempimento degli impegni sottoscritti e ratificati più di vent'anni fa con l'adesione alla Convenzione Onu contro la tortura e i trattamenti inumani e degradanti. Più volte, nei giorni scorsi, ho fatto appello al Governo perché accogliesse questo emendamento, cosa che avrebbe portato sicuramente a un diverso risultato oggi, ma con tutta evidenza l'esecutivo ha voluto far la parte di Pilato e perdere questa occasione importante. Ora almeno sia pronto a spiegare al Paese il motivo di questo atteggiamento incomprensibile, che fa fare una pessima figura all'Italia di fronte alle democrazie mondiali, primi fra tutti gli Usa di Barack Obama, che appena insediato ha ripudiato ogni forma di tortura e proclamato il rispetto rigoroso delle convenzioni internazionali.
Un ennesimo duro fallimento di questo esecutivo e di gran parte della maggioranza sui diritti umani. Ora il Parlamento non deve perdere altro tempo, occorre avviare al più presto l'iter dei disegni di legge depositati in entrambi i rami, per il riconoscimento e la comprensione della tortura quale reato punito dallo Stato.*
Donatella Poretti
* Qui il disegno di legge con la mia prima firma