Il poeta e critico Gilberto Isella presenta, concisamente, un libro dedicato a Mario Luzi che vede la presenza di 41 fra i maggiori poeti in lingua italiana, fra cui Isella stesso che come sanno i nostri lettori-navigatori collabora a Tellusfolio ed è uno degli artefici del prossimo Tellus-annuario, il 27, "Dalla Torre Pendente alle Alpi, viaggi e altri viaggi", fra poco in libreria, con la sua "Autoantologia". (cds)
Spesso sono i piccoli editori di provincia a offrirci le pubblicazioni più stimolanti. Una di queste, che risale a poche settimane fa, è Non disertando la lotta – Versi e prose civili di Mario Luzi (a cura di Daniele Maria Pegorari), con l’omaggio di 41 poeti, edizione Palomar, Bari 2006.
Qual è il valore di questo libro? C’è ancora qualcosa da dire su Luzi, il grande poeta fiorentino deceduto l’anno scorso, che già non sapevamo? Il testo introduttivo dello studioso Daniele Maria Pegorari non lascia adito a dubbi: urgeva fare il punto su un aspetto dell’attività luziana che molti erano interessati a sottovalutare, vale a dire l’impegno civile. E infatti l’indagine di Pegorari, rigorosa e nello stesso tempo accessibile a tutti i lettori, mette pienamente in luce questo versante della poliedrica attività del poeta. Il quadro che ne risulta, cronologicamente accuratissimo, è quello di un Luzi preoccupato, fin dagli anni giovanili dell’ermetismo, delle sorti concrete dell’umanità. La ‘lotta’ luziana, condotta all’insegna di un personale, sofferto militantismo cattolico, è durata cinquant’anni: dallo sdegnoso rifiuto del fascismo e dal sostegno alla resistenza partigiana fino alle recenti accorate perorazioni contro il degrado del clima sociopolitico italiano. Una lotta condotta in versi ma anche in prosa e nel teatro, con appelli e perorazioni tanto pacate nello stile quanto intransigenti nella sostanza. Ricordiamo ancora il fastidio e i commenti volgari con cui un certo settore dello schieramento politico accoglieva, l’anno scorso, le dichiarazioni del neo-senatore Luzi. Il nocciolo del libro è un’antologia dei versi e delle prose più illustrativi del Luzi ‘impegnato’, cui segue un significativo omaggio di 41 poeti italiani, in un modo o nell’altro tutti coinvolti con gli ideali luziani.
Scelgo per i lettori questo testo vibrante, scritto da Mario Luzi nel 1976 (ora in Al fuoco della controversia).
Gilberto Isella
Muore ignominiosamente la repubblica.
Ignominiosamente la spiano
i suoi molti bastardi nei suoi ultimi tormenti.
Arrotano ignominiosamente il becco i corvi nella stanza accanto.
Ignominiosamente si azzuffano i suoi orfani,
si sbranano ignominiosamente tra di loro i suoi sciacalli.
Tutto accade ignominiosamente, tutto
meno la morte medesima – cerco di farmi intendere
dinanzi a non so che tribunale
di che sognata equità. E l’udienza è tolta.