Valentino Ronchi è un amico. (L’ho persino scelto come editore.) Ed è un bravo autore che ha un'idea chiara, pulita, della poesia. Sicuramente la domanda che gli ho proposto gliela devono già aver fatta almeno altre due o tre persone… Il punto è che vale davvero la pena di sentire la risposta.
– Perché la scelta di un'edizione “print on demand” per il tuo primo libro quando, sicuramente, avresti trovato una casa editrice disposta a pubblicare i tuoi versi?
È nato tutto come una provocazione, poi è diventato molto molto di più. Print on demand, stampa su richiesta. Il libro esiste, è inserito in un importante sistema distributivo (Messaggerie), ma viene stampato soltanto ad ogni singola richiesta. Non vengono cioè tirate le 500-1.000 copie, delle quali normalmente il buon poeta si sobbarca spese di stampa, spese di distribuzione e introiti dell’editore. Insomma non è che qui sia il bene e là il male: rispetto il lavoro e l’offerta che fanno altri editori. Soltanto che lo vedo particolarmente adatto per la poesia contemporanea, invendibile per eccellenza, spauracchio di ogni libraio che quando riceve i libri già pensa alla futura resa… Così, in questo modo, e sempre per Lampi di stampa, primo editore italiano di print on demand, ho fatto il mio libro nel 2006, l’ho rifatto nel 2008, e ho persino dato vita ad un’intera collana, sulla quale l’editore ha avuto la buona idea di scommettere investendo risorse. Collana nella quale non è facile entrare: oltre le qualità richieste al testo, bisogna far propria l’idea che le librerie possano fare a meno del tuo libro da esporre nel frequentatissimo scaffale poesia…
(Sala di lettura)
D’abord, l’ennui se laisse volontiers attirer
par l’écart qui est entre le personnage et
la personne: le moi sociable voit tristement
le vide entre son apparence mondaine
et sa réalité profonde, et il prend conscience
alors de sa solitude. La sala di lettura è quasi
piena. Mi piacciono i professori in giacca
chiara sfiniti dalle letture, piegati sui fogli
e le ragazze che devono trovare la posizione
fra il seno nella camicia e il testo davanti
sul tavolo, e hanno un buon profumo,
come fossero venute lì anche ma non solo
per farsi portar via, magari da un ragazzo
alto e pensoso che legge Merleau-Ponty
e che glielo decanti, prima del resto. Ecco
che cosa si cerca, di adeguare le nostre
braccia magre alla forza delle idee.
Da Canzoni di bella vita, Lampi di stampa 2008
Valentino Ronchi, nato a Milano nel 1976, vive a Melzo. Collabora con case editrici e commercia in libri rari del Novecento. Ha pubblicato Canzoni di bella vita (Lampi di stampa 2006 e 2008, “Premio Baghetta”, finalista al “Premio Sandro Penna”, “Beppe Manfredi Opera prima” e “Camaiore Opera Prima”, attualmente finalista al “Premio Il Ceppo” di Pistoia). Ha vinto alcuni fra i maggiori premi italiani per poesia inedita, fra i quali si ricordano l’“Aldo Spallicci” nel 2003, il “Montale” nel 2004, il “Castelfiorentino” nel 2005, il “Giuseppe Tirinnanzi” nel 2008. Dirige la collana di poesia Festival per l’editore Lampi di Stampa.
www.fiestalibri.it
s.