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Paolo Brondi: Disagio giovanile e pedagogia dell’apprendimento.
26 Gennaio 2009
 

Non tutto quello che è insegnato si traduce in apprendimento, competenza, capacità, savoir faire, negli allievi. La scuola ha sempre insegnato, ma scarsamente ha istruito ad apprendere: troppo spesso confida nelle parole, ma le parole non sempre garantiscono fatti; troppo spesso non fornisce il metodo di lavoro e il disagio giovanile, spesso,resta del tutto incompreso. Da qui l’importanza di una pedagogia dell’apprendimento che può prendere avvio dal recupero delle lezioni migliori della pedagogia classica opportunamente innovata, con particolare riferimento agli specifisti, ai teorici del campo, ai teorici della personalità.

Specifisti. Da Pavlov a Skinner: sono coloro che identificano l’apprendimento con la risposta che si dà allo stimolo ricevuto. Skinner presta particolare attenzione alla Risposta: se voglio una data Risposta devo organizzare un certo Stimolo. In questo modo l’intelligenza è attiva, non passivizzata. Se è la Risposta che interessa, se la privilegio, tale risposta la posso chiamare anche creatività! Pregio degli specifisti è di aver messo in rilievo il rapporto Stimolo – Risposta e di aver così dato importanza agli stimoli sollecitanti. Skinner, in proposito, suggerisce che nella Scuola occorre predisporre le “contingenze educative”, in altre parole, occasioni, opportunamente, costruite, in virtù delle quali sono proposti gli stimoli e sono motivati certi comportamenti.

Teorici del campo. Per il maggior rappresentante, K. Lewin, l’apprendimento deriva dalla tensione del campo vitale (= tensioni che sollecitano a vivere…) che non è un campo di automatismi, ma suscita emozioni, conflitti, bisogni… La scuola tradizionale, spesso, non costruisce campi vitali, in cui ci sono forze vettrici, poli d’attrazione. La scuola deve essere, invece, luogo di esperienze effettive; esperienze del decidere, del comunicare…: una scuola che adopera le Tecniche Freinet (=lavorare per gratificarsi); una scuola che si fa Montessoriana (= preparazione ad hoc dell’ambiente bambini); una scuola che predisponga i “parchi Robinson” (= bambini che vivono in un luogo in cui trovano tutta una serie di attrezzi, di modi e mezzi per aiutarli a costruire, a fabbricare). Il pregio dei teorici del campo è di aver capito l’importanza delle aree vitali (= relazione tra persone; persone che esercitano funzioni polarizzanti). Il loro limite è di aver ignorato la persona…

Teorici della Personalità. Da Freud ad Erikson... ad Allport: sono i vari studiosi di psicanalisi, di psicologia dinamica, umanistica… Sono coloro che identificano l’apprendimento come un fatto personale; fondato su esigenze interiori; su stimoli interni. Il pregio dei teorici della personalità è di aver messo in evidenza la totalità delle risorse che la persona possiede: chi apprende è la persona in quanto tale. Il loro limite sta nell’aver talvolta perso di vista l’importanza degli stimoli e del campo vitale.

 

La pedagogia dell’apprendimento - dopo aver valorizzato ciò che è scientificamente corretto nelle diverse teorie-, si dispiega in Pedagogia in situazione o personalismo esistenziale: l’educazione avviene con la persona, nella persona, essenzialmente considerata, con la ricchezza che si porta dentro, con la natura dei rapporti sociali che si porta dietro:

la cui istanza è una necessità: la necessità del diritto personale ad essere educati...;

la cui prospettiva comporta l’apertura a:

1. costruire la situazione di partenza

2. individuare le modalità del processo di apprendimento

3. fornire gli allievi l’idea di disciplina, di interdisciplinarità  dell’ottica storica, linguistica, matematica, estetica.. abituarli ad interrogare la realtà da più punti di vista …fornirli delle opportune chiavi interpretative…

4. rendere le discipline di studio rispondenti a problemi umani.. e non un cumulo di nozioni.

 

Tale pedagogia individua le aree d’apprendimento in senso olodinamico: rivendica l’organicità della persona; privilegia la reversibilità e il transfer degli apprendimenti), e le identifica con:

1. livello tattico: è l’atto in sé, senza prospettiva, non collegato ad altri. È il momento della frammentarietà… dell’approccio ad una esperienza, senza possederne il significato; della drammatizzazione;

2. livello strategico: è il momento in cui il fanciullo, l’adolescente decide di dar vita alla drammatizzazione disponendo di un copione; è il momento della intenzionalità;

3. livello egodinamico: è il momento della scelta personale di luogo, tempo… L’Io di chi apprende si scopre come uno stratega di se stesso.

 

Tale pedagogia punta all’autenticità dell’essere umano… di un soggetto in altre parole che cresce secondo la legge della maggiore pienezza (= più pieno funzionamento di tutte le funzioni…) e che, quindi, richiede la valorizzazione della propria creatività. In questa prospettiva, recupera e valorizza l’apporto delle scuole che hanno lavorato sulla creatività e che fanno capo ad autori come i seguenti:

 

Guilford: psicologo americano che, nel 1955, ha identificato la creatività con l’intelligenza superdotata, con il talento e ciò in coerenza con il tempo in cui negli Usa si affermava la sfida americana, l’attivismo.

Erikson: recupera la forza proattiva dell’Io (= capacità del soggetto di agire in prima persona, di realizzare progetti). Sottolinea la presenza nel soggetto di virtualità profonde (= il soggetto che si esprime, che cresce in uno stato di fiducia, di competenza, di volontà, di speranza).

Freud e la psicanalisi: Con Freud, ma anche con Jung, Adler, sono messe in evidenza le funzioni alogiche (= emotività, fantasia, immaginazione, istinto): un mondo costantemente ignorato dalla scuola di impostazione razionalistica ; un mondo dal quale derivano mille e mille sollecitazioni nella vita.

Bruner: valorizza la mano sinistra. Una metafora per significare l’importanza della spontaneità, dell’affettività, del cuore, di fattori trascurati dalla scuola che privilegia la mano destra, la razionalità, la cognitività.

Wertheimer e la Gestalt Theory: hanno mostrato l’importanza del pensiero produttivo, capace di svolgersi nella miglior forma possibile, di risolvere problemi in modo del tutto nuovo, di contro al pensiero pensato che non si scosta da tutto ciò che è codificato.

Richmond: ha messo in evidenza l’importanza del pensiero divergente e della sua educabilità: educare a dare, in libertà, risposte a domande del tipo “che cosa è... x; chi lo ha fatto (cause, principi, agenti)!; “come funziona? A chi serve?

Tale pedagogia considera il percorso formativo secondo una logica di sviluppo coerente, che valorizzi le competenze già acquisite dall’alunno e riconosca la specificità e la pari dignità educativa dell’azione di ciascun ordine di scuola.

Valorizza quindi il tema della continuità curriculare che comporta l’individuazione di obiettivi, coordinati in senso longitudinale, in relazione al progressivo sviluppo dell’alunno: dai campi di esperienza nella scuola materna; agli ambiti disciplinari emergenti gradualmente dal pre-disciplinare nella scuola elementare; alle discipline di studio nella scuola media inferiore e superiore.

Valorizza anche la continuità orizzontale che concerne i rapporti tra la scuola, le famiglie, gli enti e le istituzioni territoriali- ed in particolare gli Enti locali e le Unità sanitarie locali.

In questa prospettiva, i rapporti con le famiglie sono d’importanza primaria come occasione di partecipazione diretta e come fonte d’informazioni utili alla programmazione dell’attività scolastica.

Valorizza il sistema formativo integrato, recuperando la miglior tradizione attivistica che suggerisce la saldatura di scuola e vita, di lavoro individuale e socializzazione, di studio e di esperienza in comune, di crescita culturale e personale, di ricerca intellettuale e espressione affettiva.

 

In questa prospettiva, sono privilegiati gli strumenti dell’orientamento, sia in funzione occupazionale sia di studio e approfondimento culturale; della programmazione di network con enti, società, aziende, funzionali al raccordo fra scuola e mondo del lavoro; del raccordo Scuola -Ente locale-Unità sanitaria, per la programmazione di attività integrative a favore degli alunni portatori di handicap.

 

Paolo Brondi


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