“Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola…”
Parole come cibo, quindi, nutrimento per l’anima, e la poesia si sa, in questo è davvero maestra. Quando queste parole, però, oltre a essere cibo, parlano di cibo, il risultato è di una scorpacciata colossale, pantagruelica. E così è Palinsesti, il canzoniere del toscano Marco Simonelli, una raccolta che è una “Grande Bouffe” attraverso gli anni cluedella televisione commerciale; la quale ha saputo, nel suo momento d’oro, farci ingurgitare una tale e tanta quantità di programmi e personaggi e slogan e pubblicità da non poter passare inosservata, arrivando in fine a eter(n)izzarsi nelle parole del poeta e grazie al poeta farsi teatro nel teatro, cioè, poesia nella poesia:
Frammento anonimo di poeta catodico
“L’ottimismo è il profumo della vita” T. Guerra
…
…
Oh Tonino, Tonino!
Tu misuri la vita con l’olfatto
ma quest’epoca non profuma affatto
bensì puzza come cacca sotto al tacco
…
Teatro nel teatro e teatro del teatro, poesia nella poesia e poesia della poesia, tivù nella tivù e tivù della tivù, il menù di Marco Simonelli è davvero completo ed è così che ci ritroviamo con Il pranzo è servitoin cui non solo gli ingredienti forniti dalla sua tele visione vengono cucinati e serviti con sapida e salace sagacia e precisa e attenta critica culinaria, ma senza distacco, no, lui stesso, ammessa e ammenda la sua teledipendenza sa farsi ingrediente principe e principale e quindi ancor più gustoso:
La forma mia giullara, malandrina
si cuoce in acqua cotta dall’arsura
ché attraverso il suo punto di vista privilegiato, godremo di quel poco di zucchero con cui digerire il boccone più amaro e smaltire l’abbuffata fatta in tempi non sospetti, ce lo dice In lode della girella
Sono stato confezionato
durante gli anni Ottanta.
Anni di Interferenzeche
fanno dissociativi
i magri miei intelletti
che a tratti interrotti
con gli spot dei risotti
rifriggono in parti i nuovi soggetti.
Già visti i terroristi
i tristi integralisti
che scuotono il banale universale.
Appaiono le tette
di vestale che cuoce le polpette.
E questo è il succo, il condensato, l’estratto, l’olio essenziale di questo lavoro, un lavoro di scavo, di recupero, di restauro e di conservazione di un linguaggio che diversamente si sarebbe perso, spento, nonostante si tenda a credere che la luce delle stelle, dello star system, sia eterna. E nonostante si tenda oggi a sminuire, quasi vergognandosi, l’enorme portata e influenza di quel momento, storico, certamente. In cui la televisione non è stata un mero elettrodomestico, ma una persona in carne e ossa, come in carne e ossa erano e sono coloro che la fanno. Un membro della famiglia, un parente, una baby-sitter, nel caso migliore,
Cadendo dal seggiolone
La mamma qui da solo mi ha lasciato
una madre-matrigna
Coming out
[confessional poem #1]
Sono Gesù bambino
che guarda sua madre
like a virgin.
o un padre-patrigno, nei peggiori:
Il figlio di Jai Ar
[confessional poem #2]
Tutta Texas e tutta d’oro nero
la Milano con cui t’abbeverasti –
mi lasciasti cubetto prigioniero
nel tuo whisky, champagne, CinzanoAsti.
Per noi che perdonammo anche Sue Ellen
mandarti giù è bere Ferrarelle.
L’elenco dei membri della grande famiglia televisiva non si esaurisce certo qui, il catalogo delle (s)comparse è ben nutrito, vi invito quindi a scoprirlo, anzi a riscoprirlo grazie a Marco Simonelli, Il dado è tratto: Palinsesti, un piacere dolce-amaro dal retrogusto malinconico, ma mi raccomando, Da consumarsi preferibilmente prima della data di partenza (dipartenza).
Fabio Barcellandi
Palinsesti
raccolta di poesie di Marco Simone
Zona Editrice 2007, pagg. 90,
si può ordinare in qualunque libreria o richiedere direttamente dall'editore scrivendo a: info@editricezona.it a € 10,00
Lo Space di Marco Simonelli è:
www.myspace.com/marcosimonelli
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Marco Simonelli sarà presente da Pellicanolibri
lunedì 16 febbraio 2009 ore 21:00
Ingresso Libero
Libreria Pellicanolibri, CASALOTTI
ROMA - Via Gattico, 3