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Lucio De Angelis. Al Quirino è in scena ‘Il laureato’, film che si fa teatro non esaltante
22 Gennaio 2009
 

Il 1968 doveva essere un anno di agitazione in tutto il mondo. Negli Stati Uniti quest’agitazione si sarebbe cristallizzata nell’opposizione alla guerra del Vietnam, ma nel 1967 il problema non era stato ancora chiaramente messo a fuoco: esisteva solo un senso di insoddisfazione nei confronti dello status quo.

Fu dunque proprio in quell’anno che Terry Johnson ebbe a scrivere per il teatro Il laureato, traendolo dal romanzo di Charles Webb, su soggetto di Calder Willingham e Buck Henry. Lo spettacolo viene adesso riproposto nella versione italiana di Antonia Brancati e Francesco Bellomo, per la regia di Teodoro Cassano, al Teatro "Quirino".

 

Fa da protagonista Giuliana De Sio nel ruolo di ‘mrs Robinson’, con al fianco Giulio Forges Davanzati nella parte di ‘Benjamin’. Gli altri preminenti personaggi sono affidati all’interpretazione di Pietro De Silva ‘mr. Braddock’; a Luigi Di Fiore ‘mr. Robinson’; a Paolo Gattini ‘psicologo’; a Monica Guazzini ‘mrs Braddock’, a Lidia Amato ‘ballerina’ e ad Alessia Caedelli ‘Elaine’.

Va tenuto conto che il tono anarchico del testo di Johnson si accordava perfettamente ai sentimenti di quel tempo, combinando umorismo e satira dei costumi sociali e sessuali.

Colui che fa da perno alla storia, Benjamin Braddock, appartenente ad una facoltosa famiglia americana, ritorna a casa dopo la laurea. Lo attende una grande festa ma lui, infastidito, preferisce isolarsi nella sua stanza. Lo raggiunge la signora Robinson, una piacente quarantenne, moglie del capo di suo padre. Questa gli chiede di accompagnarla a casa sua dove cercherà di sedurlo.

Solo l'arrivo del signor Robinson salva Benjamin dall'imbarazzante situazione. Ma la signora Robinson non demorde e tra i due inizia una relazione che viene nuovamente interrotta ma, questa volta, dall'arrivo di Elaine, figlia dei Robinson, di ritorno dal college. Benjamin si innamorerà di Elaine, ma la madre di lei li contrasterà in ogni modo, arrivando anche a minacciare costui di raccontare della loro avventura a sua figlia.

 

A Giuliana De Sio è affidata l'interpretazione della Signora Robinson, ruolo intenso e delicato per la complessità psicologica del personaggio. Una figura la sua affascinante, lontana, estranea al mondo che vive intorno a lei, persa nell’alcool, vaga in una sorta di periferia dell’esistenza, come in un acquario popolato da creature che si lasciano vivere, lei sola della sua specie. Il sollievo della fuga, possibile solo in fondo al bicchiere, sembra placare la claustrofobia del conformismo che il vento dei pieni anni ’60 tenterà di spazzare via.

Anche il giovane Benjamin Braddock, da poco laureato, indifferente ai progetti che i genitori sognano per lui, ha smania di novità e la differenza di età tra i due non argina il caso che li porterà ad essere amanti.

 

Per chi ha visto l'indimenticabile film di Mike Nichols, per chi ricorda le interpretazioni irripetibili di Dustin Hoffman e di Anne Bancroft è impossibile non fare confronti, non tornare con la mente e con il cuore a certi fotogrammi e rivederli, con gli occhi di oggi (sono passati più di quarant'anni e non solo per la società civile, ma anche e soprattutto per noi), tradotti in una realtà teatrale con effetti non esaltanti.

Manca l'atmosfera dell'America degli anni Sessanta, che si respirava a pieni polmoni nel film, non si percepisce l'ipocrisia della società americana del tempo, resa magnificamente dal movie e, soprattutto, Mrs Robinson potrebbe essere scambiata tranquillamente per una donna del XXI secolo, emancipata e assolutamente padrona di se stessa, che tra l'altro veste abiti del XXI secolo, il che contrasta fortemente con la figura della madre di Benjamin, che invece riflette pienamente la moda dell'epoca in cui si svolge la commedia.

Errore del regista, errore della costumista ?

Fatto sta che Giuliana De Sio non è una credibile Mrs Robinson, quasi astratta dal contesto della commedia, quasi recitasse una parte a sé stante. Che dire, poi, dell'assoluta mancanza di erotismo nelle scene che tali, probabilmente, volevano essere nelle intenzioni e che invece hanno dato solo l'idea della volgarità?

 

Irraggiungibile Anne Bancroft, con il suo deliziosamente erotico gesto di tirarsi su (o giù) le calze da gambe riprese in primo piano, senza alcuna scena di nudo 'imposto' quale coup de scène. Purtroppo è stata scelta la strada di privilegiare la relazione sessuale del giovane con la donna matura, anziché preparare la nascita di un amore tra due anime ferite, sia pur per diverse motivazioni, che desse nuova speranza alla società dell'epoca e anche agli spettatori.

 

Detto di Mrs Robinson, due parole per Benjamin Braddock, interpretato da un Giulio Forges Davanzati diligente, ma nulla più. Ma anche, forse soprattutto, in questo caso il confronto con il Ben del film non è proponibile. Splendide, ovviamente, le musiche; ma quella non sono cambiate dal 1967 ad oggi! Un ultimo accenno al linguaggio: era necessario l'uso di un vocabolario così crudo e volgare, specialmente nella seconda parte del secondo atto?

 

In definitiva, un lavoro sicuramente faticoso per gli attori, ma sicuramente deficitario rispetto al film, rimasto nei nostri cuori.

 

 

Teatro: Quirino

Città: Roma

Titolo: Il laureato

Adattamento Terry Johnson dal romanzo di Charles Webb

Versione italiana Antonia Brancati, Francesco Bellomo con soggetti di Calder Willingham e Buck Henry per concessione di Studio Canal prodotto originariamente sulle scene di Londra e di Broadway da John Reid & Sacha Brooks con la partecipazione di Antonio Petrocelli

Regia: Teodoro Cassano

Interpreti: Giuliana De Sio e Giulio Forges Davanzati con Valentina Cenni, Giulia Weber, Paolo Gattini e con Luigi Di Fiore

Scene: Carmelo Giammello

Costumi: Teresa Acone

Colonna sonora: Renato Giordano con brani di Paul Simon & Art Garfunkel

Periodo: Fino al 1° febbraio

Produzione: The Dreamers Productions

 

Lucio De Angelis

(da Notizie radicali, 19 gennaio 2009(


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