Risalgono all’estate scorsa le rivelazioni del Presidente emerito Francesco Cossiga riguardo l’esistenza, per un periodo imprecisato della storia della Repubblica, di un accordo segreto di Stato, il “lodoMoro”, che garantiva libertà di movimento e impunità a organizzazioni terroristiche internazionali di matrice palestinese sul suolo italiano a patto che l’Italia fosse preservata dai loro attentati. L’ipotesi, confermata oltre che da Bassam Abu Sharif (incaricato dei rapporti internazionali anche con l’Italia del Fplp), anche da autorevoli fonti italiane come il giudice Rosario Priore, riconfermata in diversi articoli dallo stesso Cossiga, e mai da alcuno, né ufficialmente dalle istituzioni, smentita, sarebbe di una gravità senza precedenti, e forse è per questo che da più parti ci si è guardati bene dall’esporla a ulteriori verifiche e approfondimenti che non fossero quelli affrontati sotto gli ombrelloni ferragostani.
Come rilevato da Guido Bedarida, già Presidente dell’Ass. Radicale Andrea Tamburi e membro del Comitato nazionale di Radicali Italiani, in un suo editoriale pubblicato su Notizie Radicali dell’8 settembre scorso, in uno degli interventi del Sen. Cossiga si legge anche che, a quanto risulta al Presidente emerito, il patto fu sempre rispettato dai terroristi palestinesi, in quanto vedeva esclusi gli obbiettivi che avessero relazioni con gli ebrei, il sionismo e lo Stato d’Israele, e tale fu l’attentato all’aeroporto di Fiumicino del 1985, portato esclusivamente al banco di accettazione della compagnia israeliana El Al, dove a detta di Cossiga le vittime furono solo ebree e a sparare contro gli attentatori non furono poliziotti italiani, ma agenti dello Shin Bet in incognito, e - evidenzia il Bedarida - tale deve essere o dev’essere stata la considerazione del presidente Cossiga e dello Stato anche in relazione all’attentato del 1982 alla Sinagoga di Roma, dove ci furono 35 feriti e morì il piccolo Stefano Gaj Tachè di appena 2 anni.
Chiaramente, con la breccia aperta da queste ultime dichiarazioni del sen. Cossiga, il quadro si aggrava ulteriormente fino a configurare una situazione passata e, se non rettificata, anche vigente, di pesante pregiudizio dello Stato nei confronti della comunità ebraica italiana ed internazionale e dello Stato di Israele. Per questi motivi, con il senatore Marco Perduca, abbiamo depositato un’interrogazione con la quale chiediamo al Presidente del Consiglio, al Ministro Frattini e al Ministro Maroni, se il Governo
- intenda esperire ogni strumento previsto dalla legge al fine di accertare l’avvenuta esistenza del “lodo Moro”;
- se in tale accordo fossero previste clausole discriminatorie nei confronti di cittadini italiani e di altre nazionalità, di origine, religione e cultura ebraica, o appartenenti o collaboranti con lo Stato di Israele, quali obbiettivi designati delle attività di organizzazioni terroristiche palestinesi;
- se, qualora fosse appurata la veridicità delle notizie diffuse circa l’esistenza di questo lodo, se il Governo intenda intraprendere opportune azioni amministrative e giudiziarie nei confronti degli eventuali responsabili;
- se, anche a fronte delle dichiarazioni da parte di chi ha ricoperto, anche all’epoca di alcuni fatti trattati, importanti e massimi incarichi istituzionali, si intenda manifestare l’ufficiale presa di distanze delle Istituzioni da simili ipotesi e la solidarietà e le rassicurazioni dell’esecutivo in carica nei confronti della comunità ebraica italiana e internazionale e dello Stato di Israele.
Donatella Poretti
Qui il testo dell'interrogazione