Venerdì , 22 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Critica della cultura > Telluserra
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Maria Lanciotti: Il viaggio della vita
20 Gennaio 2009
 

Huc-hùi aveva appena dischiuso gli occhi sul ristretto mondo circostante, che subito provò il desiderio di  essere altrove. Si mosse appena e si trovò in una regione sconosciuta popolata di ebbrezza e di sogni e di ira, e spaventato richiuse gli occhi e ricadde nella sua immobilità. Le radici lo avvilupparono così fortemente che egli si fuse con gli alberi e con le pietre e respirava attraverso le foglie e si cibava dei frutti e degli insetti che gli si insinuavano tra la bocca che non era capace di chiudere, e con la quale emetteva quegli strani suoni che non poteva reprimere: una specie di colpo di tosse quando gli animali strisciando, volando e arrampicandosi su di lui lo scuotevano fin nel profondo, e quando uno strano miscuglio di sensazioni lo faceva torcere tra piacere e dolore strappandogli una serie di mugolii senza senso, ma sicuramente dai toni interrogativi.

           

Il tempo passava e Huc-hùi si ricopriva di muschio. Il mantello vellutato era diventato la sua pelle. Dal capo gli scendeva una fittissima chioma verde dalla quale non trapelava nemmeno un raggio di sole o di luna, o uno spiffero di vento.

  

Le stagioni passavano e Huc-hùi  aveva sempre più freddo. Solo, in piedi, fisso, era diventato il centro del luogo. Ogni tanto passava da quelle parti qualche suo simile che gettava una occhiata diffidente a quell’ albero difforme e nano  e tirava via, e nel sentire quei passi che si avvicinavano e subito si allontanavano Huc-hùi provava un fremito doloroso che lo scuoteva tutto e dalla bocca gli usciva suo malgrado un fiotto lamentoso di  huc, huc, ui? ui?. Finché un giorno, quando il parossismo di Huc-hùi raggiunse la massima intensità e violenza, e si fece il vuoto attorno a lui, qualcosa di tiepido e di morbido si raggomitolò ai suoi piedi e un dolce calore salì  per tutta la notte lungo le sue membra, salì e salì, e al mattino  gli esplose nell’inguine in una fiammata.

“Huc huc huc, hùi hùi hùi!” gemette e poi ululò senza ritegno Huc-hùi.

La cosina tiepida e morbida si agitò stringendosi più forte al manto di vellutino, si girò e rigirò, poi si stirò e stiracchiò facendo dei versi bruschi e rumorosi:
“Etcì etcì etcì, etciù etciù etciù!”.

Ormai l’equilibrio pressoché stabile dell’uomo-albero era rotto. Huc-hùi risentì l’ebbrezza e l’ira impossessarsi ancora di lui e prese a scrollarsi con tale vigore da  mandare in pezzi la sua pelle posticcia, che prese a cadere a pioggia sulla cosina che gli stava abbrancata addosso, volendo scalarlo come una montagna.

   

Quando ebbe le mani libere Huc-hùi si strappò la lunga e folta chioma che gli aveva stretto la testa come un duro elmetto senza visiera, stropicciò gli occhi che non si volevano spiccicare, si chinò scricchiolando tutto e temendo di spezzarsi in due, anchilosato com’era. Fu una operazione lunga e dolorosa, quella di rimettersi in moto, ma finalmente verso sera Huc-hùi riuscì a posare lo sguardo sulla cosina raggomitolata ai suoi piedi, che a sua volta  aveva osservato dal basso in alto, con grande curiosità, tutte le sue difficoltose acrobazie.

“Etcì, etciù! Brr, brr”,  si lamentava la cosina sempre più fiocamente, mentre diventava sempre più piccola, come abbozzolata in se stessa.

    

Huc-hùi moriva dalla voglia di toccare la misteriosa creatura ricoperta di una pelle vaporosa e soffice che cambiava colore col cambiar della luce, ma aveva paura di fare movimenti sbagliati e perciò restava impacciato incerto sul da farsi, mentre un languore struggente gli allargava i polmoni in tanti sospiri profondi, che lo estenuavano. Finché, con un gesto  incontrollabile, non allungò la mano e penetrò con le dita quella pelle di sogno, color delle stelle ora che era calata la notte. La pelle non era una pelle, ma una lunga chioma che lui poteva scompigliare e riavvolgere, e sotto quella chioma c’erano due grandi occhi color tortora che lo fissarono senza paura e senza affezione, un visino tondo e cicciotello, e due braccine tenere che lo afferrarono al collo senza volerlo più lasciare.

La sorte di Huc-hùi era segnata.

“Eccì-brr”, la chiamò dolcemente. Ma essa non gli rispose perché si era già addormentata, sfinita, fra le sue braccia.

Huc-hùi sedette su un masso e non si mosse per tutta la notte. Aveva fame e freddo, e ciò gli fece capire che anche Eccì-brr aveva fame e freddo. Presto si sarebbe svegliata e toccava a lui provvedere alle sue necessità. Era stata lei, quella cosina tiepida e morbida a strapparlo alla sua immobilità, a fargli sentire il fuoco nei fianchi col solo movimento del suo corpicino inquieto. Anche volendo, Huc-hùi non avrebbe più potuto tornare alla sua precedente condizione di falso vegetale: il desiderio di risentire quel fuoco, che risalendo dalle viscere gli aveva incendiato il capo, era troppo forte.

Forse si appisolò. Vide una caverna rivestita di pelli e illuminata da una luce calda, e al centro la soffice creatura che mordeva golosamente un frutto, mentre il succo le colava sul mento ed egli con la lingua lo raccoglieva e anche lui ne gustava.

“Piffete”, lo salutò la  piccola al suo risveglio.

“Puffete” le rispose ansimando Huc-hùi, ansioso di proseguire il discorso appena iniziato.

Cominciarono a scambiarsi i suoni e prima di mezzogiorno già si capivano. Venivano da luoghi diversi e avevano poco in comune, e quel poco bastò perché essi volevano stare insieme. Nessuno dei due voleva tornare alla forma di vita di prima, volevano una vita nuova.

    

Huc-hùi si era sempre nutrito di erbe e degli insetti che per sbaglio gli erano entrati in gola. Eccì-brr si era sempre nutrita di carne, strappata a forza a quelli del suo gruppo o agli animali quando già erano sazi. 

Huc-hùi non si era mai mosso, se non per cercare erba nei dintorni. Eccì-brr, curiosa come una scimmia, aveva gironzolato in continuazione rubando ovunque esperienze.

Usciti entrambi dai loro gruppi, chi per troppa pigrizia e chi per troppa solerzia, unirono le loro forze per creare la loro nuova, piccola tribù.

     

Huc-hùi si mise a lavorare la pietra per farne armi e diventò cacciatore.

Eccì-brr alla vista della prima succulenta preda ricordò come faceva il capo della sua tribù a fare il fuoco, e  si mise a strofinare a lungo e con forza due pezzi di legno. Quando si levò la prima scintilla, a Huc-hùi si spezzò il respiro. Credeva di morire, invece semplicemente pianse di commozione davanti alla magia compiuta dalla sua piccola compagna, che non gli arrivava nemmeno alla vita, ma aveva un intelletto più alto del suo.

Ecco, il sogno si era avverato: la caverna, il fuoco, il cibo, la femmina. Huc-hùi  pensò che non si sarebbe mai più mosso da lì, dove sarebbe cresciuta la sua numerosa tribù.

Ma non aveva fatto i conti con lo spirito intraprendente della sua compagna. Eccì-brr, quando vide che la sua pancia cresceva e l’inverno si approssimava, decise  di discendere verso la pianura dove il clima era più mite, i frutti più dolci e la selvaggina più abbondante.

     

Un mattino Huc-hùi si svegliò e la trovò pronta a partire.

“Noi andare” gli disse Eccì-brr, e  iniziò il viaggio.

Huc-hùi avrebbe voluto picchiarla. Con due salti la raggiunse e voleva riportarla a forza nella caverna, ma lei gli sorrise e lui si sentì sciogliere il sangue. Seguì contento la sua femmina alta una spanna e piena come una bacca, con la sua arma di pietra in mano e la sfida del grande cacciatore negli occhi.

Dovunque sarebbero andati, lei avrebbe acceso e custodito il fuoco, e avrebbe arrostite le carni al suo rientro.

Iniziò così la nuova avventura dell’uomo.

“Oh, Eccì!”

“ Noi fatta molta strada, Huc, e molti cuccioli”, disse fiera la piccola morbida creatura, scostandosi i lunghi capelli dai grandi occhi color tortora, colmi di affezione.

  

Maria Lanciotti


Articoli correlati

  Vetrina/ Maria Lanciotti. Inganni (Il nuovo mondo)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. oblivion
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Seducente Natura
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Estemporanee
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cavalieri
  Maria Lanciotti. E Gesù lagrimò
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Notte di primavera
  Maria Lanciotti: la vergognosa controriforma di Mariastella Gelmini
  Maria Lanciotti. Forza Roma!
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Bianco
  Maria Lanciotti: Un posto in paradiso per i porcelli che muoiono senza arrivare a Natale
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E ancora sono
  Maria Lanciotti: Per chi ama, per chi è amato.
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cicli
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Pensieri di pace
  Maria Lanciotti: La Rosa di Ferro
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Bianco, più della bianca neve...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Assolo
  Maria Lanciotti. Sulla Ciampino-Roma alcuni anni fa
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Estasi
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Paisà
  Vetrina/ Maria Lanciotti. L’amore lo piantai nell’orto per l’inverno...
  Maria Lanciotti. Augusto racconta.../ Ringo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ho conosciuto una ragazza...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Non attendo più roventi lave...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. I colori della barbarie
  Maria Lanciotti. Ricordati di santificare le feste
  Maria Lanciotti: “Tempo di abbracciare”. Prendendo spunto dal libro dell’Ecclesiaste
  Maria Lanciotti su Storia dell'infelicità di Flavio Ermini.
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Torrente
  Pearl S. Buck: La buona terra. Ri-lettura di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti. Lascia ch’io cerchi la mia strada...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Meditando
  Maria Lanciotti. Ri-lettura in versi del “Caligula” di Maria Grazia Siliato
  Maria Lanciotti. A bocca cucita col fil di ferro
  Maria Lanciotti: Asteria e la notte di Ba-bo
  A Monte Compatri il Villaggio di Gennaro
  Alberto Pucciarelli. “Il Villaggio di Gennaro”, ovvero Cooperativa san Giuseppe
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Borgata Mondo
  Maria Lanciotti. Il Caligola riflesso
  Vetrina/ Maria Lanciotti. La montagna della Pace
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Vieni, mio caro uomo...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Senzatetto
  Maria Lanciotti. La voce della Luna
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Petali
  Premio di poesia e stornelli nei dialetti del Lazio “Vincenzo Scarpellino” 2016
  Maria Lanciotti: Vacanze in campagna. Seconda parte
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E ora che le parole...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Rischiara l’aria un sorriso
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Percezioni (12 haiku)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Già tutto detto...
  Maria Lanciotti. Il gioco del “Mai si sarebbe pensato”
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ancora
  Vetrina, In libreria/ Maria Lanciotti. Suono e visione – 1/3
  Maria Lanciotti: Il sesto senso.
  Maria Lanciotti. Cantuccio della fantasia/ Leggende indiane. (Quinta parte)
  Maria Lanciotti. Qui ci sono i leoni
  Luca Leoni. “Se tu mi chiedessi”, ovvero la realtà che precede la fantasia
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nuvole e fumo
  Maria Lanciotti: Lima e ferro. Con foto dal futuro
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Tepee
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Mediterraneo
  Maria Lanciotti. Panorama
  Maria lanciotti: Io Nico che so come amarti
  Monte Compatri. Maria Lanciotti per “Il Caligola riflesso”
  Maria Lanciotti. Amal, la speranza migrante
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Amore mio
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Eroi
  Maria Lanciotti: Plico-Plico
  Maria Lanciotti: Cantuccio della fantasia. Leggende indiane. (Quarta parte)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nuove terre
  Maria Lanciotti: Cantuccio della fantasia. Leggende indiane (Terza parte)
  Maria Lanciotti: Un fiore per i miei cari
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Generazioni
  Maria Lanciotti. La Cina nel cuore
  Maria Lanciotti: Iniziazione misterica delle figlie di Eva quando avevamo ancora l’anello al naso…
  Maria Lanciotti: Cantuccio della fantasia. Leggende indiane. (Seconda parte)
  Maria Lanciotti: Questione di QI
  Maria Lanciotti: Cantuccio della fantasia. Leggende indiane. (Prima parte)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Non più picchi e strapiombi...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Natale 2023. Mani nude. Mani aperte
  In libreria/ Maurizio Rossi. “Riόne Munnu (Borgata Mondo)” di Maria Lanciotti
  Petra VoXo. Dove sono finite le voci delle bambine?
  Shingle. Diari scritti dai padri per i nostri figli
  Maria Lanciotti. Tutti al mare al tempo del Boom sulla costa laziale
  Premi e concorsi/ Maria Lanciotti. Giuggiole m’offri...
  Maria Lanciotti. La memoria di chi c’era – 2
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Casi
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nossignori...
  Mario Rigoni Stern: "Il sergente nella neve". Ri-lettura di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Immagini in forma di haiku
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Romanza
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Rinascita
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Pensiero d’aprile
  Maria Lanciotti. La Natura che combatte
  Maria Lanciotti: Aria di primavera
  Maria Lanciotti: Aspettando Samuele
  Maria Lanciotti. Compleanni
  Maria Lanciotti: Il dolore del papa per i morti di Kabul
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Poi finirono le parole...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Mimose
  Maria Lanciotti. Se tu mi chiedessi
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Lungomare degli Ardeatini
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Veranda sul mare d’inverno...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Non darti pena...
  I brevissimi/ Maria Lanciotti. Voci dall’isola
  Maria Lanciotti: Eluana Englaro, ...non puoi andare in pace
  Maria Lanciotti. La via di Pepe
  Maria Lanciotti: Terra castellana
  “La sacca del pastore” di Maria Lanciotti
  Roma. Trentennale del Movimento studentesco “La Pantera”
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E tu ridevi
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Sempre
  Il Bambinello, la defezione dell’ONU e la Speranza
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ancora e sempre una possibilità per un sogno di pace
  Maria Lanciotti: Vacanze in campagna. Prima Parte
  Maria Lanciotti. Natale all’ipermercato
  Maria Lanciotti: Vieni a me bambino, che t’insegno io l’educazione
  Maria Lanciotti. Forty Fingers ‒ Altre note sul sesto rigo
  Maria Lanciotti: Ti racconto una storia (Fiaba per Discorso amoroso)
  Maria Lanciotti. Murale
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Lascito
  Maria Lanciotti: Tutto cominciò con una morte bianca
  Spot/ Maria Lanciotti. E dirti ancora
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Brevemente
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Dieci haiku
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cosmo
  Maria Lanciotti: Transumanza
  A conforto di papa Ratzinger: L’importante per i bambini è non sentirsi figli di nessuno
  Maria Lanciotti. La memoria di chi c’era – 3
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nella terra degli avi...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Binari
  Amina e la maledizione dell’abate
  Maria Lanciotti: La confessione
  Maria Lanciotti: Vacanze in campagna. Terza parte
  Maria Lanciotti: Un passo indietro
  Maria Lanciotti. SpirAli – Appunti per un vissuto
  Maria Lanciotti. I brevissimi/ E io aspetto Elisa
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Leggi
  Lapegrama: “Come andarono i fatti” di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. L'onda
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Che non ti perda...
  Maria Lanciotti. Stasera si cambia programma
  Maria Lanciotti. Il Villaggio di Gennaro – 3.
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E pensavo a te (per i Ragazzi del ’99)
  Maria Lanciotti. Il Villaggio di Gennaro – 1.
  Mario Lozzi*. Ri-lettura de “La figlia della Rupe” di Maria Lanciotti
  In libreria/ Roberto Canò. Maria Lanciotti tra prosa e poesia nella raccolta “Spirali”
  Maria Lanciotti: Il giardino dopo l'ultima stanza
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Sassi e astri
  Salva con nome, Patrizia Garofalo
  Maria Lanciotti. Castelli da amare
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Antico padre
  Maria Lanciotti: L'ultimo Milingo a Zagarol
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Boom e controtendenza (1998)
  Maria Lanciotti: Invettiva
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Dedicata
  Maria Lanciotti. La vera faccia del corteo contro l’inceneritore di Albano
  14 febbraio. Amore, “dacci un segno di vita”
  Vetrina/ Maria Lanciotti (haiku)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ehi, ehi! tempo...
  Gabriele Santoni. Ri-lettura de “La figlia della rupe e del mare” di Maria Lanciotti
  Vetrina – In libreria/ Maria Lanciotti. Flash
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Senza cattiveria
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Lungomare
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Dammi una mela...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Araldica
  Maria Lanciotti. SpirAli – Appunti per un vissuto
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cela i tuoi versi...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Per una morte bianca in fonderia
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Non vedo bambini nel borgo
  Maria Lanciotti. SpirAli – Appunti per un vissuto
  Maria Lanciotti: Offerta speciale: ammazzi due e paghi per uno
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ecclèsia
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Haiku classico con e senza kigo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Per un impiccato in cella d’isolamento
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Il viaggio continua…
  Maria Lanciotti. Un sorriso che non si spegne
  Maria Lanciotti: Giacomo, non guardare!
  Maria Lanciotti. 1960 ‒ Versi giovanili
  Vetrina/ Maria Lanciotti. M’invita ancora...
  Maria Lanciotti. La memoria di chi c’era – 1
  In libreria/ Memoria e dialetto in “Giracéo” di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Pasqua 2022
  Vetrina/ Maria Lanciotti. L’ultima freccia...
  Maria Lanciotti. Campo lungo
  Luca Pizzurro. Riflessioni dal sesto piano di un palazzo con vista su Napoli
  Maria Lanciotti: Pasolini e le 120 giornate di Sodoma
  Maria Lanciotti: L’ombra cupa der cupolone
  “La voce delle bambine” all’ex chiesa di San Francesco a Velletri (Roma)
  Rilettura/ Luigi Boccilli. “Campo di grano” di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti: Divagazioni allappanti sotto i baffi di Trilussa
  Maria Lanciotti: La morte in faccia
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Primavera
  Maria Lanciotti: I mangiatori di carta.
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Carezze di aghi
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Se mi strappassi di dosso...
  Maria Lanciotti: Caccia al pedone
  Maria Lanciotti: Quei fichi dolci colti alla luce della luna
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Traccia
  Maria Lanciotti. Music “on Volcanic Lakes”
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cavalieri
  Vetrina/ Maria Lanciotti. A volte, il cielo... (1960)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. In secca
  Maria Lanciotti. Poesie sparse
  Maria Lanciotti. Il Villaggio di Gennaro – 2.
  Maria Lanciotti: Ronda armata 1euro a notte per dormire come un angioletto
  Tonaca e mascherina. La CEI al tempo del Covid
  Pier Paolo Pasolini: Il padre selvaggio. Ri-lettura di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti: C’era una volta il maestro unico. I racconti della nonna
  Maria Lanciotti: Il paese di Natale dove accadono strani fatti e si parla in rima
  Maria Lanciotti. Mi hanno rubato la conca di rame
  Maria Lanciotti. La rosa nera e la rosa rossa, una storia follemente umana – 1
  Maurizio Rossi. Ri-lettura di “Giracéo” (Capogiro) di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti: Infinitamente mai
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Haiku – con e senza kigo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Erano i giorni che non si spengono a notte
  Maria Lanciotti. Estate 1943 – Forse un ricordo, forse un racconto
  I “Brevissimi” di Maria Lanciotti/ 1. Rione Mirafiori
  Vetrina/ Maria Lanciotti. La ballata del monsignore
  Maria Lanciotti. “Canto di primavera”
  Maria Lanciotti. Fotogrammi
  Maria Lanciotti: Clemente e la sua bella ragazza
  John Steinbeck: La luna è tramontata. Ri-lettura di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Affoga nel nero...
  Maria Lanciotti: La poesia quand’era al fronte. Ricordino di poesia sorgiva
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Un passo dopo l'altro...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Io sono musulmana
  Maria Lanciotti: Il buco nella rete
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Scorreva come lava nella gola...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Anno zero
  Maria Lanciotti, Pensierino estivo della sera
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Eppure sai...
  Maria Lanciotti: Giostra del bastardo amore
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Indios
 
 
Immagini correlate

 
Commenti
Lascia un commentoLeggi i commenti [ 2 commenti ]
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.7%
NO
 29.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy