In Italia la tortura non è reato, nonostante siano passati ventuno anni da quando il nostro Paese ha ratificato la convenzione Onu che la vieta. Faccio appello al Governo, affinché accorci i tempi legislativi e accolga il mio emendamento al Dl sicurezza volto a colmare questo vuoto legislativo che ci vede agli ultimi posti in Europa, e sia introdotto finalmente anche nel codice penale il crimine di tortura.
Finora, sono numerosi i senatori che hanno sottoscritto l'emendamento,1 sono certa che numerosi altri parlamentari anche della maggioranza di Governo potrebbero e vorrebbero sottoscriverlo.
Come è emerso dalla conferenza stampa organizzata questa mattina in Senato dalla delegazione dei senatori radicali nel PD,2 ci è sembrato utile sottolineare cosa si intende per tortura e quindi perché sia necessario che in Italia si introduca tale norma, che creerebbe sicurezza per le persone arrestate o comunque detenute, ma anche per quelle persone vittime di qualunque forma di violenza o coercizione, fisica o psichica, esercitata su una persona per estorcerle una confessione o informazioni, o per umiliarla, punirla o intimidirla.
Non si perda, dunque, questa occasione per sanare il vuoto in merito che vige nell'ordinamento italiano. È una questione di civiltà, per un Paese come l'Italia che si è fatto promotore della campagna all'Onu per la moratoria universale della pena di morte, non è ammissibile non approfittare di ogni occasione utile per dotarsi di quanto espressamente richiesto dalle convenzioni internazionali ratificate. Non si può non prendere atto, inoltre, del grande slancio che anche in campo internazionale sarà dato alla lotta contro la tortura, ora che anche il neo-eletto Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha annunciato, proprio ieri, scrupoloso rigore da parte da parte degli USA sulla convenzione di Ginevra.
Donatella Poretti
Qui il testo dell'emendamento
Qui il disegno di legge
1 Tra cui: Emma Bonino, Roberto Della Seta, Francesca Maria Marinaro, Vincenzo Vita, Manuela Granaiola, Silvia Della Monica, Gerardo D'Ambrosio, Pietro Ichino.
2 Cui hanno preso parte anche Sergio D'Elia (Segretario Nessuno Tocchi Caino), Patrizio Gonnella (Presidente nazionale di Antigone), Franco Corleone (Garante dei diritti dei detenuti del Comune Firenze), il Sen. Pietro Ichino (PD) e il Dott. Massimo Germani, specializzato nel trattamento dei richiedenti asilo e rifugiati sopravvissuti a tortura e violenze estreme, collaboratore con il Consiglio italiano per i rifugiati, con L'UNHCR (Alto commissariato nazioni unite per i rifugiati) e con la Commissione nazionale per il diritto di asilo del Ministero dell'Interno.