Mercoledì , 25 Dicembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Diario di bordo
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Francesco Pullia. Province: abolirle, mantenerle o rivedere l’intero assetto amministrativo statale? Discutiamone
12 Gennaio 2009
 

Abolire o mantenere così com’è l’istituzione della Provincia? Delle due, né l’una né l’altra. Vediamo perché. Innanzitutto va riconosciuto a Michele Bortoluzzi di avere consentito, grazie alle sue sollecitazioni e al suo appassionato impegno, un dibattito al nostro interno che altrimenti non ci sarebbe mai stato. Preoccupato giustamente dal dissesto amministrativo e dalla pesante ricaduta nel sistema economico (in parole povere, sulle nostre tasche), Michele, e non è il solo, ritiene che l’abolizione delle Province, pur non costituendo di per sé la panacea dei mali che affliggono l’ordinamento statale, possa, comunque, risultare utile perché contribuirebbe ad eliminare una componente inutile e dispendiosa.

Non credo che sbagli ma, nello stesso tempo, non ritengo neanche che abbia pienamente ragione. Cercherò di spiegarmi meglio.

È vero che le Province sono troppe e spesso la loro creazione ha risposto non ad effettive logiche di decentramento e snellimento amministrativo ma, diciamocelo francamente, a criteri spartitori, campanilistici, feudali, lottizzatori, partitocratici.

Si è provveduto cioè ad istituire Province a macchia d’olio, in ambiti territoriali irrisori e risibili senza procurare alcun giovamento al cittadino ma, anzi, gravandolo ulteriormente.

Da novantadue, quante erano nel 1960, sono arrivate nel 2005 a ben centodieci con circa sessantatremila tra dirigenti e impiegati. E non è finita. Non sono pochi, infatti, i comuni in lista di attesa. Tra questi Aversa, Sibari, Melfi, Nola, Sulmona, Avezzano, Bassano del Grappa. Allucinante.

Ci sono Province come Torino che amministrano trecentoquindici comuni e altre come Prato con sette comuni. Province come Roma con quattro milioni di abitanti ed altre, come la sconosciutissima Ogliastra, con capoluogo Tortolì, con diecimila. Vergognoso.

In Sardegna, dopo le nuove quattro Province aggiunte nel 2001, ora ce ne sono otto, una ogni duecentomila abitanti. Pazzesco.

Pensiamo, poi, a quanto costano al contribuente (cioè a noi) centodieci poltrone di presidente della giunta, vicepresidente, presidente dell’assemblea consiliare nonché circa novecentocinquanta da assessore e tremiladuecento da consigliere, per un totale di quasi quattromila e cinquecento e una remunerazione che va dai trentasei euro del gettone di presenza negli enti più piccoli ai 3.705 euro per gli assessori delle realtà medie, fino ai settemila euro per i presidenti delle entità più grandi.

Il costo complessivo è difficile da quantificare perché oltre a Trento e Bolzano, anche la Sicilia si regola per conto suo. Le stime parlano, tuttavia, di stipendi per oltre sessantuno milioni di euro cui vanno aggiunti quelli, particolarmente significativi, di segretari generali, vicesegretari generali, dirigenti.

Dal 2000 al 2004, secondo i dati dell’Upi (Unione Province Italiane), le uscite hanno subito un balzo del 66,1%.

Da questo punto di vista, quindi, chi vuole l’abolizione delle Province ha ragione da vendere.

Le cose, però, non sono così semplici.

 

Vediamo, dunque, l’altra faccia della medaglia.

È vero, infatti, che nei bilanci di questi enti locali si ritrovano spese per servizi fondamentali. Tanto per citarne alcuni, lo scorso anno sono stati dedicati alla viabilità, ai trasporti, alla tutela del territorio ed alla protezione dell’ambiente il 42,2% dei bilanci, più di quattro miliardi di euro.

Per la formazione e l’istruzione dei giovani e per l’edilizia scolastica sono stati investiti oltre due miliardi di euro.

Quasi due miliardi di euro sono stati destinati allo sviluppo dei territori, con aiuti alle industrie e alle piccole e medie imprese, sostegni all’imprenditoria giovanile e femminile, promozione della ricerca e della diffusione delle energie alternative e delle fonti rinnovabili.

Altri cinquecento milioni di euro sono stati impegnati per la promozione della cultura, del turismo e dello sport e per i servizi sociali.

Nel corso del tempo le Province hanno assunto un ruolo particolare, delicato, faticosamente ritagliato come ente intermedio e insopprimibile, con deleghe precise trasferite dalle Regioni che vanno dalla formazione professionale (con i centri per l’impiego) alla valorizzazione e tutela dell’ambiente e dei beni culturali.

È giusto, allora, prevederne tout court l’abolizione o forse non sarebbe meglio ridimensionarne il numero ed evitarne lo sconsiderato aumento provvedendo, nel contempo, ad avviare con decisione un riordinamento strutturale dell’intero assetto amministrativo territoriale, ormai improcrastinabile?

E, ancora, perché, ad esempio, in questo contesto non riflettere sul fallimento o, comunque, sulle incongruenze delle Regioni, espressioni di un’errata concezione del federalismo, sull’inutilità, questa sì, delle prefetture e della miriade di organismi, agenzie, ATO (ben duecentoventidue), consorzi di bonifica (centonovantuno), bacini imbriferi (sessantatre), ATER, vale a dire le Aziende Territoriali per l’Edilizia Residenziale, vari enti di secondo grado proliferati al di fuori dei livelli di governo individuati dal titolo V della Costituzione e con l’effetto di disgregare il controllo organico del territorio?

Si semplificherebbero procedure amministrative risparmiando senz'altro molto più di quanto comporterebbe l'abolizione delle Province.

È probabile che sia vero quanto affermato da Cesare Salvi e Massimo Villone nel loro libro sui costi della politica, e cioè che «la Provincia è l’anello debole del sistema del governo locale». Tuttavia, bisogna andare più a fondo e ripensare, e presto, l’intero sistema anche per evitare di cavalcare l’onda di populismi e facili mode senza, poi, sortire positivi effetti concreti.

 

Francesco Pullia

(da Notizie radicali, 12 gennaio 2009)


Articoli correlati

  Comunità montane e nuove province
  Enti locali. Alla giusta denuncia di Pietro Ichino va aggiunto il malcostume degli straordinari
  Carlo Forin: Un’idea all’Italia per risalire
  Tremonti e le tasse. Come mettere le mani nelle tasche degli italiani
  Marco Beltrandi. “Approfittiamo della crisi anche per modernizzare l’Italia”
  Primo Mastrantoni. Province. Non dovevano essere abolite?
  Primo Mastrantoni. Riforme istituzionali. Diminuire i parlamentari e aumentare i consiglieri?
  Mario Staderini. Stipendi parlamentari: la vera truffa è il finanziamento dei partiti
  PierVincenzo Uleri. Abolire le Province? Come e perché?
  Marco Cappato. Governo: proposte Dini-D’Amico buona base
  Abolire le Comunità montane, aggregare e fondere i Comuni. Nuovo sondaggio di Tellusfolio
  Consulenze. Non è questo il problema, ma la lottizzazione partitocratica
  Piero Cappelli: Soldi, potere e arroganza. Le nefandezze dei partiti italiani.
  Tasse, Province e un “sensuale” Berlusconi
  Comunità montane: ecco i costi della "politica". Diminuire le spese, come dice Draghi
  Doriana Goracci. Storie dell’Italia di oggi
  Un roveto burocratico inutile e deleterio
  Enea Sansi. I comuni hanno bisogno di avvocati?
  “Libero”, campagna per l'abolizione delle Province. Aderiamo all'appello
  Abolire le Comunità montane? Sì, ma figurarsi se Lorsignori ce lo lasceranno fare!
  Costi della politica. Fassino si dimetta da deputato
  Abolire gli enti inutili; il loro emblema sono le Province!
  Gaspare Serra. Aboliamo le province!
  Politica, quanto ci costi
  Carlo Forin. Aboliamo le province!
  Costi della politica. I conti non tornano
  Giovanni Bettini. Apriamo una discussione su tutta la marmellata istituzionale
  BIM. Sondrio Liberale ne propone la soppressione
  Abolizione Comunità montane. Lettera di Enrico Iemboli a Sergio D'Elia
  CCCVa. La montagna italiana manifesta a Roma il 24 ottobre
  Finanziaria. Passa ordine del giorno D'Elia e Pettinari sui costi della politica
  Costi della politica. Quando si vede il fuscello e non la trave
  Calderoli e i risparmi. Il fumo e l'arrosto. Diminuire lo stipendio ai parlamentari è il fumo, vediamo l'arrosto
  Filippo Mancanelli. Perché abolire i BIM?
  'L GAZETIN con TELLUSfolio lancia la proposta di aggregazione dei Comuni sotto i 5.000 abitanti
  Valter Vecellio. L’interrogazione: 34mila enti che non dovrebbero esistere
  Primo Mastrantoni. Calderoli e i risparmi. Il fumo e l'arrosto
  Senato. La tenia partitocratrica. Quando una poltrona, anzi due, fanno l'unanimità
  Gino Songini. E non mi si venga a dire che non ci sono soldi
  Sondrio Liberale: «Buona la proposta di soppressione dei BIM»
  Paolo Grifagni. Abolire le Comunità montane?
  Costi della politica. «I conti di Formigoni non convincono, si faccia commissione di indagine»
  Carlo Forin. Lèggere una società che precipita
  Pier Paolo Segneri. Combattiamo gli sprechi e aboliamo le Comunità montane
  Province. Bossi: se toccano Bergamo scoppia la guerra civile
  Tre iniziative di Angelo Costanzo e del gruppo consiliare PD in Regione Lombardia
  Alberto Frizziero. La questione Province: Muoiono o no?
  “Province, preparatevi a far fagotto!” Intervista del Gazetin a Mauro Del Barba
  Pd Sondrio. Domani in Consiglio Regionale la Riforma delle Autonomie
  Periscopio valtellinese: “Vale la pena salvare questa Provincia?”
  Luca Vitali. Abolizione province: l'appuntamento del 31 gennaio
  L'abolizione delle Province (Joshua Held, www.aduc.it)
  Primo Mastrantoni. Penati, ovvero dell'inutilità delle Province
  Guido Viale. Quanto sono utili le Province
  Carlo Forin: Lettera a Prodi sui punti di Lamberto Dini
  Luca Vitali. Quale autonomia?
  Luca Vitali. Il tempo sta per scadere
  Giorgio Gemmi. Sondrio provincia autonoma, governata con logiche diverse
  Milano. Approvata la riforma del sistema delle autonomie in Lombardia
  Luca Vitali. Salviamo la Provincia... E dopo?
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 71.0%
NO
 29.0%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy