L’assemblea annuale di Scuola e Diritti, tenutasi a Morbegno a fine febbraio, ha confermato il trend in crescita sia per numero di iscritti, sia per l’attività svolta nell’ultimo anno. È maturata anche la capacità di relazionarsi con altre realtà, quali la FLC-CGIL di Sondrio e il Coordinamento Nazionale Genitori Democratici, del quale Scuola e Diritti si è costituita come circolo locale. La continuità del fruttuoso rapporto con il comitato Scuola e Costituzione di Bologna è stata evidenziata dalla presenza del prof. Bruno Moretto, il quale ha offerto una panoramica sulla situazione nazionale, evidenziando la necessità di riaffermare la laicità nella scuola pubblica quale condizione essenziale per una pacifica convivenza, contro gli opposti integralismi.
È stato ribadito il disagio di chi non si avvale dell’insegnamento della religione cattolica (i.r.c.): la scelta delle cosiddette “attività alternative” è infatti disincentivata ovunque, non essendo adeguatamente programmata né finanziata; questo non è da imputare al numero ridotto (sebbene in crescita) dei non avvalentisi, ma piuttosto al timore che un vero programma “alternativo” alla religione cattolica potrebbe richiamare molti “indecisi” che temono ripercussioni sull’inserimento sociale dei propri figli. Infatti, in una realtà dove i matrimoni civili sono ormai in costante aumento rispetto a quelli religiosi, è probabile che la scelta dell’i.r.c. per una parte dei genitori sia subita, più che voluta.
L’attività dell’associazione è volta pertanto, oltre che alla gestione di singole situazioni, anche alla promozione di un clima culturale in cui la differenza religiosa e la non religiosità non siano discriminate: di particolare rilievo a riguardo è la recente campagna per il ripristino della valutazione dell’i.r.c. su scheda separata dalla scheda di valutazione. Una battaglia che ha dato buoni frutti, anche alla luce della recente sentenza del TAR del Lazio che ha bocciato la circolare ministeriale n. 84/2005, la quale prevedeva la valutazione nel contesto delle materie obbligatorie.
L’associazione, in accordo con CGIL Scuola, aveva infatti invitato tutti i dirigenti scolastici ad attenersi al Testo Unico vigente, chiedendo anche ai genitori di non firmare le pagelle “uniche” e di inviare una lettera di protesta ai dirigenti. Nei giorni successivi, diversi genitori in tutta la provincia hanno rifiutato di firmare le pagelle illegali e hanno inviato la lettera. Almeno in un caso il dirigente scolastico ha a sua volta risposto, in toni assai poco professionali e, diremmo, comici. Scuola e Diritti ha quindi inviato al dirigente scolastico provinciale e regionale copia delle lettere ed una nota di protesta.
È importante notare che in diverse situazioni il dialogo intrattenuto con l’istituzione scolastica è stato invece assai produttivo ed ha consentito di appianare in piena collaborazione le difficoltà incontrate.
Nel corso della riunione è stata anche affrontata la recente sentenza sulla presenza del crocifisso nelle aule. Per Scuola e Diritti la sentenza non pone obblighi e questo è positivo, perché le veloci trasformazioni culturali di questi anni rischierebbero di rendere rapidamente obsoleta una decisione assolutamente vincolante in merito e in questo senso è meglio contare sulla lungimiranza dei dirigenti e degli organi dell’autonomia scolastica, piuttosto che affidarsi all’inesorabilità di una legge.
Giancarlo Sensalari
per l’associazione Scuola e Diritti