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OPG Montelupo: prima mancava l'acqua calda, ora quella fredda! 
La commissione Sanità del Senato si occupi con urgenza di un problema sanitario
08 Gennaio 2009
 

Dopo un'altra visita all'Ospedale Psichiatrico di Montelupo fiorentino, la seconda nel giro di poche settimane,1 e una interrogazione parlamentare, propongo alla Commissione Sanità del Senato, appellandomi direttamente al suo presidente Antonio Tomassini (foto), di effettuare una indagine conoscitiva e delle audizioni dei responsabili sanitari degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Grazie alla riforma della medicina penitenziaria, ora di competenza delle Asl, gli Opg possono essere di esclusiva competenza sanitaria, regionalizzando e distribuendo in piccole strutture medicalizzate, con sorveglianza e sicurezza solo esterna. Accanto ai malati devono esserci medici, infermieri e attività di recupero.

Può sembrare paradossale, ma è in realtà esemplificativo di una vicenda grottesca, che dopo essere rimasti senza acqua calda e termosifone per molti giorni a dicembre, l'impianto dell'ala ristrutturata (consegnato a settembre 2007) fa uscire dai rubinetti solo acqua calda, e così gli internati per berla devono metterla a raffreddare alla finestra! Questa è la situazione cui mi sono trovata davanti stamani durante la visita ispettiva accompagnata da: Marco Bazzichi, membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani e Pietro Yates Moretti, vicepresidente Aduc (Associazione Diritti Utenti e Consumatori).

Un esempio di come ristrutturare quella struttura è come gettare un bicchiere d'acqua in mare, sono soldi che sarebbe meglio impiegare in altro modo, ripensando alla radice un meccanismo infernale che non cura persone malate, e che non può che aggravare disagi mentali e psichiatrici già in essere.

Celle progettate per tre o cinque persone, ne ospitano sette o otto. La Asl di Empoli che certifica come in situazione di sovraffolamento non può essere garantito il livello minimo di assistenza sanitaria e il Dap continua ad inviare detenuti o internati. Un meccanismo perverso che decreta come persone che devono essere curate -e che infatti non vengono neppure condannate, ma prosciolte e a cui viene comminata una misura di sicurezza, o che vengono mandate in "cura" dalle carceri- vengono chiuse nelle celle, e sorvegliate dagli agenti penitenziari.

Il sistema carcerario è definito spesso come la pattumiera della società, in questo sistema gli Opg sono il deposito di persone che non sono accettate neppure nelle carceri. Gli internati sono gli ultimi degli ultimi, non possono godere della riforma Basaglia e della fine dell'istituzionalizzazione del malato mentale, non possono godere dei benefici della legge Gozzini perché dipendono da perizie psichiatriche e da comunità terapeutiche che con le Asl di residenza dovrebbero realizzare programmi di recupero, un miraggio. Fino ad arrivare al paradosso che per chi non ha una residenza non avrà mai una Asl che se ne faccia carico e non riuscirà a uscire mai, gli "ergastoli bianchi".

 

Donatella Poretti



1 http://blog.donatellaporetti.it/?p=408


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