Il sottosegretario alle Comunicazioni, Paolo Romani (foto), insiste anche oggi coi suoi dati fasulli sull'evasione dell'imposta/canone Rai, decantando riduzioni della stessa che sa già che saranno impossibili. Infatti, parlando a “Radio anch'io” sciorina i dati della Rai che parlano di una evasione del 27% e auspica, se questa evasione fosse risolta, una riduzione dell'imposta dagli attuali 107,50 a 80-85 euro. Numeri di fantasia in tutti i sensi:
- il 27% di evasione è riferito alle famiglie anagrafiche e non a tutti coloro che devono pagare l'imposta, tra cui ci sono le imprese che, mi risulta, evadono a circa il 95%, così come riferisce l'Aduc-associazione per i diritti degli utenti e consumatori,1 con un danno erariale annuale di oltre un miliardo di euro. Situazione in cui la Rai “galleggia”, inviando controlli molto intrusivi e arroganti solo alle famiglie e non alle aziende. Non solo ma, come si evince dal sito Internet dedicato dalla Rai,2 alla bisogna la tv di Stato ha deciso di cambiare la legge di sua iniziativa: per le famiglie l'imposta è richiesta per il possesso di un qualunque apparecchio atto od adattabile alla ricezione di programmi tv (in teoria, quindi, anche il computer), mentre per le aziende si paga solo per il possesso di un apparecchio tv;
- l'ipotesi di riduzione a 80-85 euro credo sia calcolata solo sull'evasione stimata al 27%, quindi di fantasia, scientifica omissiva e non casuale.
Mi rendo conto che se la legge fosse applicata è molto probabile che salterebbe il sistema economico di finanziamento della tv di Stato: tutti i possessori di partita Iva dovrebbero pagare l'imposta (chi non possiede un computer?) e non credo che abbiano tanta voglia e possibilità di farlo, ma l'alternativa è quella di oggi: un sistema iniquo e anticostituzionale di finanziamento che, comprensibilmente, stimola nei contribuenti l'evasione e non il rispetto della legge. Un metodo che giova solo allo sfascismo istituzionale.
Il sottosegretario Romani potrebbe chiarire la situazione anche rispondendo alle mie numerose interrogazioni in merito: un'occasione per aprire il confronto su una diversa informazione pubblica, nel finanziamento, nel metodo e nei contenuti, partendo da ciò che gli italiani avevano già chiesto con un referendum, cioè la privatizzazione della Rai.
Donatella Poretti
1 www.aduc.it/dyn/rai/comu.php?id=198240
2 www.abbonamenti.rai.it/home.aspx