Alcune razze canine sono appositamente selezionate dagli allevatori perché siano esteticamente più "buffe" e più "vendibili", ma alcuni caratteri somatici di questi animali rappresentano per loro dei veri e propri handicap, specie quando portati all'estremo per inseguire il trend di un mercato, quello dei cuccioli, che non sembra curarsi affatto di quest'ordine di problemi. Si tratta, per esempio, dei cani sharpei dalle mille pieghe cutanee, dei bulldog le cui zampe sono sempre più arcuate, dei carlini col muso sempre più schiacciato. Molti animali, frutto della costante selezione dei pedigree, presentano tare ereditarie forzate che li espongono al rischio di patologie, ne riducono le aspettative di vita e causano loro reali sofferenze fisiche e psicologiche.
Di queste problematiche si è occupato lo scorso 17 dicembre il Comitato Bioetico per la Veterinaria, riunito in un convegno per il proprio decennale patrocinato dal Ministero del lavoro, salute e politiche sociali, che ha diffuso un Documento sul caso delle razze canine sofferenti, definendo tali pratiche un vero e proprio "maltrattamento genetico" nei confronti del migliore amico dell'uomo. Il Documento formula alcune richieste, fra le quali quella di «definire un limite di tempo entro cui interrompere la produzione di cuccioli di razze o di linee di sangue per cui non si sia raggiunto un adeguato livello di sicurezza nei confronti della probabilità di rischio di alterazioni fisiche» e che, nel frattempo, «al momento della cessione, i cuccioli delle razze ad alto rischio di malformazioni siano accompagnati da note che spieghino le caratteristiche della razza in relazione ai possibili stati di malessere o disagio che si potranno presentare in quell'animale».
Tali indirizzi sono rivolti alla Commissione tecnica centrale dell'Ente Nazionale per la Cinofilia Italiana (Enci), alla quale prendono parte i rappresentanti nominati dai ministeri del Lavoro, Salute e Politiche Sociali e delle Politiche Agricole, che tra i suoi compiti ha quello di «studiare e determinare i criteri per il miglioramento dei cani di razza, gli indirizzi di selezione e proporre eventuali modifiche al Disciplinare del Libro genealogico del cane di razza». Per questi motivi, insieme al senatore Marco Perduca abbiamo rivolto un'interrogazione ai Ministri responsabili dei due dicasteri, per sapere quali iniziative intendano intraprendere per porre fine al maltrattamento genetico delle razze canine sofferenti.
Sen. Donatella Poretti
parlamentare Radicale - PD
Qui il testo dell'interrogazione