Gli echi della tragedia di Gaza sono rimbalzati oggi, 4 gennaio 2009, nell’assemblea domenicale della comunità cristiana di base San Paolo di Roma nelle parole di chi ha introdotto e coordinato l’assemblea e attraverso la lettura di un ampio stralcio della lettera del parroco di Gaza, P. Manuel Musallam, intitolata fermatevi subito, fermiamoci tutti!
L’implorazione unanime dell’assembla è stata questa: «fermatevi tutti: nessuno pensi che su morte e macerie si possa edificare la pace; fermatevi dall’uccidervi e dal sopraffarvi; fermatevi dall’uccidere la prospettiva che possa affermarsi la giustizia e su di essa fiorire la pace; fermatevi dall’uccidere la speranza che la sicurezza degli israeliani possa conciliarsi con il diritto dei palestinesi ad una patria e ad uno stato».
Per dare forza a questa implorazione e perché lo spezzare del pane e la condivisione del vino diventino segno di comunione con quanti soffrono e stanno in angoscia, è emersa la proposta di promuovere davanti alla sede dell’ONU in piazza San Marco a Roma, un presidio permanente ed un digiuno a rotazione nel quale tutte le associazioni e tutte le persone che intendano condividere l’appello di P. Manuel fermatevi subito, fermiamoci tutti possano parteciparvi, ciascuna con la propria identità e le proprie opzioni, per chiedere all’ONU, all’Unione Europea e ai governi di tutti gli stati di intervenire subito per arrestare il conflitto e garantire condizioni di tregua che consentano di trovare la via della giustizia, della libertà e della pace.
Comunità cristiana di base San Paolo di Roma