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Lucio De Angelis. Al Manzoni “Lo scopone scientifico”: uno spaccato sull’Italia degli anni ’70
05 Gennaio 2009
 

Fino al 18 gennaio 2009 al Teatro “Manzoni” di Roma, Sydne Rome, Nicola Pistoia, Gabriella Silvestri, sono gli eccezionali protagonisti de Lo scopone scientifico di Rodolfo Sonego, nell’ottimo adattamento teatrale di Gianni Clementi, per la regia di Renato Giordano.

 

Spaccato sull’Italia degli anni ’70, commedia comica e amara, è la storia di Peppino “stracciarolo” e sua moglie Antonia, che attendono con ansia l’arrivo della vecchia miliardaria americana, per la consueta partita a carte, sperando in una grossa vincita che possa cambiare la loro misera esistenza…

La vegliarda americana gira il mondo con il suo segretario ed ex amante George, con cui ha fatto coppia ai bei tempi andati, che ora utilizza come partner per giocare a carte nelle varie località del mondo che visita per curare i suoi affari.

A Roma l’americana invita ogni anno nella sua lussuosa villa, Peppino e Antonia a giocare allo Scopone Scientifico. E finalmente è arrivato il momento tanto atteso! I due poveri malcapitati si sono allenati tutto l’anno… sarà finalmente il tempo della grande rivincita?

Naturalmente la vecchia signora, grazie alla forza dei soldi che le permettono di recuperare qualsiasi sconfitta, alla fine vince sempre, anche quando il pasticcione Peppino è sostituito dal baro del quartiere, Richetto. Sarà Cleopatra, la figlia di Antonia e Peppino, a risolvere definitivamente la sfida…

 

Il tema dell’avidità, del guadagno facile, della “svolta”. Lo scopone scientificoè un po’ tutto questo, ma soprattutto, in considerazione degli anni (’70) in cui fu concepito dalla penna al vetriolo di Sonego, rappresenta uno sguardo lungimirante sulla futura trasformazione della nostra società.

In quegli anni il nostro paese era – tanto per cambiare - in condizioni critiche: i primi segni del terrorismo acuivano la tensione sociale, un intero sistema politico si andava sfaldando, ma il testo di Sonego si tiene volutamente lontano dalla realtà: il suo vuol essere un apologo, scritto con la consueta maestria sulla base di un avvenimento reale a cui aveva assistito a Napoli nel 1947.

Anche se l'ambientazione richiama quella di un film neorealista l'atmosfera vuol essere quella di una favola con l'immancabile castello della strega, la villa della miliardaria americana, appunto, che domina la valle della baraccopoli romana. L’accanita giocatrice si presenta inizialmente con l'aspetto della buona e generosa fata donando ai due ingenui borgatari i soldi suoi, che verranno riconquistati al tavolo verde.

 

Un testo apolitico che contiene, però, una critica fortemente politica: la lotta di classe tra ricchi e poveri, che mai non finisce, la forza del denaro sempre vincente e moralmente giustificato. Chi è il vero baro, Righetto o la vecchia che con tutti i suoi soldi sarà sempre la vincitrice?

Alcuni critici vi hanno visto persino una metafora dell'imperialismo americano oppure l'ingenuità del sottoproletariato che cade nell'illusione dell'utopia dell'intellettuale: il “professore” che con i suoi sogni porta il popolo alla rovina.

Un paese, l’Italia, che vede tra le poche voci in attivo quelle del “gioco” e della economia ad esso collegata. L’illusione della “vincita” che si legge sulle facce di un popolo che si affolla ancora oggi nelle giocate al superenalotto o nelle trasmissioni televisive del “pacco”.

 

Lo Scopone scientifico”: una riflessione sul nostro passato, ma anche e soprattutto una constatazione del nostro presente. Con Nicola Pistoia che interpreta Peppino lo stracciarolo, con Gabriella Silvestri che è Antonia, la moglie, e con Sydne Rome che è la vecchia americana si distinguono per bravura gli altri interpreti Luigi Tani (il professore), Stefano Abbati (George), Pietro Pace (Richetto), Luciana Frazzetto (Jolanda), Franca Abategiovanni (Pasqualina), una più che brava Valentina Marziali (Cleopatra) e Roberto Capitani (Cesarino).

 

Città: Roma

Titolo: Lo scopone scientifico

Autore: Rodolfo Sonego

Adattamento teatrale: Gianni Clementi

Regia: Renato Giordano

Interpreti: Sydne Rome, Nicola Pistoia, Gabriella Silvestri e con in o.a.

Franca Abategiovanni, Stefano Abbati, Roberto Capitani, Luciana Frazzetto, Valentina Marziali, Pietro Pace e Luigi Tani nel ruolo del Professore

Scene: Mario Amodio

Costumi: Lucia Mariani

Luci: Marco Zara

Periodo: fino al 18 gennaio

 

Lucio De Angelis

(da Notizie radicali, 5 gennaio 2009)


 
 
 
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