I ritardi dei voli aerei sono ancor più insopportabili quando, verificandosi sotto le feste, colpiscono i passeggeri che si sono presi una vacanza, magari solo un week-end, ed hanno il tempo centellinato. La legge su questo è molto chiara: ci sono una serie di adempimenti che il vettore deve prendere per rendere meno problematico e meno dannoso il ritardo per colpa propria. Ma spesso, per precisa volontà dei responsabili (che fidano talvolta anche sull'ignoranza dei passeggeri) ciò non accade, e i provvedimenti delle autorità preposte o non arrivano o sono troppo blandi per far capire alle compagnie aeree che il diritto al trasporto non è un optional da dépliant ma una prerogativa per la fornitura di un servizio, dove ognuno si deve assumerne diritti e doveri e pagare nel caso in cui ciò non accada.
È il caso di due voli della compagnia Iberia che, per chi aveva programmato una serena vacanza di pochi giorni a cavallo del Capodanno, hanno avuto ritardi tali da violare i diritti dei passeggeri. Ritardi a fronte dei quali, così come prescrive il regolamento Ue recepito anche dal nostro Paese, non hanno provveduto a garantire la dovuta assistenza.
Su segnalazione dell'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) che ha raccolto le proteste dei passeggeri, con il senatore Marco Perduca ho presentato una interrogazione al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per sapere quali provvedimenti intende prendere l'Enac (ente preposto al controllo in questi casi) nei confronti delle palesi inadempienze della compagnia aerea spagnola.
Nello specifico si tratta del volo Madrid-Roma delle 16:20 dello scorso 2 gennaio, in cui i passeggeri hanno dovuto attendere 3 ore in più in sala d'attesa e 1 ora dentro l'aeromobile dove, alle proteste, l'Iberia ha replicato che se volevano potevano scendere dall'aereo... perdendo il diritto al titolo di viaggio. Quindi disagio e beffa! Simile ritardo, inoltre, si era verificato anche sul volo Roma-Madrid delle 10:20 dello scorso 29 dicembre: in questo caso “solo” due ore, con 45 minuti di ritardo nell'apertura della postazione di consegna bagagli. In entrambi i casi il regolamento comunitario 261/2004, entrato in vigore lo scorso 17/02/2005, è stato violato.
Donatella Poretti
Qui il testo dell'interrogazione