Vi sono anche Paola Mara De Maestri, redattrice del Gazetin/Tellusfolio, e il marito fra i 235 turisti italiani bloccati a Zanzibar e a Mombasa, in Kenia, per un 'inconveniente tecnico' di un volo Eurofly (cfr. Corriere della sera.it).
«Noi dovevamo rientrare il 2 gennaio», ci scrive oggi con la posta elettronica («Internet funziona benissimo»). «Una volta imbarcati, il Comandante ci ha comunicato che c'era un problema. Dopo due ore di attesa all'interno dell'aereo ci hanno fatto scendere e parcheggiato quasi sul ciglio della pista. L'aeroporto di Zanzibar è uno dei peggiori al mondo. Siamo rimasti lì un'altra ora, poi ci hanno detto che l'aereo era guasto. Ci hanno portato all'interno e ritirato i passaporti. Poi ci hanno smistato e riportato ai vari villaggi. Noi eravamo a un'ora di distanza. Vi siamo rimasti fino al pomeriggio del giorno dopo».
«Ieri, 3 gennaio, alle due e trenta siamo ripartiti per l'aeroporto: ci avevano riferito che erano arrivati i tecnici italiani e i pezzi di ricambio. Ma, una volta giunti, scopriamo che 'ci sono altri problemi'. Ci hanno accompagnato in un altro villaggio, lasciandoci lì fino quasi alla sera. Poi ci hanno assegnato delle camere e... buona notte».
«Ora sembra che partiamo domani... Certo abbiamo avuto diversi disagi e non abbiamo potuto goderci i tre giorni in più» (bisogna sapere che già in partenza c'erano stati dei problemi e il volo era stato anticipato di tre giorni rispetto al programma) «proprio per tale situazione. Inoltre ci troviamo senza documenti in un paese straniero e molto corrotto: basta entrare in aeroporto che, ad ogni passaggio che fai, gli ufficiali ti chiedono la mancia per non controllare i bagagli, ecc. ecc.»