Onore ed economia sono salvi. Cai partirà a gennaio, gli spot sono già decollati: è il nuovo corso dell'aviazione italiana. La compagnia che vede una compagine azionaria di patrioti ha già deliberato il cambio nome: erediterà un simbolo del belvolare famoso in tutto il mondo, Alitalia, garanzia di ottimi servizi, prezzi concorrenziali, puntualità e cortesia.
La nuova compagnia presto avrà anche un prestigioso socio straniero, Air France, probabilmente. Il gigante dell'aviazione civile europeo e mondiale non detterà legge, però. Cai avrà una testa italiana, improntata al turismo patriottico che dirotterà flussi sempre crescenti di vacanzieri ecclesiastici verso Roma, businessmen verso Milano, amanti dell'arte a Firenze e Venezia. Parigi non ruberà clienti agli ostelli italiani. Air France non sarà padrona dei cieli italiani. Giammai.
I benefici prodotti dal nuovo corso sono già visibili. Cai-Alitalia garantisce la validità dei punti MilleMiglia accumulati dai consumatori. Parola di azionisti: a cominciare dal “d'alemiano” capitano coraggioso Roberto Colaninno, che ha dimostrato spiccate attitudini imprenditoriali acquisendo e rivendendo Telecom Italia e reinvestendo la buonuscita per rilevare Piaggio. E poi la famiglia Benetton che garantirà sinergie, efficienza e concorrenza, visto che controlla diverse società di gestione di aeroporti italiani. E poi Banca Intesa-SanPaolo e altri, interessati solo all'interesse nazionale.
Per ridurre gli sprechi e migliorare i servizi ai viaggiatori, Governo Berlusconi, Antitrust e il commissario Fantozzi hanno favorito l'aggregazione di più compagnie aeree: la nuova Alitalia incorpora le attività di due altri prestigiosi vettori nazionali: Air One del grande imprenditore Toto, e Volare web, il primo vettore italiano low cost.
Qui maggiori dettagli sui benefici ai consumatori grazie all'opera diretta dal Governo Berlusconi
Per rinfrescare la memoria, un po' di storia qui
Domenico Murrone, consigliere Aduc