-Che il fiume della lingua scorra un altro anno!-.
Tutte qua le tue speranze per il 2009? Con i casi di guerra, di morti per fame ed addirittura con prospettive di acqua solo per chi può pagare, tu auguri un anno solo di parole? Non ti par poco?
Sì, e non è poco! Mi rallegro, intanto, che il fiume sia scorso per tutto il 2008.
La valigetta atomica è stata nelle mani di Bush, noto amico dell’alcol quasi come Gascoigne, che ora sembra dire ‘lasciatemi morire’. Cespuglio poteva premere l’ultimo bottone, io non sarei qui a scrivere, e nessuno avrebbe tempo per leggere perché la vita umana avrebbe già registrato il ‘chiusura per fine esercizio’.
E non l’ha premuto, grazie a Dio.
Qualcuno mi ha dato dell’esagerato nell’anno. Allora io sono calato di 20 chili. Ho scritto a ‘sorella demenza’, il giorno di san Francesco. I medici specialisti mi hanno misurato cervello e cuore e li hanno trovati normali, in un sessantenne. Mi hanno preso sul serio come caso scientifico di amiloidosi ed in due mesi mi diranno se devo cominciare a lamentarmi o posso finire di preoccuparmi.
-Che il fiume della lingua scorra un altro anno!- comincia ad essere un buon augurio anche per me in questa prospettiva, no?
Ieri, Elisabetta mi ha telefonato entusiasta, perché aveva ascoltato alla radio il racconto di Ghilgamesh in cerca dell’immortalità- che’ sa che io l’ho studiato bene-. Io non ho sentito quella trasmissione. So che sono stati trovati storicamente i resti di Ghilgamesh che finì con la sua gente attraverso un suicidio collettivo determinato dalla rottura volontaria di una diga. Fu un’azione religiosa per andare Aldilà.
Io sono convintissimo che Cristo sia Dio, fatto carne come noi ed immolatosi perché diamo valore alla vita. Non si è suicidato. Ha accettato la morte da noi per provarci che il fiume della vita deve scorrere.
-E’ assurdo credere questo davvero!-.
A sì? La vita è bella tanto, ma in modo assurdo, mentre noi strisciamo nell’abitudine piatta che sembra invocare uno Tzunami l’anno, per poi dire –bellissimo- solo perché si è sopravvissuti.
Carlo Forin