Il Cairo, 15 dicembre – La Conferenza “Per l'eliminazione delle Mutilazioni Genitali Femminili - Dichiarazione del Cairo +5”, organizzata da Non c’è Pace Senza Giustizia e dal Consiglio Nazionale per l'Infanzia e la Maternità (NCCM) egiziano con il patrocinio della first lady Suzanne Mubarak e con il sostegno della Cooperazione Italiana allo Sviluppo e della Banca Mondiale, si è chiusa con l'adozione di un documento finale che impegna gli oltre 200 partecipanti provenienti da 20 Paesi afro-arabi interessati dalla ...pratica, ad organizzare nei prossimi dodici mesi un nuovo incontro al fine di valutare ulteriormente l'attuazione delle raccomandazioni formulate nel corso dei lavori (seconda giornata) e di tutti gli altri sforzi tesi ad affrontare le MGF attraverso un approccio omnicomprensivo inserito nel contesto dei diritti umani, nonché per concepire azioni coordinate al fine di compiere ulteriori progressi nei diversi Paesi. Dal dibattito, infatti, è emersa con forza la necessità di un approccio regionale e sub-regionale al fine di armonizzare le legislazioni esistenti nei diversi Paesi e contrastare così il fenomeno della “emigrazione mutilatoria”. Le differenze di carattere normativo o addirittura l'assenza di una legge in materia, ha fatto sì che in molti abbiamo portato le loro figlie a far mutilare in un Paese confinante, dove magari non c'è alcuna legge che proibisce le MGF.
A margine della Conferenza Emma Bonino, Vicepresidente del Senato e fondatrice di Non c’è Pace Senza Giustizia ha dichiarato: «Credo sia fondamentale che l’importanza dello strumento legislativo nella lotta alle MGF sia ormai acquisito e proprio in virtù degli incoraggianti passi avanti che si sono avuti da questo punto di vista negli ultimi cinque anni, occorre raddoppiare gli sforzi. Se riusciremo a tenere alta la mobilitazione e la pressione politica avremo l’effettiva possibilità di bandire una volta per tutte questa pratica». (S. Gasparrini)
(da Radicalfax n. 193, 23 dicembre 2008)