Phnom Penh, 24 dicembre 2008 – Occorre che la Farnesina contatti immediatamente tanto il Portogallo e la Germania che già si sono resi disponibili, come l'Albania e la Bosnia nei mesi scorsi, ad accettare alcuni dei detenuti di Guantanamo, per capire di che tipo di casi stiamo parlando. A quanto si apprende dalla lettera inviata dal Ministro degli Esteri portoghese Amado e si capisce dagli articolo apparsi da giorni sulla stampa italiana e internazionale, gli Stati uniti sono alla ricerca di paesi che possano ospitare individui che non sono stati trovati colpevoli di alcuni crimine ma che, se trasferiti sul suolo americano, potrebbero fare - giustamente - causa al Governo di Washington. Ora, fermo restando che un giorno andranno ben evidenziate ed affrontare le responsabilità del modo con cui si è risposto agli attacchi dell'11 di settembre, è urgente sostenere la decisione del Presidente eletto Obama di smantellare Guantanamo, offrendo ospitalità umanitaria a persone che, come per esempio gli uiguri, potrebbero essere maltrattate una volte rimpatriate in Cina.
Approfondire, far emergere anche questa verità troppo spesso liquidata o dimenticata per non interferire con la guerra alle organizzazioni terroristiche, è quanto un paese democratico dovrebbe perseguire. Saprà l'Italia essere all'altezza della sua tradizionale ospitalità?
Al ministero citano il caso dei terroristi palestinesi ospitati in Italia per chiudere la crisi della Basilica della Natività tra Israele e i palestinesi: «Ne stiamo pagando ancora il peso economico e di attenzione dei nostri servizi di sicurezza, così come per anni abbiamo pagato il prezzo per aver ospitato in Italia il curdo Ocalan». Frattini nelle discussioni con i suoi collaboratori ha fatto notare che in Italia mancano i tribunali speciali e la legislazione eccezionale che permetterebbe di mantenere in Italia dei presunti terroristi che non sono stati condannati da nessun tribunale riconosciuto da Roma. «Certo, prima o poi gli americani potrebbero chiedercelo», dice un ambasciatore, «ma davvero andarci a cercare una bomba terroristico-giudiziaria del genere è qualcosa che l'Italia non ha nessuna intenzione di fare, non vogliamo un caso Ocalan moltiplicato per dieci».
Marco Perduca
Fonte: Radicali.it