Mercoledì 24 dicembre, ore 14:00
Carota temporale. Il titolo è una tesi di Marius Victorinus, un retore che si convertì al Cristianesimo pochi anni prima di sant Agostino, che espone il suo caso nelle Confessioni.
Ho adottato lingua fu dingua come un’ipotesi, non verificabile sui testi a disposizione del retore latinista, ma da saggiare culturalmente esponendola come tesi attraverso altre acquisizioni.
Come nominare questa ipotesi?
Carota temporale!
La carota temporale è il concetto cui penso, adesso, sul finire della meditazione su Lingua fu dingua, che www.agoramagazine.it ha pubblicato dal 29 novembre in sei capitoli, fino a ieri.
Il primo vantaggio di questa ‘concettualizzazione’ è quello di poter affabulare liberamente senza lo sforzo richiesto dall’obbligo di ‘mettere a sistema’ il mio ragionamento per poi scioglierlo e farne partecipi altri. Posso narrare direttamente!
Sono così soddisfatto della sua efficacia che sarei portato a ripetere la meditazione in altri casi, ma preferisco continuare con la narrazione.
Il nome di Dio
Narro che ho dovuto produrre una sola neologia: eidologia, una prima immagine.
Eidologia è il riflesso di ‘ideologia di Marx’ in Ideologia tedesca. Eidologia è un concetto ‘da campo’ in lingua.
Con eidologia intendiamo una rappresentazione falsa della realtà sociale.
Coloro che ritenessero inadeguata la sociologia di Marx la possono chiamar eidologia, ‘un prima immagine da correggere’.
Io chiamo eidologia l’indoeuropeismo di Dumezil. Vale la sua idea: i nomi degli dèi sono importanti. Troppo ambiziosa è invece la sua pretesa di ricostruirne le ideologie. Eidologizzati tutti gli accademici ideologizzati da lui.
La diade ideologia-eidologia dà l’endiadi vero-falso sociale.
Con la ‘carota temporale’ -Lingua fu dingua- noi possiamo allineare la parola Dio ß deo, eidologia di diu, ideologia ß DI U.
L’etimo Dio ß deo è ‘falso’ in quanto affetto da eidologia indoeuropea, sistema di indagine astigmatico che ci porterà a diverse correzioni.
Anche il nostro Dio ß TE U è linguisticamente falso: s’invera solo attraverso un passaggio inutile, Dio ß deo ß TE U e falso foneticamente.
Possiamo riscoprire il concetto antico di etimo vero e di etimo falso.
È vero il nome Dio ß Diu perché rinvia a DI U come carota temporale retta. Il significato avverbiale ‘lungamente’ è la dimensione valida per ogni teonimo.
È vero storicamente, ma falso archeologicamente Dio ß Deo in quanto sterile ad un secondo passaggio. Che parola più antica può evocare deo?
È falso che l’etimo debba soggiacere a regole grammaticali se vuole esser duro nel tempo. L’etimo di un teonimo regge i millenni; ha dunque una vita capace di affettare l’etimo costruito su di un solo passaggio.
È vero che il caso ablativo fa passare in italiano il maggior numero di uerba che diventano parola attraverso parabola. Tuttavia, per quanto alto il numero uerba, più frequente lemma latino, non verbalizza in ‘verba’ italiano mentre il verbo è rimasto un concetto religioso.
Dio ß DI U viene comprovato dal francese Dieu. Questo rinvia a DI E U che postula il latino di e U, dove U è un fondo archetipico permanente in diu
25 dicembre, ore 5:00
Ho avuto bisogno d’acqua. Non mi succede mai a quest’ora. Ho risposto ad uno in Internet che postava –Buon che…– a quest’ora ‘contro tutte le superstizioni’. Gli ho scritto –Studia, ché ne hai tanto bisogno–.
Sono le 3 e mezza. Il papa san Libero, antiariano, spostò il Natale dall’Epifania, la manifestazione di Dio, al Sol invictus per ricordare in modo cristiano il fatto che il sole rinasce al solstizio perché Dio lo creò. Allora vi si celebrava santa Lucia, che la riforma del calendario giuliano di Gregorio XIII spostò al 14 dicembre. Queste modifiche fanno scordare che i Cristiani non hanno mai saputo nella loro tradizione il giorno esatto della nascita di Gesù, perché il clamore della sua vita sorse con la morte e Resurrezione alla Pasqua. Non poteva sorgere l’eco umana da un posto sperduto perché la Luce ha bisogno del concorso libero dei suoi figli.
Sono le cinque. Riprendo il cammino.
Io posto nella pagina del 24 dicembre questo concetto acquisito: “La diade ideologia-eidologia dà l’endiadi vero-falso sociale”.
Un esempio di vero sociale è il reportage “Banchettano gli sciacalli...” dove Bruna Spagnuolo racconta che il generale canadese Romeo Dallaire, al comando di truppe Onu in Congo, chiese l’autorizzazione a tutelare i Tutsi.
Ho inviato una e-mail al prof. Prodi perché verifichi il fatto che, se vero, dimostra che viviamo allegramente il falso: TUT SI, i negri massacrati, si leggono ‘vita Sole’. Oggi era il Sol invictus, quando san Libero I spostò il Natale, a metà IV secolo, dall’Epifanìa al 25 dicembre. Ed era la festa di santa Lucia, la santa della Luce, che retrocesse al 14 dicembre per via della riforma del calendario che cancellò i giorni dal 4 al 15 ottobre di quell’anno.
Eidologia: dire Gesù nacque il 25 dicembre dell’anno zero.
Ideologia cristiana: dire Dio si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi, dove continua ad agire come Spirito.
Prodi è un uomo di fede. Sono certo che agirà. Non sono certo che la sua azione sia efficace e quando avremo i riscontri. Confido in Dio e nell’esattezza dei suoi conti.
Carlo Forin