Per sei anni ho portato i miei studenti ad Assisi, per leggere dal vivo i 28 riquadri di Giotto e stabilire il nesso legante Dante, Giotto e San Francesco e questa Madonna è stata sempre il nostro primo saluto nella Basilica inferiore di Assisi. L'ho descritta perchè è da me prediletta per tutto ciò che mi lega a quelle esperienze e per la sua bellezza espressiva. Penso possa offrire percorsi didattici e scoperte anche ad altri studenti e docenti.
Anna Lanzetta
La Madonna dei Tramonti
Nella Basilica inferiore della chiesa di S. Francesco di Assisi, nel transetto sinistro della Cappella della Maddalena, tra gli affreschi di Cimabue, Giotto e Simone Martini, si può ammirare l’affresco di Pietro Lorenzetti che rappresenta quattro personaggi di cui due impegnati in un dialogo. Al centro dell’affresco c’è una scena di vita quotidiana: la Madonna è intenta a parlare col Bambino e la gestualità indica il dialogo in atto. Il dialogo, apparentemente muto, ma esplicitato dai gesti, ci rende compartecipi. Un meraviglioso bambino, comodamente seduto in braccio alla mamma, richiama la sua attenzione con le dita della mano e chiede di parlare, atteggiando il viso alla domanda. La mamma, con piglio quasi severo, lo ascolta attenta. Le due figure a lato sono: San Giovanni apostolo e San Francesco e il bimbo chiede, per non confondersi nella scelta: “dimmi mamma, a chi mi devo rivolgere per primo”? E la mamma gli risponde, indicando, con il pollice della mano destra, San Francesco, quasi a dire -siamo in casa sua-. Basta quel gesto e l’arte diventa improvvisamente vita. Il -gesto dialogato-, protagonista della pittura di Giotto, segna l’apertura dell’arte alla modernità espressiva. L’affresco rappresenta dunque una scena di vita quotidiana, che si può ammirare e leggere con precise connotazioni che assumono rilievo nell’espressività che, esulando da un contesto ieratico, diventa umanità. Al dialogo assistono, attenti e silenziosi, i due santi. Dolcissimo il volto della Madonna; una mamma attenta alle domande del figlio, in una costruzione che , basata su pochi elementi espressivi, si connota nel gesto e nello sguardo. Quel gesto provoca nel visitatore una forte emozione alla presenza di una Madonna che è essenzialmente mamma e segna un’evoluzione nel concetto di un’arte che, diventa espressione di vita stessa.
È “La Madonna dei Tramonti”, cosiddetta perchè affrescata da Lorenzetti di fronte a una finestra dalle quale, un raggio di sole, entrando nell’ora del tramonto, la illumina in tutta la sua bellezza. Un raggio di sole che sembra illuminare un gesto che spalanca le porte alla modernità della pittura, almeno secondo il mio parere.
Pietro Lorenzetti (Siena, ca. 1280/85 – ca. 1348), pittore italiano del Trecento fu tra i maestri della scuola senese e fratello maggiore di Ambrogio Lorenzetti. Compì la sua formazione sotto Duccio di Buoninsegna, col coetaneo Simone Martini.