«Durante il fine settimana il nostro addetto commerciale ad Hanoi è stato convocato di urgenza dal Ministro degli esteri vietnamita che lo ha messo a conoscenza di una serie di messaggi di protesta di cittadini ed associazioni vietnamite relativamente alla presenza di Pannella e Perduca in Vietnam».
Lo ha detto lo stesso leader radicale in diretta questa mattina con Radio Radicale, annunciando che da parte del governo vietnamita c'è stata ieri la comunicazione che «il ministro degli Esteri di Hanoi è “preoccupato” da questo tipo di reazione popolare e ritiene che il ministero degli interni non possa garantire la nostra sicurezza, stante la nostra visita di due giorni e mezzo in Vietnam. Ha chiesto dunque all'ambasciata italiana di farci sapere che la nostra presenza non è più gradita».
Pannella e Perduca si trovano da sabato in sudest asiatico, in una missione dedicata a incontri in Cambogia, Vietnam e India. I due dovrebbero entrare in Vietnam domani con un volo da Phnom Penh. Tra i motivi della visita della visita dei Radicali a Saigon e ad Hanoi un tentativo di incontro con uno dei due capi della chiesa unificata buddista vietnamita, illegale nel Paese, da una trentina d'anni agli arresti nella sua pagoda, ma anche una richiesta di incontro con le autorità istituzionali, a partire dal Presidente del Parlamento, per sollevare il tema delle libertà religiose nel Paese.
«Se noi avessimo voluto fare una incursione nonviolenta non avremmo certo coinvolto le ambasciate, il nostro ministro degli esteri, non avremmo preannunciato ufficialmente le nostre tappe, non avremmo chiesto incontri con le autorità», ha detto Pannella. «Noi manifestamente stiamo cercando di dialogare con i responsabili vietnamiti. Ci respingeranno all'aeroporto? Lo sapremo presto, noi intanto continuiamo i nostri incontri in Cambogia», ha concluso il leader radicale.
(da Notizie radicali, 22 dicembre 2008)