Alle Associazioni:
- Agire politicamente
- Ass. culturale G. Lazzati
- Città dell’uomo
- Fondazione Lazzati
- FUCI
- Pax Christi
- Rosa Bianca
- Sinistra cristiana
e alle altre associazioni e riviste dell’area
Care amiche, cari amici,
vi scrivo a nome del movimento Noi Siamo Chiesa, di cui sono il coordinatore, per esprimervi le nostre preoccupazioni su come affrontare due questioni che agitano il mondo cattolico in questo momento. Mi riferisco al caso Englaro ed alla questione, ben distinta ma collegata, di una possibile legge sul testamento biologico.
Sul primo caso, tra i cattolici non esistono solo la rigida posizione ufficiale e le affermazioni ideologiche della stampa fiancheggiatrice, ma anche, a tutti i livelli, perplessità, dubbi e desiderio di una riflessione più pacata su cosa siano per un credente la vita, la morte e il rispetto per la libertà di coscienza. Noi, con altri, ci siamo presi il compito di esprimere la posizione più critica (con il testo che si può leggere qui insieme alle 1.070 firme di adesione ad oggi pervenute); ma ben conosciamo punti di vista più problematici del nostro tra quanti non partecipano alla “campagna” dell’Avvenire e sono infastiditi dai toni e dai contenuti dei pronunciamenti delle gerarchie ecclesiastiche
A proposito, poi, del testamento biologico, mentre condividiamo l’apertura del card. Angelo Bagnasco (foto) alla redazione di una legge, ci preoccupa moltissimo la sua indicazione tassativa di quelli che dovrebbero esserne i contenuti. Essi, infatti, prefigurano una rottura netta con tutta l’area laica e sono lontani dalle migliori competenze e riflessioni di moltissimi medici, bioeticisti, giuristi ed uomini di cultura, alcuni dei quali di chiara estrazione cattolica.
Lasceremo dunque solo Ignazio Marino, il cui “Appello per il diritto alla libertà di cura” (ha raccolto a oggi 25.000 adesioni) è stato contestato frontalmente sull’Avvenire del 4 dicembre? Lo lasceremo solo quando afferma che l’alimentazione e l’idratazione nasogastrica di persone in stato vegetativo permanente sono una forma evidente di accanimento terapeutico, come del resto sostiene gran parte della scienza medica, oltre che il buonsenso?
Stiamo traducendo il Christliche Patientenverfugung (testamento cristiano dei malati), firmato congiuntamente nel 1999 dalla Chiesa cattolica e da quelle evangeliche in Germania. Esso va nella direzione dell’autodeterminazione e del rifiuto dell’accanimento (è già stato sottoscritto – ci dicono – da tre milioni di credenti). Potrebbe essere un testo da usare utilmente.
Assistiamo, ancora una volta, a un duro scontro in merito a questioni che esigerebbero più laicità, maggiore consapevolezza delle mediazioni doverose e necessarie, oltre che un alto senso morale. Di fronte a questa situazione non possiamo nascondervi la nostra sorpresa di fronte al silenzio, sulle questioni sollevate, di quella che si usa definire l’area dei cattolici democratici che, soprattutto negli anni ’70, giocò un ruolo significativo su questioni importanti (penso alla legge sul divorzio e alla legge n. 194). Ci permettiamo perciò di rivolgerci a voi che, di questa area, siete l’espressione più significativa e lontana da preoccupazioni strettamente politiche.
È ancora possibile esprimere una voce autorevole che inviti a rinunciare alle crociate e a riflessioni più complessive che non siano condizionate in partenza da posizioni già troppo definite? È possibile farlo rapidamente, poiché i tempi sono stretti e in questi giorni le questioni sono ritornate all’attenzione di tutta l’opinione pubblica? Svolgendo il nostro ruolo di piccolo movimento di testimonianza, questa è la sollecitazione che ci permettiamo di farvi a partire dalla comune viva preoccupazione per questa nostra Chiesa e per la nostra società che ha, ora, ben altri pressanti problemi che la preoccupano.
Un abbraccio fraterno nella serenità del Natale a ognuno di voi e alle vostre famiglie
Vittorio Bellavite
Roma-Milano, 20 dicembre 2008
www.noisiamochiesa.org