«Tanto tanto tempo fa... in un piccolo paese non ben precisato del Benelux, tre bambini completamente assorti nei loro giochi, correndo di qua, nascondendosi di la, si accorsero ben presto di aver perduto la strada di casa; la notte arrivò all’improvviso, fredda e buia; impauriti ed infreddoliti facendosi coraggio l’un l’altro i tre bambini cercavano un riparo dove poter trascorrere la notte. Durante il loro vagare incontrarono il macellaio del paese, meno male una figura a loro conosciuta e si lasciarono tranquillamente accompaganare nella sua abitazione dove ahimè ne fece carne in gelatina.
Qualche giorno più tardi bussò alla porta della sua bottega un simpatico vecchietto rubicondo. Chiese al macellaio che carne fosse quella in gelatina, il macellaio rispose che era ottima carne di manzo... ma il vecchietto di nome Nicolas lo ammonì severamente dicendogli che mentiva e che lui sapeva fossero i tre bambini che da giorni i loro genitori cercavano disperatamente. Fu così che i bambini tornarono in vita per mano di Nicolas ed il macellaio lasciato perire con i suoi terribili rimorsi».
Questa leggenda popolare, con tutte le sue varianti da paese in paese, appartiene a Saint Nicolas, il Santo dei bambini per eccellenza.
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In Lussemburgo il 6 dicembre si festeggia Saint Nicolas (o più propriamente Kleeschen in lussemburghese) accompagnato in tutti i suoi viaggi da Père Fouettard (Housecker sempre in lussemburghese), quest’ultimo di nero vestito; la sua figura ricorda un po’ la nostra “Befana” che qui peraltro non è festeggiata.
È un evento molto sentito qui. Non mi soffermerò a parlare di origini o significati più profondi legati alla religione, o ancora, eviterò un pezzo enciclopedico peraltro facilmente reperibile su internet da chiunque lo desideri. Il mio piacere è semplicemente deliziarmi raccogliendo le buffissime reazioni dei bambini, quindi meno orientato al “sacro” e un po’ più al “profano” per così dire.
Già due settimane prima del 6 dicembre, Saint Nicolas e Père Fouettard si aggirano in tutti gli asili nido, scuole materne, scuole elementari e in tutte ma proprio tutte quelle strutture dove arrecare sogni e buon umore... Il buon Saint Nicolas distribuisce carezze sorrisi e dolcetti mentre Père Fouettard impone la sua autorità strappando promesse o informandosi sul comportamento tenuto durante l’anno dai bambini, ma alla fine anche lui è un “buono” e se proprio deve fare il cattivo si avrà del carbone dolce.
I due girano per le strade della città, a piedi o in una carrozza trainata da enormi cavalli ed è fantastico vedere bambini che piangono oppure perplessi, sorpresi o ancora riverenti e timorosi...
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Molte aziende medio grandi per onorare questa festività si organizzano in tal senso e lo fanno più o meno nel modo seguente:
1) distribuiscono ai dipendenti dei buoni acquisto (una cifra che può variare, ma comunque sufficiente per acquistare un regalo giocattolo) per ciascun figlio di età compresa fra 0 e più o meno 10 anni.
2) i genitori acquistano il regalo per il o loro figliolo/i, successivamente la società si preoccuperà di ritirare tutti i doni.
3) sempre l’azienda sostenitrice si preoccupa di affittare un locale che sarà adibito ai festeggiamenti, di tutto punto addobbato, dolci di vario tipo bibite calde e fredde e naturalmente gli intrattenimenti che vanno da attività atte a coinvolgere i bambini, i protagonisti assoluti. Assemblaggi e creazioni piuttosto che pittura o quant’altro, non mancano mini spettacoli o teatrini, o ancora folletti che girano fra i tavoli inscenando una magica storia e poi ancora professionisti che dipingono sui visi dei bambini con vera maestria personaggi favolistici.... insomma qui la fantasia non ha veramente limiti.
4) a metà dei festeggiamenti ecco Saint Nicolas e Père Fouettard fanno il loro ingresso salutando bambini e genitori guadagnandosi poi i posti d’onore a loro assegnati. Quindi si comincia a chiamare i bambini (generalmente in ordine alfabetico) che sono invitati ad avvicinarsi ai due e che porgeranno loro i doni. Foto ricordo. Ed eccoli tutti che scartano e giocano con il regalo consegnato da Saint Nicolas in persona...
Tutto questo non fa altro che confermare quanto qui si faccia per i bambini e quanta attenzione si presti alle loro esigenze (e ovviamente non solo per questo avvenimento), è importante che nei loro cuori ci sia sempre posto per ricordi gioiosi per quando poi si ritroveranno adulti ed i colori dei desideri, quelli veri, divengono sempre più sbiaditi.
La società per cui lavoro appoggia da sempre questa bellissima iniziativa, ma quest’anno ha fatto ancora di più unendo il dilettevole all’utile.
È stato chiesto ai bambini, al fine di stimolare la loro fantasia, di eseguire un disegno su Saint Nicolas, le opere sono state raggruppate in tre categorie, da 0 a 3 da 4 a 7 e da 8 a 10 anni.
Una volta ultimata la consegna dei disegni da parte dei bambini sono poi stati assemblati in tre grandi fogli (uno per ciascuna categoria) ulteriormente arricchiti con tocchi di artisti e ne sono stati fatti dei poster che chiunque dei dipendenti avrebbe poi potuto acquistare il giorno della festa con un’offerta libera, il totale del ricavato poi devoluto ad un’associazione benefica...
Tutti i bambini ricompensati con una piccola medaglia ricordo...
Con questa festa/iniziativa si son resi gioiosi ed artisti i bambini, insegnato la generosità ed erudito sull’esistenza di altre realtà ben meno fortunate che la loro.
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Io credo che in una società dove i sogni svaniscono ad un età sempre minore sia una società destinata ad appassire. Se ogni madre, ogni padre raccontasse più favole ai propri bambini, perché checché se ne dica tutto ha inizio dalla famiglia, tutto il resto contribuirà a rendere il diamante più o meno brillante e forte, rappresenterà le sfaccettature, le sfumature... ma le rudimentali e solide fondamenta sono dettate da ciò che le famiglie trasmettono... Certo i ritmi della vita odierna concedono sempre meno spazio da dedicare a loro ma a volte basta purché sia di qualità.
Personalmente non conosco altro modo di vivere, saldamente aggrappata alle mie convinzioni ma, sempre disposta ad ascoltare, aiutare, imparare e sognare.
Mi è dispiaciuto ad un certo punto della mia vita apprendere che Babbo Natale e le sue renne non venivano dal cielo, così come la Befana non vola a cavallo di una scopa, mi è dispiaciuto che queste bellissime magie in realtà non esistono... ero diventata “grande” ma... oggi... credo che le cose magicamente possono ancora accadere.
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Ringrazio la mia azienda che continua a regalare questa storia ai bambini e ringrazio il mitico Jean Pierre che questa storia la rende una magnifica favola.
Ed allora buoni sogni a tutti.
Savina Martinucci