Il Vaticano ha ribadito la sua contrarietà alla mozione che la Francia ha presentato alle Nazioni Unite contro il perseguimento penale dell'omosessualità in vigore in diversi Paesi del mondo. Credo che moltissimi fedeli, molti sacerdoti, e certamente anche il buon Dio, avrebbero preferito che il Vaticano si fosse espresso suppergiù così: «Abbiamo il serio timore che la mozione possa aprire la strada all'equiparazione delle unioni dello stesso sesso al matrimonio e, per le coppie omosessuali, alla possibilità di adottare o procreare bambini, tuttavia, considerata la gravità dei delitti perpetrati in diversi Paesi contro persone innocenti che vengono imprigionate, torturate, e uccise per il solo fatto d'essere omosessuali, non possiamo esimerci dall'approvazione della mozione stessa».
E forse molti sacerdoti, moltissimi fedeli, che non amano l'ipocrisia, e certamente il buon Dio, che pure ama la sincerità, avrebbero anche preferito che, anziché dire: «La Chiesa Cattolica, basandosi su una sana laicità dello Stato, ritiene che gli atti sessuali liberi tra persone adulte non debbano essere trattati come delitti da punire» (Osservatore Romano), avesse detto a un dipresso: «La Chiesa Cattolica, basandosi su una sana laicità dello Stato, condanna fermamente la penalizzazione di atti sessuali liberi tra persone adulte, nonostante ritenga che in nessun caso possano essere approvate le relazioni omosessuali, secondo l'Antico Testamento e secondo San Paolo».
Renato Pierri
scrittore, ex docente di religione