Beppino Englaro era entrato nel silenzio. Sono trascorse poche decine di giorni da quando aveva detto:
«Ringrazio tutti i media dell’aiuto e del sostegno che mi hanno offerto in tutti questi anni ma ritengo che non mi resta altra scelta di quella di non parlare più, altrimenti non uscirò mai da questo vortice, io non posso impedire agli altri di parlare e di dire quello che vogliono ma io devo conservare le poche forze che mi rimangono per portare a termine quello che devo fare. So che le proveranno ancora tutte per ostacolarmi, è un gioco senza fine , io adesso andrò avanti in silenzio per la mia strada».
E il silenzio lo spezzo, se potessi urlerei, come una folle. I Media ne riparlano oggi che l’Atto è stato firmato: Vietato Interrompere l’Alimentazione. Se ne sono accorti i Media o forse sono troppo presi nelle vicende della Politica, che la Cabina di Regia Culinaria oggi ci ha preparato un nuovo Menù forzato, ricco di Menzogna, da ingozzarci in eterno?
Noi comuni mortali, da un pezzo abbiamo imparato che per sfondare l’omertà dobbiamo dialogare, pretendere, lottare, agire. Qualcuno, con ben altri mezzi di finanziamento che la buona volontà e l’impegno, conduce una guerra, armata e santa, autorevolissima ed incessante. Forse ai più è sfuggito, che il mondo del giornalismo e della scrittura indipendente è fatta oggetto di intimidazioni mafiose, a certi angoli di strade, di aule, di case dove viene sferrata la pugnalata, spesso anche mortale. Morte alla libertà di pensiero, in difesa della loro vita, morte alla Costituzione, in difesa del Capitale. E così, nel silenzio per certi, si accompagnano le grida di altri e si riempiono le piazze e la posta, le parrocchie e le aule, di raccolta di firme e di vita. Le Mobilitazioni sono iniziate, il Movimento del Papa-Popolo, che ha davvero tante anime e colori si era lanciato in 500 piazze d’Italia a firmare per la vita di Eluana: ha cominciato a Roma, in piazza San Lorenzo in Lucina, vicini al caro Parlamento per dare agio a molti Onorevoli sostenitori hanno aderito da subito: Mantovano, Giovanardi e Roccella, Casini, Bianconi, Binetti, Bobba, Carra, Calgaro, Castagnetti, Cesa, Lusetti, Meduri, Mosella, Santolini, Sarubbi.
La petizione corre, deve essere presentata all’Onu il 10 dicembre! Non possono mancare i giovani, che scrivono non solo a periferiche redazioni online di Viterbo e provincia, come ha fatto il Movimento Giovanile dei Popolari nel Pdl reclamando la Grazia a Napolitano per la sentenza di morte che sarà eseguita su Eluana Englaro, ma anche con il XXI Concorso Europeo del Movimento per la Vita, con viaggio premio per trecento vincitori, ai quali è stato offerto un viaggio di cinque giorni a Strasburgo presso il Parlamento europeo, attraverso il quale migliaia di partecipanti-studenti hanno avuto modo e “agio” di conoscere l’Europa e i diritti umani. Ed eccoli poco tempo fà con l’instancabile Movimento per la Vita, riunito a Montecatini, che scrive al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano:
«Signor Presidente, il Movimento per la vita, con i 550 delegati riuniti a Montecatini per il XXVIII convegno nazionale dei Centri di aiuto alla vita, si permette di sollecitarle un atto straordinario con cui esercitare la sua autorità morale: le chiede di fare quanto possibile perché Eluana Englaro possa conservare la “grazia” di continuare a essere curata e amata dalle Suore Misericordine che attualmente la ospitano e che in questi anni l’hanno sempre accudita amorevolmente».
E come trascurare l’amorevole truppa dei papaboys che lanci da Roma l’iniziativa ‘DAL TRAMONTOALL’ALBA PER LA VITA’? Si prega per la vita in 40 città italiane, con Veglie, Adorazioni e Celebrazioni Eucaristiche:
«Nata da uno spunto dei movimenti eucaristici nazionali e dalle cappelline di Adorazione Eucaristiche che sono presenti in 40 città del belpaese. Anche la nostra Associazione Nazionale Papaboys ha garantito presenza in questa preghiera, anche attraverso i gruppi di preghiera presenti nelle varie regioni italiane. Le Associazioni che promuovono l’incontro: Associazione Eucaristica Nazionali, Gruppi di Adorazione Perpetua, Associazione Nazionale Papaboys, Movimento per la Vita, Centri di Aiuto alla Vita, Cappellanie delle Università, Basilica di Sant’Anastasia in Roma, Adunanza Eucaristica, Youth for Life Gerusalemme, Gruppo Amici del Signore».
Allora ho scoperto l’acqua calda direte voi, che esiste una comunità, ben definita nelle sue regole che è l’Adorazione perpetua, www.adorazioneperpetua.it, che ha il suo Ri-animatore in Padre Alberto Pacini, Rettore Basilica di Sant’Anastasia, che comunica:
«È il dovere sacrosanto dell’essere umano il tutelare la vita dal suo misterioso formarsi nel grembo di una donna, fino al suo naturale concludersi. Tutto il tempo che la vita umana è in essere, sia in piena salute che nella debolezza della malattia o della disabilità dobbiamo tutelarla: il che vuol dire che non si devono contare gli sforzi e le energie profuse a custodire questo dono tanto prezioso».
Tant’è che andando avanti nella mia visita, la piramidale organizzazione, così decide:
«Si convoca poi una riunione dei coordinatori di ora per invitarli ad iniziare il loro incarico: essi devono telefonare ai loro adoratori, ed indicargli:Il loro numero di telefono e quello del RFO ed eventuali numeri di emergenza. La data ufficiale di inizio dell’adorazione. L’ubicazione della cappella di adorazione. L’ubicazione dei servizi igienici. I numeri di telefono degli adoratori che seguono e precedono. Il parcheggio auto ed eventuali mezzi pubblici da utilizzare per raggiungere la cappella. Le norme di sicurezza. Ma in fondo cos’è il Movimento per la Vita? È un’associazione di volontariato apolitico, aconfessionale con finalità culturali,che vuole essere stimolo permanente, affinché la sensibilità sull’urgente problema del rispetto e dell’accoglienza della vita “nascente” sia tenuta sempre viva».
Perpetua, diciamo. Al punto che cadaveri della Venerabile Italia, mai scomparsi, non limitano la loro presenza nelle logge massoniche e nelle Emittenti televisive che li ospitano ma vanno a fare anche “letteratura” anche ai martedì letterari del Casinò di Sanremo, per la nota Sanremo del Bene, non senza qualche strascico, purchè si parli di Lui e di Loro. Wanda Valli, ad esempio ci narra:
«9 dicembre. Un martedì. Per quel giorno, Ito Russigni anima dei “Martedì letterari” del Casinò, ha invitato lo storico Aldo A. Montano, specializzato nella storia della massoneria, a presentare: “Gelli e la P2 tra cronaca e storia”. A guidare il dibattito sarà un altro storico di fama, Giorgio Galli e ospite, appunto, Licio Gelli. Spiega Russigni, stupito di tanto clamore: “Non condivido certo le idee di Gelli, sono stato e sono socialista e credo che la democrazia sia il nostro bene più prezioso”. Proprio la democrazia, aggiunge, giudica “la libertà di espressione una ricchezza, la presenza di Gelli permetterà di porgli domande a cui dovrà rispondere. È un´occasione culturale, nient'altro”. Conferma il professor Mola, che ha suggerito l'idea di invitare il Venerabile: “Come storico ritengo che sia interessante ascoltare aspetti di una vicenda di cui restano molti punti oscuri, può darsi che Gelli abbia in mente di dirci qualcosa in più, visto che la questione P2 è ancora sospesa tra cronaca e storia, proprio perché mancano molti tasselli”».
Carlo Casini, quello che presiede Mpv, chiariva, a chi non l’avesse chiara, la sostanza del loro fare, un vero Manifesto Programmatico, con il Grande Giornalista Ferrara:
«Caro Giuliano, ogni giorno della campagna elettorale appena terminata ho ammirato il tuo coraggio e la tua intelligenza. Ho provato anche un vivo sentimento di rammarico per non essere accanto a te nelle piazze e nei teatri d’Italia. Ma tu conosci bene, perché ne abbiamo parlato più volte a voce e perché le ho anche esposte per iscritto, quali sono le ragioni per cui gli organi dirigenti nazionali del Movimento per la Vita, all’unanimità, hanno ritenuto che il Movimento come tale non potesse prendere posizione a favore della tua suggestiva ‘lista pazza’. Alcuni del Movimento che hanno ritenuto di candidarsi con te, lo hanno fatto a titolo personale, per altro ben conoscendo che non avrebbero potuto contare su un consenso strutturato dell’associazione da me presieduta. Mi preme però dirti che, nonostante tutto, la tua avventura è stata tutt’altro che inutile.Intanto bisogna decisamente respingere i commenti ‘alla Bonino’, secondo cui lo scarso consenso alla lista ‘Aborto? No Grazie’ dimostrerebbe l’ormai consolidata abitudine alla cultura abortista e dunque l’impossibilità di cambiarla in cultura della vita. Non è così. È esattamente il contrario. La ragione principale per la quale non vi è stata un’adesione di massa alla tua lista, sebbene il cuore di molti battesse per essa, è stata il timore di contribuire, paradossalmente, al successo di quanti, se avessero vinto, avreb- bero immediatamente perseguito e probabilmente realizzato tutti gli obiettivi contrari a ciò che tu ed io desideriamo. Il tuo grande merito è quello di aver introdotto impetuosamente nella politica il tema del diritto alla vita, che i più volevano tenere nascosto nelle nebbie della coscienza individuale, intesa come spazio della opinabilità e degli scrupoli religiosi. Proprio la tua presenza ha imposto a una parte dell’elettorato di tener presente anche la questione dell’aborto come criterio di scelta dei partiti e degli schieramenti. Sono convinto che non pochi abbiano allontanato il loro voto da Veronesi, dalla Bonino, dagli altri radicali e più in generale da quanti nella sinistra sostengono come conquista di civiltà la distruzione di massa dei più piccoli e poveri tra gli esseri umani, proprio perché c’era la lista Ferrara a farli riflettere. Non hanno messo il segno sopra il simbolo ‘Aborto? No Grazie’ proprio perché convinti da quel simbolo e dai tuoi interventi a fare tutto il possibile per non far vincere i tuoi principali avversari, anche quelli che in piazza tiravano pomodori e uova. Essi non hanno voluto ipotizzare il benché minimo rischio che il loro voto potesse aiutarli. Insomma credo che il risultato finale, con lo spostamento di voti che esso suppone, si debba anche al tuo coraggio.Aggiungo che senza la tua parola nessuno avrebbe parlato del diritto alla vita durante la campagna elettorale se non in modo sbiadito od offuscabile. I cattolici, certo, avrebbero parlato, ma l’opinione pubblica considera scontato il loro discorso, mentre il tuo ha scosso le menti e i cuori. La cultura della vita è certamente cresciuta. E c’è un altro aspetto molto bello al quale desidero che tu pensi. Io so che la parola può uccidere, ma può anche salvare. Sono certo perciò che alcuni bambini nascono e nasceranno perché le loro mamme ti hanno ascoltato e hanno sentito rifiorire in loro coraggio, libertà, giovinezza. In ogni caso nella prossima legislatura si continuerà a discutere di diritto alla vita e anche della legge 194, di cui ricorre quest’anno il trentennio dalla sua approvazione. Ormai la vita è entrata nella politica e ci resterà. È anche tuo il merito. Cerchiamo dunque di unire le forze e andiamo avanti con fiducia, come del resto tu hai già detto. L’idea della grande moratoria, intesa come l’iscrizione formale del riconoscimento del diritto alla vita fin dal concepimento tra i diritti umani, è formidabile. Essa va tradotta anche al livello europeo e italiano. Da tempo stiamo preparando iniziative in questa direzione. Sono certo che non mancherà l’apporto del tuo coraggio e della tua intelligenza.
Cordialmente, Carlo Casini Presidente Movimento per la Vita»
Alla fine di questo lungo e spero non noioso testo, concludo con il titolo della lettera di Casini a Ferrara:
«Follia tutt’altro che inutile : la vita è entrata in politica».
Era il 17 aprile 2008, testata l’Avvenire. Come donna e cittadina, continuo a denunciare e lottare, anche in piazza, come abbiamo fatto il 22 novembre 2008, con tutte quelle donne che sono potute confluire dall’Italia a Roma, contro la violenza che subiamo incessantemente e in tutte le parti del mondo.
Noi italiane, abbiamo qualcosa in più che favorisce la repressione e il controllo: il Vaticano, che è politica, Vita: ci alimenta di questi veleni.
E in silenzio non ci starò, né oggi né domani, come fossi morta o messa in sonno. Per quello, ognuno ha il suo tempo.
Doriana Goracci