Ermanno Detti
Vado a stare dai nonni
illustrazioni Arcadio Lobato
Fatatrac edizioni, 2008, pagg. 110, € 11,00
Nel nostro tempo, poiché molti genitori lavorano, affidano i loro figli alle babysitter e alla tv provocando in loro, spesso, un profondo disagio. Sarà anche per questo motivo che i bambini cercano nei nonni un punto di riferimento, un porto sicuro, meno inquieto e meno inquietante.
Si crea, così, tra nonni e nipoti, un grande affiatamento. Ed è proprio questo particolare rapporto, fatto di profondo affetto, amicizia e complicità, il tema del libro Vado a stare dai nonni, appena pubblicato da Fatatrac e splendidamente illustrato da Arcadio Lobato, ultima fatica letteraria di Ermanno Detti.
Nei tanti racconti del libro tanti ritratti diversi di nonni: «Nonno Bicci non aveva mai voluto essere chiamato nonno. Avevo ormai dodici anni e mi consideravo quasi una ragazza, ma avevo pochi amici e mi piaceva passare almeno una parte della giornata con Bicci. Quel giorno stava strigliando una cavalla giovane, mantello baio, pelo rosso scuro e criniera e coda nere. Guardai Bicci. Era vestito da buttero, camicia a quadretti rossi e verdi, pantaloni di tela blu, l’immancabile cappello scuro...»
«La nonna frenò bruscamente all’incrocio e nella macchina risuonò uno strillo, acuto e terribile. Mi sentii drizzare i capelli in testa per la paura, nella macchina c’eravamo solo io e lei e nessuno dei due aveva strillato. Allora mi misi in ginocchio sul sedile anteriore e guardai dietro. E lo vidi. Era qualcosa di grigio e c’erano occhiacci tra il marrone e il giallo che, quando si accorsero che li guardavo, rotolarono sotto i sedili e si sottrassero alla mia vista. Mia nonna faceva il veterinario…»
Ma c’è anche una giovane nonna separata che intende risposarsi ma si trova di fronte al rifiuto categorico della figlia e, in un divertente ribaltamento dei ruoli, sarà la nipotina a schierarsi dalla parte della nonna; ci sono, poi, i nipoti che imparano dai nonni a trattare con le api, a riconoscere gli animali e la loro intelligenza.
Ermanno Detti riesce, con grande bravura, ad entrare nei pensieri dei bambini e a descrivere la vita, il mondo, la bellezza della natura con i loro occhi.
«Eravamo agli inizi dell’autunno e qua e là comparivano stupende chiazze rosse. Di quel colore diventano le foglie poco prima che i venti e le piogge le portino via. Gli uccelli cantavano e comparivano e scomparivano tra gli alberi».
Alcuni racconti, poi, ci rivelano il grande amore dei bambini per gli animali. «Marta parla della sua oca. L’ha comprata al mercato piccolissima e l’ha fatta crescere nel prato e nel ruscello di fronte alla sua casa di campagna. Marta ha otto anni, vive qui con mamma, papà e nonno. L’oca in pochi mesi è diventata grande e bianca e l’ha chiamata Bianchina. Marta vuole un gran bene a Bianchina. E anche Bianchina sembrava che le volesse bene, non la lasciava mai».
Una piacevole ed istruttiva lettura, che si legge d’un fiato e non si dimentica.
Un libro da far trovare sotto l’albero a grandi e piccini perché diverte, coinvolge e arriva direttamente al cuore.
Ermanno Detti è giornalista e scrittore. Attualmente è docente a contratto presso l’Università di Bolzano dove insegna “Scrittura creativa” e tiene seminari sulla letteratura giovanile. È direttore di alcune riviste, tra cui Valore Scuola e Il Pepeverde. Si è sempre occupato di letteratura e delle letture più diffuse tra i giovani, di illustrazione e di fumetto (ha insegnato queste discipline all’Istituto Europeo del Design e in altre istituzioni pubbliche e private).
Ha scritto numerosi saggi e romanzi per ragazzi, ottenendo premi e riconoscimenti letterari.
Tra le sue pubblicazioni ricordiamo, solo per citarne alcune, Il piacere di leggere (La Nuova Italia, 1987 e 2002), divenuto ormai un classico, e i romanzi Harley il Rosso (Giunti, 1997), Estrella (Nuove Edizioni Romane, 2000), Leda e il Mago (Fatatrac, 2002), Il segreto di Lisa (Mondadori, 2004), Tre casi per il detective Nick Pugnoduro (Manni, 2004), Altri tre casi per il detective Nick Pugnoduro (Manni, 2005), Il fustello (Valore Scuola, 2006), Gilda (Liguori, 2006), Tritti e Lona. Un amore di centomila anni fa (Città aperta junior, 2008).
Vincenza Fanizza