Il riconoscimento della dignità è intrinseco agli esseri umani, e i diritti uguali e inalienabili di tutti i membri della famiglia umana costituiscono la pietra angolare su cui si fondano libertà, giustizia e pace nel mondo
60 anni fa, il 10 dicembre 1948, l'Assemblea delle Nazioni Unite approvava il testo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Il Liceo “Martino Filetico” di Ceccano (Fr) vuole dedicare un periodo di riflessione e di confronto sui 30 articoli della Dichiarazione che si concluderanno poi con la lectio magistralis del Prefetto di Frosinone, il dott. Piero Cesari, prevista per i primi giorni di gennaio.
La giornata del 10 dicembre sarà dedicata da ciascun docente, nell'ambito della propria libertà di insegnamento, ad una prima riflessione sul tema dei diritti umani.
Riflettere sui diritti umani significa prima di tutto riflettere sulla persona umana: oggi, infatti, non vi è un consenso acquisito su chi sia la persona umana. C'è quindi la necessità di costruire un'antropologia a fondamento della Dichiarazione dei diritti umani per evitare che quella Carta rischi di essere progressivamente erosa. Non si tratta, dunque, di celebrare una Carta di sessant'anni fa, ma di capire quali oggi sono i suoi fondamenti, individuando nuove attenzioni e buone pratiche per difendere la dignità di ogni persona, sul nostro territorio o in terre lontane. Sarebbe sbagliato, infatti, pensare che la difesa dei diritti umani sia una questione che riguarda zone lontane del mondo. Se si leggono attentamente i trenta articoli della Dichiarazione, scopriamo facilmente che non è così. Oltre a tutto i processi di globalizzazione hanno portato vicino alle nostre case fenomeni di sfruttamento sconosciuti fino a qualche anno fa.
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