Sospeso dopo 67 giorni il digiuno di dialogo rivolto al ministro Bondi, muto sulla richiesta radicale di revocare – come a Roma per il Pincio – i parcheggi interrati di S. Ambrogio e della Darsena.
Il Portavoce dei Radicali per Sant’Ambrogio rinnova l’annuncio, prima di tutto alle Forze dell’Ordine, di azioni nonviolente per difendere il cimitero paleocristiano ad martyres accanto alla Basilica di S. Ambrogio, perché se ne faccia un “Giardino della memoria” dedicato ai nonviolenti giustiziati per aver obbedito alla propria coscienza, come i martiri cristiani della Legione Tebea, per affermare il diritto individuale alla libertà di espressione anche religiosa, ancora oggi violata nel mondo, e non sia invece asportato per fare uno squallidissimo parcheggio interrato.
Lucio Bertè, architetto, già Consigliere regionale radicale, ha dichiarato: «Abbiamo fatto di tutto per convincere le Istituzioni civili e religiose: aspettiamo ancora l’esito di due Mozioni in Consiglio comunale e in Consiglio regionale. Se dovesse risultare vana ogni iniziativa politica e giudiziaria, di fronte al muro di gomma, al rifiuto arrogante di riconsiderare una scelta sbagliata da ogni punto di vista e imposta con metodi “legalmente” antidemocratici, scatta per i cittadini il dovere della disobbedienza civile. Li aspettiamo, perchè su questo gli esperti siamo noi radicali. Mi rivolgo anche ai 123 intellettuali milanesi che ieri si sono visti pubblicare dal Corriere della Sera – beati loro – una lettera-appello contro il parcheggio, rivolta al Sindaco Moratti e al Ministro Bondi».
Il 24 settembre scorso, Lucio Bertè aveva iniziato un digiuno di dialogo rivolto al Ministro Bondi per avere una risposta su una domanda molto semplice: dopo aver revocato il parcheggio del Pincio e dopo aver avocato a sé la documentazione e la decisione finale sui progetti dei parcheggi di S. Ambrogio e della Darsena, il Ministro stava lavorando per rendere possibile la loro revoca o per assicurare la loro realizzazione? Per 67 giorni ha atteso in digiuno una risposta che non è arrivata, nemmeno quando la richiesta è stata reiterata il 2 novembre dal Congresso di Radicali Italiani.
Il 30 novembre il digiuno è stato sospeso per la palese indisponibilità del Ministro al dialogo con i radicali. Lucio Bertè ha dichiarato: «Il Ministro dovrà rispondere ai nostri parlamentari. A me spiace che non sia stato al “gioco” della nonviolenza. Col suo silenzio ha rifiutato l’offerta di aiuto dei radicali per una soluzione come sempre centrata sul bene collettivo, basata sulle leggi e sulle Convenzioni internazionali vigenti, come si addice a chi affronta i problemi con mentalità di Governo. Silenzio-rifiuto a voler applicare a Milano la stessa prassi inaugurata a Roma per il Pincio. Dunque non si trattava del ritorno a procedure democratiche per la difesa del principio costituzionale della tutela dei Beni culturali al di sopra di altri interessi economici, ma più banalmente di un colpo inferto a Roma agli interessi della sinistra e all’immagine dell’ex sindaco Veltroni, per poi coprire a Milano gli affari della destra e le disastrose decisioni imposte dal Commissario-Sindaco Albertini e confermate dal Sindaco Moratti con un Consiglio comunale frustrato, ma anche freddo e latitante. Il 7 dicembre faranno tutti la festa a S. Ambrogio».
Per gli aspiranti “nonviolenti per S.Ambrogio” l’appuntamento è per martedì 9 dicembre presso i Radicali senza fissa dimora, provvisoriamente in via Borsieri 12, alle ore 20:30.
Radicali per Sant'Ambrogio