Con un triplo salto mortale di logica il Vaticano giustifica il no alla depenalizazione del “reato” di omossessualità, proposto da un documento francese in sede Onu, con la motivazione che può dar luogo a riconoscimenti futuri e ai matrimoni gay. Ci viene in mente il versetto del Vangelo “perché guardi tu lo fuscello nell'occhio del tuo frate, e nel tuo non vedi la trave?”. Tutto parte dalla convinzione che l'omosessualità sia “contro natura”. Che questa opinione sia sbagliata è scientificamente dimostrato. A metà ottobre, il Museo Civico di Storia Naturale ‘G. Doria’ di Genova, ha ospitato la mostra “Against nature?”, del Museo di Storia Naturale di Oslo (Norvegia), sull'omosessualità nel mondo animale. Si “è scoperto”, così, che ci sono ben 1.500 specie animali, dall'insetto al capodoglio, che praticano l'attività omosessuale e non solo a scopo ludico-sessuale ma anche affettivo, il che puo' portare a rapporti duraturi. L'omosessualità non è praticata solo da specie a noi vicine ma anche dai moscerini o dai pappagalli Galah (44% degli individui). La bisessualità, altro tema controverso, è praticata dai Bonobo (scimmie antropomorfe) dal 100% degli individui! Tutte le “convinzioni” che ci hanno instillato nella testa cadono di fronte alla constatazione dei fatti e alle argomentazioni scientifiche. Eppure gli omosessuali sono stati internati in campi di concentramento nazisti e nei gulag sovietici. Alcune religioni hanno assunto posizioni particolarmente dure nei confronti degli omosessuali: si va dalle frustate, all'esilio, al carcere, e, ancora oggi, all'impiccagione e alla lapidazione. Forse sarebbe opportuno riprodurre la mostra in sede Onu.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc